A OLTRESCRITTURA GIANNI MAURO.
Personaggio poliedrico
che ha fatto
della sua grande passione
per la penna,
il suo stile di
vita:
cantautore,
scrittore, attore teatrale
e molto altro.
Leggendo di lui,non posso che rimanere rapita dalla
sua considerevole carriera che nasce agli albori degli anni, a mio avviso, più
belli: quando il varietà era arte, estro allo stato puro e non solo un vuoto
apparire,come purtroppo è diventato ai giorni nostri.
Un uomo in cui la sua verve traspare forte, inneggiano
la sua grande vitalità e la voglia di andare avanti. Come sta dimostrando tutt’oggi:
non fermandosi, ma esplorando sempre. Seguendo nuove vie, segno di grande
intelligenza e umiltà:perché la crescita non ha mai fine,nemmeno per un artista
completo come lui.
Il quale, a suo dire ,si definisce un “artigianello”
ma io dissento: a mio parere, chi riesce a vivere donando emozioni,come fa
quest’uomo, non può definirsi “artigianello”, ma bensì “Artista” Perché l’arte
ha l’audacia di mutare un viso cupo in un sguardo disteso, ha la capacita
indubbia di alleviare giornate pesanti, riportando momenti di serenità e
allegria. In un mondo sempre meno devoto alla leggerezza dell’animo, occorrono
senza dubbio uomini del calibro di quest’artista ,affinché l’espressività
ricolori di speranza i nostri giorni.
A “Oltre
scrittura Liberi pensatori crescono”
con mio immenso piacere ospito Gianni
Mauro
INTERVISTA A
CURA DI MONICA PASERO
Innanzitutto
ti ringrazio della tua disponibilità e ti chiedo: giovanissimo partecipi al
festival di Sanremo con il gruppo musicale “Pandemonium” dove raggiungi un grande successo, con il brano demenziale”
Tu mi fai schifo sempre “ il quale aprirà
la strada a nuove concezioni artistiche,
dove l’originalità diventerà primaria più della forma stessa. A tuo parere: per
un vero artista è più importante essere amato per apparenza o per la propria unicità ?
Quando scrissi “Tu Fai Schifo Sempre” era il 1977. Ero
al Teatro delle Vittorie di Roma e stavo registrando con I Pandemonium, il
programma televisivo “E adesso andiamo a incominciare”. La protagonista era
Gabriella Ferri(con Gabriella sono stato molto amico ed ho scritto un brano per
Lei). L’autore del programma era Roberto Lerici(Roberto era Collaboratore
stretto di Dario Fo ed aveva scritto il Testo Teatrale “Ame gli occhi please”
per Proietti, che fu un successo spaventoso). Durante una pausa della
registrazione, io presi la chitarra, mi misi in un cantuccio ed incominciai a
suonare questa stramba canzone,”Tu fai schifo sempre” che da un po’ mi girava
in mente. Avevo scritto solo l’inizio e cercavo le parole per continuarla.
Mentre canticchiavo tra me e me “Tu fai schifo sempre d’a mattina ‘a sera etc.”
passò, Roberto Lerici, che mi chiese di ripetere quello che stavo suonando. Io
ero molto imbarazzato, perché sapevo che Roberto era uno dei Massimi Autori
Italiani. Però mi feci coraggio e canticchiai. Ad un certo punto Roberto mi
interruppe e mi disse: “ Questa tua idea è geniale”! E poi tutto il resto è
storia.
Io credo che la cosa più importante per un artista è
riuscire a creare un’emozione. Che poi sia di allegria o di malinconia poco
importa, l’importante è toccare nel profondo le persone ed indurle a dire o a
pensare:”Ma che simpatica e divertente questa canzone” o al contrario “Dio mio,
mi fa venire la pelle d’oca questo brano”! Ed ovviamente questo vale anche per
un romanzo o per altre forme di scrittura.
La tua
carriera si evolve in maniera radicale, spaziando davvero in tanti ambiti, dove
il tuo estro svolge un ruolo fondamentale: tra i tanti testi scritti per sigle
tv, spettacoli teatrali, fiction,e molto altro ancora: quale,a tuo avviso, è
quello che hai amato di più e perché?
Le canzoni, come qualsiasi altra forma di creatività
artistica, sono parte di noi stessi, frammenti della nostra anima, sono dei
Figli unici, tanti figli unici, e quindi è difficile dire quale si è amato o si
ama di più. Si amano tutti in egual misura, al di là di quanto poi il pubblico
possa amare od apprezzare l’uno o l’altro o l’altro ancora.
