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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

ONDE DI UN MARE SCONOSCIUTO

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 .   Onde di un mare sconosciuto    Tra  queste pagine giungerete all’anima irrequieta e ribelle di questa poetessa, la quale sprigiona tutta la forza del suo pensiero,  trasformando il dolore,la gioia, le ansie e i sogni,  che l’ accompagnano in versi. Dove ritrova la pace. Un’ anima ribelle la sua, ma impreziosita da sfumature delicate e di grande sensibilità,le quali doneranno alla carta liriche aggraziate e spontanee, dove ne traspare tutta la naturalezza e semplicità dell’autrice. La poetessa sprigiona  il suo sentire con versi che fanno parte di lei, in cui ci  racconta i suoi stati d’animo, i suoi sogni come in questo passaggio che cito: E sentirti in me come un dolce respiro... sentirti in me come una gioia.. una scoperta come pioggia che disseta la vita. ( tratta da: “Riflesso” ) Le sue speranze  riaffiorano anche dopo momenti bui della sua vita  In questi versi ne  viene descritta egregiamente la sensazione che l’autrice ci vuol  donar

Canto alla vita …

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Solo il ticchettio dell’orologio scandisce i miei pensieri. Il silenzio avvolge il tutto, accentuando ancor di più, la mia solitudine. La giornata è fredda, piove da ore .Una nebbiolina ricopre i miei amici alberi, le loro ultime foglie stanno cadendo spogliandoli del tutto. Ora, inermi all’inverno imminente attendono il gelo che li ricoprirà, ma loro non hanno paura, sanno che ritorneranno a germogliare in primavera e pazienti accettano il loro destino. Tutto questo mi ricorda la mia anima, anche lei grigia, avvolta dalle nebbia della delusione anche lei attende il gelo che a poco a poco  la sta ricoprendo e come questa pioggia che scroscia violenta sui miei vetri  anche lei stamani piange lacrime profonde,insidiose, lacrime che giungono da una realtà difficile da accettare.    Ma poi un cinguettio inaspettato mi desta dal torpore della disperazione, osservo dalla finestra e sulla grande quercia ormai spoglia spicca un pettirosso intento nel suo canto. Vento e  pioggia non lo

Sogni di un’ emergente

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Ultime correzioni, rileggo e finalmente con mano tremante  digito la parola “Fine”. Non ci posso credere! Sembra ieri che scrissi la prima sillaba su questa pagina word e adesso ho concluso il mio romanzo. Una lacrima scivola, come se una parte di me, se ne fosse andata via tra quelle pagine. Ora che si fa? Ora sogno. Sì, iniziò a  vagare con la   fantasia. Nella mia testa mille speranze e illusioni s’ accavallano; immagino già:  il mio libro  tra  le mani,  smanio  per il profumo di quella carta stampata che sa di me, di ciò che ho vissuto  scrivendolo, e così inizia il viaggio alla ricerca di un editore che abbia il coraggio di puntare su di me. Bella impresa!  penso sorridendo,  però voglio crederci e come  ogni buona sognatrice inizio a mandare il mio manoscritto alle case editrici, partendo dalle più grandi, le più note  per poi proseguir con le altre migliaia  e migliaia di case, internet  n’è pieno. Mi stupisco di quante ne esistano,  tutta questa lista mi riempie di corag

L’uomo che non era

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Oggi che il mio tempo giunge al termine sorrido: in fondo, io sono morta sessant’anni fa, in quella notte quando la vita decise per noi. Un “Noi” appena conosciuto: due corpi che imparavano ad amarsi e lo facevano con il candore dei loro vent anni, un noi fatto di sorrisi,di quei sorrisi che nemmeno l’inferno riuscì a portarci via: perché l’ amore non conosce dominio, ne sottomissione altrui: l’amore è più forte di tutto il male che ci circondava. I nostri occhi erano pieni di lacrime nella consapevolezza di un destino certo, ma i nostri cuori erano vivi, eterni, perché solo chi ama può vivere all’infinito. Nessuno avrebbe potuto togliermi questo: mi denudarono, violentarono, ma il mio cuore rimase “Tuo”. Nemmeno il nazista che ti uccise davanti ai miei occhi, poté  uccidere l’amore tra di noi: perché l’uomo non può giungere in quei boschi incontaminati dell’anima, dove sopravvivono i sentimenti più puri e lì oggi ancor tu vivi. Il tuo corpo cadde sotto il mio sguardo, i tuoi occ

