A OLTRE SCRITTURA LIBERI PENSATORI CRESCONO, GIOVANNA DE VITA
INTERVISTA
A LLA SCRITTRICE, GIOVANNA DE VITA
Autrice del romanzo storico, In
trincea sbocciano i fiori, ispirato alle lettere d’amore e di guerra
dell’eroe Gaetano De Vita,
Edizioni Creativa.
Sbocciano i fiori nei luoghi meno ospitali…
Si adattano alla vita, rammentandoci
che solo la forza,
la resilienza, potranno farci sbocciare ovunque.
M.P
Ci sono strade già tracciate per noi, che attendono il luogo e il tempo giusto per aprirsi innanzi e regalarci nuove opportunità in cui sperimentare quelle doti fino ad ora ancora inespresse, questo è il caso dell’autrice di oggi che ha scoperto la sua dote narrativa grazie al ritrovamento di alcune lettere, inviate dal fronte da un suo prozio, che l’hanno ispirata a scrivere il suo primo romanzo.
Conosciamola meglio.
Giovanna De Vita, classe 1975, nasce
a San Vito dei Normanni, vive a Carovigno (BR) con la sua famiglia. Dopo aver
conseguito la maturità classica intraprende gli studi giuridici. Da anni si
interessa e promuove varie attività culturali organizzando reading e
presentazioni di libri.
Sono molto
curiosa di sapere come è venuta in possesso di queste lettere.
Tutte le lettere del mio prozio erano state raccolte, ordinate in ordine cronologico e rilegate in un libro da una delle sue sorelle. Lo scopo della mia prozia, di cui orgogliosamente ne porto il nome, era quello di non far perdere la memoria del fratello morto in giovane età. Le lettere vanno dal 1° gennaio 1914, giorno della sua partenza per frequentare la scuola allievi ufficiali, al 15 maggio 1917. Una lettera ogni giorno per tre anni ricche di avvenimenti storici poco conosciuti. L’ho sempre definito un piccolo tesoro, arricchito dalle numerose cartoline raffiguranti non solo paesaggi, immagini floreali, volti di donne ma anche di esortazione ad arruolarsi per difendere la Patria.
Gaetano De Vita è stato un eroe di guerra, le va di raccontarci qualcosa di più del suo prozio.
Riportare in qualche modo in vita le emozioni di questi due giovani innamorati, entrare nel loro intimo, quanto è stato difficile a livello emotivo per lei?
Nella storia d’amore tra Gaetano ed Elena sono entrata in punta di piedi, come se avessi paura che si accorgessero della mia presenza. Ho cercato di rispettare il loro sentimento descrivendo la delicatezza che il loro amore mi ha trasmesso.
Se potesse viaggiare nel tempo e conoscere Elena, cosa le chiederebbe?
Se potessi conoscere Elena le chiederei di raccontarmi come è stata la sua vita dopo aver appreso della dipartita di Gaetano; le chiederei di mostrarmi l’anello che lui le aveva dato e di poter accarezzare gli edelweiss inviategli dalla montagna. Le chiederei di raccontarmi della loro storia e dei loro progetti.
Il suo romanzo si ambienta in un’epoca martoriata dalla guerra; ricordare quel periodo è utile ma non basta. Primo levi si è posto questa domanda che io rivolgo a lei: “ “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l'umanità? A che serve la memoria?”
Il quesito che Primo
Levi pone ci sbatte in faccia una triste verità; L’uomo non impara mai dagli
sbagli del passato, forse perché non esiste un’identificazione comune o globale
negli esseri umani. Purtroppo si resta indifferenti alle cose finché queste non
hanno dirette conseguenze su di noi. La memoria dovrebbe farci tenere presente
non solo che l’uomo ha la capacità di compiere orrori ma che ha anche la
facoltà di abbandonare questa capacità. Il nemico principale penso sia la
facilità con cui gli avvenimenti possano essere e vengano dimenticati. Perciò
la memoria è la più grande risorsa per aspirare alla pace a cui si possa
attingere.
Quale messaggio vorrebbe arrivasse ai suoi lettori?
Il messaggio che
vorrei far arrivare ai miei lettori è quello di non dimenticare quanto è
costato il sacrificio di tanti. Purtroppo siamo abituati a considerare la
storia come un arido elenco di date e fatti. Forse grazie ad una testimonianza
diretta si può rendere un avvenimento vicino a noi.
IMPAVIDARTE Biennale della Cultura 2022-2023 le ha conferito una “Menzione Speciale" per il suo romanzo. Un ricordo di quel momento. Quali sono state le motivazioni della giuria?
Ricevere un premio o
una menzione speciale come nel caso di Impavidarte è un’emozione grande. Tra
circa 1500 testi pervenuti il mio era tra i 15 vincitori. Quindi immagini il
mio stupore. La motivazione è stata quella dell’aver trattato un tema serio in
maniera delicata e riflessiva, che lascia tanti spunti di riflessione.
Sottolineando l’attualità dell’opera viste le guerre che si combattono oggi.
Da anni promuove varie attività culturali organizzando reading e presentazioni di libri. Oltre alla narrativa storica, quale altro genere predilige?
Mi piace leggere un
po’ di tutto. Nella mia libreria può trovare il genere classico, biografico,
satirico, giallo anche il fantasy. Non ho pregiudizi in merito, se un libro mi
appassiona ogni momento della giornata è buono per leggerne anche solo una
pagina, al contrario comincio a tergiversare e ci impiego molto tempo per
terminare la lettura.
Il mio sogno nel
cassetto è quello di vedere l’aurora boreale in Lapponia. Credo sia una
sensazione unica trovarsi di fronte a questo particolare fenomeno.
Nella vita di tutti
i giorni, sono una donna che lavora, una mamma di tre figli e di un cane di
nome Ares. Mi rilasso leggendo, disegnando
e dipingendo.
Una lettera d’amore
non l’ho mai ricevuta. Ho ricevuto invece una poesia d’amore, poche righe dense
di significato che accarezzano il mio cuore. Chi ha scritto la poesia è la mia
metà.
Ti scopro sempre più brava.grazie per il piacere che mi dai .👏👏👏👏👏👏
RispondiEliminaCarmelita
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