Da profana
ti chiedo: cosa si prova ad essere su un palcoscenico con gli occhi puntati,
quale sensazioni si respirano prima e durante l’esibizione?
Prima di salire su un palco ed esibirti, ti vengono in
mente mille dubbi, mille incertezze, “piacerò, non piacerò”, “ricorderò tutto o
dimenticherò qualche battuta”, “riuscirò ad emozionare o non sarò in grado di
suscitare emozioni” etc. Ma quando stai sul palco e magari vieni accolto già da
un applauso, prima ancora di iniziare, ti senti perfettamente a tuo agio e
tutte le tue paure scompaiono come per incanto e da quel momento pensi
soltanto:”Per ringraziarli di essere qua devo dare il massimo possibile!” E da
quel preciso istante inizia un gioco bellissimo e magico fra te ed il pubblico:
Tu dai Emozioni, Sensazioni ed il Pubblico ti risponde in modo identico. E
quanto più dai, tanto più ricevi.” E’ questa la cosa straordinaria del Teatro(a
differenza del cinema o della televisione), perché tu sei al tempo stesso
Attore e Spettatore ed il Pubblico è ugualmente Attore e Spettatore. E quando
questa alchimia si realizza, nasce una comunicazione estrema da entrambe le
parti, e si va avanti fino alla fine, con gli attori ed il pubblico rapiti
quasi da un Incantamento.
Durante le
tue partecipazioni televisive , hai avuto modo di conoscere molte stelle della nostra tv italiana: artisti del calibro
di Raffaella Carra ,Gino Bramieri ,Renato Rascel ,Oreste Lionello e tanti altri
ancora. Oggi, purtroppo, solo più chimere per chi cerca il varietà in tv. Vuoi
lasciarci un tuo ricordo di uno di questi grandi artisti?
Tutti i Grandi Artisti da Gabriella Ferri a Rino
Gaetano, da Proietti a Rascel, da Gino Bramieri ad Oreste Lionello o a Pippo
Franco,e tantissimi altri con cui ho
avuto il piacere e l’onore di collaborare mi hanno dato tantissimo, sono stati
tutti delle grandi Palestre di insegnamento sia per l’acquisizione di
importanti tecniche espressive, che per l’arricchimento spirituale della mia
Anima.
Oltre alla
tua già estesa carriera,sposti la tua attenzione anche nel mondo editoriale,pubblicando
diversi libri. Tra le tante opere cito quella che mi ha incuriosito di più “La quadratura del cerchio” edita da Arduino Sacco. Due parole per
i lettori.
Prima di
decidermi a scrivere un libro ed a chiedere a qualche editore se era disposto a
pubblicarmi, ci ho riflettuto bene per moltissimi anni. Poiché avevo ottenuto
dei buoni successi e riconoscimenti come Autore di Canzoni o di Testi Teatrali,
ero cosciente di avere abbastanza dimestichezza con la scrittura. Però la
differenza fra lo scrivere il Testo di una canzone o di una commedia musicale o di sola prosa è
enorme. Scrivere un romanzo o dei racconti o delle poesie è totalmente
differente dallo scrivere canzoni o testi di teatro(in verità ancora non so cosa
sia più difficile ma posso assicurare che ogni lavoro di scrittura comporta
grande fatica ed enormi difficoltà). Ad ogni modo circa dieci anni fa mentre
scrivevo delle cose per Proietti ed altri, mi vennero in mente delle idee e
cominciai ad appuntarmele. Dopo un pò di tempo le rilessi e non mi sembrarono
malvage. Dopo quasi un anno queste idee diventarono un libro che io intitolai
“AIUTO! MI SI E’ APERTO IL RUBINETTO DELL’ANIMA”. E così presi coraggio ed
iniziai a scrivere dei libri. A proposito della scrittura di poesie, racconti e
romanzi voglio citare il premio Nobel della letteratura nel 1949, l’americano
William Faulkner, che diceva :”Ho iniziato scrivendo poesie, poi mi sono reso
conto che era molto difficoltoso e sono sceso di un gradino. Allora ho iniziato
a scrivere racconti, ma anche in questo caso ho capito che era molto difficile.
Quindi sono sceso ancora di un gradino ed ho iniziato a scrivere romanzi.”
Questo lo diceva uno dei più straordinari romanzieri americani(L’urlo e Il
Furore, Mentre morivo, Santuario…questo giusto per citare qualche titolo). E
con questo voglio dire che nessuno si può svegliare una mattina e dirsi”Quasi
quasi faccio lo Scrittore”. E’ Dura, Durissima e Complicatissima l’Arte dello
Scrivere.