CONTEST OLTRE SCRITTURA

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I contest di Oltre Scrittura si  prendono una pausa… Questa settimana ( essendo l’ultima ) ho deciso  di  omaggiare tutte le  tre le poesie che hanno  partecipato. Ringrazio  il  Maestro Claudio Sciacca per  essersi prestato con la sua opera Un grazie speciale ai poeti : Mario Luciani, Elisabetta Mattioli e  Maria Caterina Targa        Ecco il vostro trailer

A OLTRESCRITTURA GIANNI MAURO.

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Personaggio poliedrico  che ha fatto della sua grande passione  per la penna,  il suo stile di vita:  cantautore, scrittore, attore teatrale  e molto altro. Leggendo di lui,non posso che rimanere rapita dalla sua considerevole carriera che nasce agli albori degli anni, a mio avviso, più belli: quando il varietà era arte, estro allo stato puro e non solo un vuoto apparire,come purtroppo è diventato ai giorni nostri. Un uomo in cui la sua verve traspare forte, inneggiano la sua grande vitalità e la voglia di andare avanti. Come sta dimostrando tutt’oggi: non fermandosi, ma esplorando sempre. Seguendo nuove vie, segno di grande intelligenza e umiltà:perché la crescita non ha mai fine,nemmeno per un artista completo come lui. Il quale, a suo dire ,si definisce un “artigianello” ma io dissento: a mio parere, chi riesce a vivere donando emozioni,come fa quest’uomo, non può definirsi “artigianello”, ma bensì “Artista” Perché l’arte ha l’audacia di mutare un viso cup

LETTERA A UN AMICO

        Caro amico, ricevo ora la tua lettera, che strano effetto mi fa tenerla tra le mani, è tanto, forse troppo, che non ne apro una. Su questo foglio bianco la mia mano trema, emozionata e confusa nel rispondere ai tuoi pensieri così intimi e condivisibili. Tutto tace qui intorno a me, i miei figli dormono ancora e immersa nel silenzio della mia cucina, leggo con piacere le tue parole intrise  di dolcezza e piene di verità. Anche qui gli alberi, stamani, oscillano, osservandoli fantastico che mi stiano salutando. Sono anni che ci scrutiamo a vicenda, mi conoscono bene ed io loro. Innevati, fioriti, con le fronde al vento, verdeggianti hanno trascorso gran parte della loro esistenza accanto a me.  Le mie stagioni sono passate insieme con le loro. Certamente saprebbero rispondere alle mille domande che ogni giorno attanagliano la mia mente, ai perché sulla mia e nostra esistenza, per quale ragione io mi senta così diversa dalla maggior parte delle persone, e anche se la m

DIVENTA TU LA POESIA DI OLTRE SCRITTURA DELLA SETTIMANA 17 AGOSTO 2014

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Cogli l’essenza dell’ opera esposta, osserva la tela e trascrivi le tue emozioni.  Le immagini ispirano e suscitano  da sempre emozioni.  Ogni settimana" Oltre scrittura"  vi sfiderà a cogliere l’essenza di un’opera  pittorica Postate le vostre   poesie o frasi  a mo’ di commento sotto l'articolo, la più   significativa   diverrà la  poesia della settimana.  Avendo diritto, per questa settimana, alla realizzazione di un trailer  Tema della settimana  La donna  opera del pittore Claudio Sciacca 

