IL LADRO DI ZUCCHERO DI ALESSANDRO BIAGINI
IL LADRO DI ZUCCHERO
DI
ALESSANDRO BIAGINI
TRAMA
Toscana,
1975. Due bambini a cavalcioni su un muretto.
Qualche
scippo e un po’ di sangue.
Pedoni
che si guardano intorno, abbassano la testa e cambiano strada.
Ladroni
che scorrazzano intorno, alzano la testa e benedicono la strada.
Una
strada assorbe la confusione di non sapere da che parte stare, da un lato
quelli giusti dall’altro quelli sbagliati.
Il
sangue scola, il resto rotola e gli anni si lasciano rincorrere per non essere
addomesticati fino in fondo.
Un
uomo lascia vagare lo sguardo in lontananza, oltre le fronde dei pini, dove il
paesaggio si incastra e si incanta a fermare il tempo su un’epoca che pare
ammutolita.
Un
altro uomo afferra i meccanismi, li tiene tra le dita poi li getta lontano da
qui. La mente soffoca pensieri che si innalzano fino alle nuvole gonfie di
pioggia, prima di ricadere su un tappeto di muschio e aghi di pino.
Oltre
i tetti di coppi e cemento, la vita sfoglia le istruzioni e studia le
condizioni. Per i giorni trascorsi e per quelli che tentano di affacciarsi
dietro le tende ricamate a uncinetto.
I
bambini seduti sul muretto studiano un modo per diventare grandi, per strappare
i fogli del passato, per accettare ordini e rimproveri.
Due
bambini troppo piccoli per digerire il vortice che urla intorno ai loro sogni.
Due bambini troppo grandi per accontentarsi di raccogliere pinoli e conchiglie.
Due
bambini a fare a testa o croce per decidere quale maschera indossare.
Lupo
cattivo o candido agnello.
Toscana,
1975.
I
giochi sembrano fatti, o forse no.
Allora
quel muretto di rovi e mattoni diventa complice di una nuova strategia e le
giornate si meravigliano e si spaventano per colpa di un passatempo nuovo che
avvolge e nasconde.
Una
manciata di zucchero.
Qualche
stupida formica.
Passano gli anni e le atmosfere
cambiano. Un serial killer colpisce per le strade di Roma.
Vittime scelte a caso per colpa di uno stupido gioco virtuale. E come
sottofondo sempre la stessa inquietante litania. Clic, uccidere. Due uomini si
rincorrono dietro un sipario sfocato. Un uomo esce dall’ospedale con le idee
ancora confuse, ma sicuro delle sue prossime mosse perché forse è arrivato il
momento di tornare ad uccidere. Un altro uomo continua a svolgere il suo lavoro
dietro al bancone di un bar, come se nulla fosse. Fino a che le loro strade si
incrociano per forza o per sbaglio alla ricerca della soluzione migliore. Nel
frattempo le persone continuano a morire, a crollare come fantocci dentro
giornate che sembrano indifferenti. Le settimane si annodano tra loro, il tempo
passa in fretta e la soluzione appare lontana dall’essere intercettata. O forse
è solo questione di un attimo. E poi quell’antica amicizia tornerà a galla
insieme a zucchero e formiche.
E’ possibile contattare l’autore per ordinare una
copia o per semplici domande e curiosità sulla stesura del libro all’indirizzo
mail: illadrodizucchero@libero.it
BIOGRAFIA AUTORE
Alessandro Biagini è nato e vive a Roma, dove ha conseguito il Diploma
di Operatore Cinematografico e Televisivo, frequentando l’Istituto di Stato per
la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini.
Nel 1990 ha ottenuto l’iscrizione presso l’Ordine Nazionale dei
Giornalisti. Nel 1992 ha frequentato l’Istituto di Giornalismo e Comunicazione
Audiovisiva specializzandosi in Metodologie e Cultura dell’Informazione.
Nel 1995 ha pubblicato autofinanziandolo il romanzo “Weekend a Sorano”,
una storia ambientata nei dintorni di un tranquillo paesino della Toscana.
Nel 1997 il racconto “I ricordi del cuore” è stato segnalato dalla
Giuria del Concorso Nazionale di Narrativa “La memoria del mare” promosso
dall’Amministrazione Provinciale di Imperia e successivamente pubblicato in un
volume edito dal Centro Editoriale Imperiese.
Nel 1998 ha autofinanziato il romanzo “La fragilità dell’esistenza”,
basato sul rapporto tra un padre e una figlia.
Dopo breve tempo finanzia la pubblicazione di “C’era una volta…una
raccolta di fiabe”, raccolta di storie inedite per bambini.
Tra i riconoscimenti ottenuti, il secondo posto al Premio Nazionale
Minerva nella categoria fiabe per l’infanzia (1996) e il secondo posto nella
sezione letteratura al Concorso Arvalia, promosso dall’Associazione Culturale
Verde Luna, con il Patrocinio della XV Circoscrizione e del Comune di Roma
(1998).
Nel 2012 ha ricevuto una proposta di pubblicazione dalla Casa Editrice
Maremmi Editori-Firenze Libri, dopo aver partecipato al Premio Letterario
L’Autore.
A marzo 2013 ha pubblicato autofinanziandolo, il romanzo Vite Riflesse.
Ad aprile 2014 la Casa Editrice Il Pavone di Messina, pubblica la
raccolta di fiabe “8 fiabe nel cassetto” in versione e-book.
A giugno 2014 risulta primo classificato al Concorso Letterario
“Consulta del Volontariato” intitolato a Sergio Incitti, con il patrocinio del
Municipio Roma 11 Arvalia con il racconto “Lo specchio imperfetto”. La
motivazione letta dalla giuria è la seguente: “Lo specchio imperfetto è una
riflessione tra l’intersezione dei propri errori e quelli degli altri, tra le
proprie paure e quelle altrui e il tutto culmina nel vuoto totale con immagini
molto avvincenti. E’ la storia di due persone con le stesse problematiche che
si trovano accumunando le loro vite, così diverse e così uguali, per una
condivisione di intenti e percorsi”.
A ottobre 2014 pubblica l’atteso thriller “Il ladro di zucchero” edito
dalla casa editrice Intermedia Edizioni di Orvieto. E nel frattempo bollono in
pentola altre storie…
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