Venendo alla
“QUADRATURA DEL CERCHIO”. E’ una raccolta di racconti che ho scritto due anni
fa. Sono dei racconti ad introspezione psicologica, sono a volte
paradossalmente divertenti , a volte estremamente malinconici. D’altra parte
Pirandello nel “saggio sull’Umorismo”, sosteneva che il confine fra il comico
ed il tragico è estremamente labile ed io ho assorbito fortemente gli
insegnamenti di questo SOMMO GENIO.
Leggo, nella
tuo biografia, che ami molto gli scritti
dell’autore Fernando Pessoa e in particolare ne citi
questo passaggio: “Le confesso che sono stanco dell'universo. Sia Dio che io
dormiremmo di buon grado un sonno che ci liberasse dalle cariche trascendenti
di cui, non sappiamo come, siamo stati investiti. Tutto è molto più misterioso
di quanto si creda, e tutto questo qui Dio, l'universo e io è solo un cantuccio
menzognero della verità inattingibile “
Quanto
la spiritualità,la tua visione personale incide nei tuoi giorni?
Cito spesso Pessoa, perché era un uomo
molto profondo, di grande spiritualità ed intelligenza, molto vicino, per certi
versi, a Luigi Pirandello. Così come Pirandello in uno dei Capisaldi della sua
scrittura e della letteratura in generale, cioè “Uno, nessuno, centomila”
sostiene che “Noi siamo Uno, ma siamo Tanti a seconda di chi ci osserva e quindi
essendo Tanti, perdiamo la nostra identità e diventiamo Nessuno”, anche Pessoa
nell’utilizzo degli “Eteronomi-cioè Nomi Diversi” in realtà esprime l’identico
concetto di Pirandello. Pessoa essendo pienamente cosciente del fatto che Noi
siamo Uno, ma in realtà siamo Tanti, firmava i suoi libri con vari nomi, una
volta era BERNARDO SOARES, poi diventava RICARDO REIS, poi ancora ALVARO DE
CAMPOS etc.La spiritualità è fondamentale nella mia esistenza. I miei amici
sono coloro in cui scopro un’empatia con me stesso ed una consonanza
dell’Anima. Io amo le persone, donne o uomini che siano, di qualsiasi età e
nazionalità, esclusivamente per ciò che hanno dentro. Dell’esteriorità mi
interessa ben poco. Una Bellissima confezione, che non contiene Nulla, a che
serve??
Se dovessi definirti in una sola parola
quale utilizzeresti e perché ?
“UMANO”
Il Perché:
Ho trascorso
la mia vita cercando di capire che cosa
avrei voluto
essere “da grande”. Ora che lo sono, anagraficamente,
ho capito che
avrei voluto diventare “semplicemente”
(si fa per
dire)" un uomo". Ce la sto mettendo tutta.
Ma costa
fatica, un’immane fatica! Ci sto provando e continuerò
a farlo sino
alla fine dei miei giorni. Se non ci riuscirò,
vorrei che,
comunque, rimanesse di me il ricordo di
qualcuno che
ha cercato per tutta la vita di essere degno di appartenere
a quella
categoria, sempre più rara, se non addirittura
in totale via
di estinzione, che, nel senso più nobile
della parola,
è l’UMANITA'...
Quanto è importante il sogno per riuscire a realizzarsi come
uomo ed artista ?
Ci sono tantissime domande che vorrei
ancora farti, termino con quella, che a me sta più a cuore: in una società che
dopo un mini racconto ci si sente scrittori, dopo una comparsata tv, si ha già
un fans club. In un mondo dove non si conosce più il valore del sacrificio,della
famosa gavetta, ma vige il tutto e subito ti chiedo: Spiega, a questi geni di oggi, come si
fa a diventare noti, amati e veri artisti, restando umili e con i piedi ben
piantati per terra ?
A
questa domanda non rispondo, altrimenti sarei ripetitivo, ma raccomando di
leggere con attenzione quello che ho risposto alla Domanda precendente cioè “Quanto è importante il
sogno per riuscire a realizzarsi come uomo ed artista?”
Ringrazio Monica Pasero per questa intelligente intervista Gianni Mauro
Bellissima intervista Monica Pasero e buon proseguimento di carriera a Gianni Mauro.
RispondiEliminaIntervista molto interessante che mi ha fatto conoscere un personaggio conosciuto in gioventù per la sua arte e genialità. Complimenti anche alla signora Pasero per le sue domande veramente pertinenti e precise. Alfredo Betocchi
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