POESIA VINCITRICE DELLA SETTIMANA

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La poesia vincitrice della settimana è: L’uomo di fede di Cristian Sotgi u Ringrazio i poeti che hanno partecipato e  il fotografo Emanuele Dello Strologo che ha  contribuito con il suo bellissimo scatto Ecco il    TRAILER L'uomo di Fede  di  Cristian Sotgiu   Che di sofferenza la vita sia cosparsa affinché sia compreso il significato del bene diceva un uomo di fede rigurgitato eretico in vita e che la salita sia ardua fangosa, degna a comprendere   arginata, ombrata d'offese e d'offendere nulla a pretendere diceva l'uomo di fede Mentre Elemosinava amore ad ore,sempre a mani tese   mai chiuse. Che d'amore siano piene le tasche ripeto a quell'uomo che nei visi ritrovo di ogni persona E l'umore che suona m'accompagna in nenia serena e speranza E d'amore che inizi la danza

Lettera al passato di Monica Pasero

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  Caro Amore mio,  stamani la malinconia mi riempie il cuore, sarà l’autunno, forse la poca luce, sarà questa sensazione del tempo che mi abbandona. Ho così deciso di scriverti. Conservo ancora il tuo vecchio indirizzo,insieme alla mia carta da lettere, è tutto qui in questa scatola che ora mi accingo ad aprire. E’tanto, forse troppo tempo che non scrivo una lettera, spero che la mia vecchia mano non tremi, almeno per oggi e mi lasci stendere i miei pensieri  in questa luce di vita ancor apparente che sconfina  fin nell’anima, riportandomi alla mente il nostro amore Rammenti quei giorni quando le nostre missive ci riempivano la vita? Tutto iniziò con un tuo  biglietto lasciatomi su uno dei banchi della chiesa dove io e la mia famiglia prendevamo posto tutte le domeniche. Lo nascosi furtivamente nella mia tasca. Ringraziando il Buon Dio che mio padre non l’avesse visto.  Erano mesi che i nostri occhi continuavano ad esplorarsi durante la messa domenicale. Tu accennavi

A PROPOSITO DI TALENTO FABRIZIO GAVATORTA IL PITTORE DELLE OMBRE

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  Un Artista poliedrico, capace di attingere a diverse correnti pittoriche, mostrando così una grande intelligenza e versatilità. Carpendo da stili e tecniche differenti , accogliendo l’arte nella sua totalità, perché in fondo in ogni stile v’è qualcosa da imparare . Genuinità e umiltà in queste mani sapienti che spesso solcano la tela  con le proprie dita, lasciando un’ impronta ancor più tangibile di questo artista, che regala  alle sue opere  il proprio estro attingendolo dal quotidiano, raffigurandone piccoli frammenti di vita che lo circondano, offrendo così , attimi vissuti, i quali rivivranno di nuovo splendore, impressi nell’eternità della pittura.  INTERVISTA A CURA DI MONICA PASERO    Fabrizio, vieni definito  “il pittore delle ombre”  il  perché  di questo appellativo? E' un identificativo che alcuni Galleristi mi hanno affibbiato alcuni anni fa, per capire il perché, basta vedere le mie opere. Infatti, molto spesso, all'interno delle stesse vi sono d

Semplicemente Ciao.

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     Ciao, io e te non ci incontreremo mai o forse un giorno ci vedremo per strada e tu eviterai il mio sguardo abbassando la testa, oppure giocherellando con  il cellulare o l ‘orologio farai finta di fare qualcos’altro di molto importante, ma non mi guarderai negli occhi, forse mi darai una breve occhiata per curiosità,soffermandoti a pensare quanto tu sia  fortunato a non essere come me. Può darsi pure  che dopo scuoterai la testa impietosendoti e farai un sorriso di circostanza a mia madre qui accanto a me  come per dire “Le sono vicino!”.  Proseguirai per la tua  strada preso nei tuoi mille impegni. il mio ricordo svanirà prima che giri l’angolo. Di me non ti  resterà più nulla  solo quella spiacevole sensazione che si sente quando per sfortuna o  per caso ci s’imbatte nella realtà dei diversi.  Per me sarà diverso, fermerò il mio cammino e tirando la camicia  di mia madre le chiederò chi sei?.  Lei  mi dirà  che non lo sa, che sei un  signore che passava da quella s