Primo Novembre
Folate di vento, in questo primo novembre, accompagnano i miei passi. Attraverso velocemente quella strada percorsa mille volte nella mia esistenza. Nel tragitto i ricordi si susseguono, mi travolgono, riportandomi a quei giorni, quando la tua calda mano stringeva ancora la mia e insieme percorrevano la stessa strada per andare a trovare il nonno. Mi dicevi sempre:"Lui riposa qui, un giorno verrò anch’io da lui !”Io avevo paura di quelle tue parole, ero solo una bambina e tu una nonna, la mia nonna, così mi rattristavo e tu accorgendotene fermavi i tuoi passi,sorridendomi dicevi :«Ma non ora… Ora sto con te!» A quella parole la mia spensieratezza tornava viva in me e riprendevo a giocare con i miei pensieri, osservando il volo delle foglie autunnali rincorrersi lungo il vialone che conduceva al cimitero. Mi perdevo dietro quel gioco di colori. Il freddo pungente mi faceva arricciare il naso, ma la tua mano calda mi rassicurava e immaginavo già, la torta, che mi avresti preparato al rientro. Pregustando attimi più sereni.
Il
vento gelido scuoteva il tuo foulard di
seta grigia, che trattenevi sul capo, avvolta nel tuo vecchio cappotto di
lana marrone. Avanzavi lentamente e tra le mani un mazzo di fiori.
I tuoi passi erano lenti e stanchi, dovuti al peso di anni
sofferti, in cui non ti sei mai arresa alla vita, ma hai lottato contro il mondo
stesso. Così arrivavi con me fino alla lapide del nonno, baciavamo la sua foto
e io dicevo:«Ciao nonno Edoardo!»
Tu
sorridevi …
Oggi
sotto questo viale stringo la mano di mia figlia, anche lei osserva il volar di
queste foglie. Arriviamo alla tua lapide lei dice:« ciao Nonna bis !» Io
sorrido e ti rivedo lì, con la tua mano calda che stringe la mia .
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