A OLTRE SCRITTURA LIBERI PENSATORI CRESCONO, GIOVANNA DE VITA


INTERVISTA A LLA SCRITTRICE, GIOVANNA DE VITA

Autrice del romanzo storico, In trincea sbocciano i fiori, ispirato alle lettere d’amore e di guerra dell’eroe Gaetano De Vita,
Edizioni Creativa. 

 

Sbocciano i fiori nei luoghi meno ospitali…

Si adattano alla vita, rammentandoci

  che solo la forza, la resilienza, potranno farci sbocciare ovunque.

M.P

 


Ci sono strade già tracciate per noi, che attendono il luogo e il tempo giusto per aprirsi innanzi e regalarci nuove opportunità in cui sperimentare quelle doti fino ad ora ancora inespresse, questo è il caso dell’autrice di oggi che ha scoperto la sua dote narrativa grazie al ritrovamento di alcune lettere, inviate dal fronte da un suo prozio, che l’hanno ispirata a scrivere il suo primo romanzo. 
Appassionata di storia da sempre, il caso, o forse il destino stesso, ha voluto che questo misterioso ritrovamento riaprisse le porte del passato, dei ricordi e permettesse a questa autrice di romanzare il grande amore di due giovani vissuti in un’epoca travagliata; in cui solo carta e penna potevano sopperire in qualche modo alla distanza e riaccendere la speranza di riabbracciarsi ancora. 
Oggi nel mio spazio conosceremo meglio questa autrice, i suoi sogni e progetti e vivremo insieme a lei l’emozione di quel ritrovamento.

Conosciamola meglio.

Giovanna De Vita, classe 1975, nasce a San Vito dei Normanni, vive a Carovigno (BR) con la sua famiglia. Dopo aver conseguito la maturità classica intraprende gli studi giuridici. Da anni si interessa e promuove varie attività culturali organizzando reading e presentazioni di libri.

 Innanzitutto grazie di essere qui, da dove nasce la sua passione per la storia?

 Grazie a lei innanzitutto, quando mi sia appassionata alla storia non saprei dirglielo con esattezza. Ricordo che trovai un piccolo libro di storia romana tra tanti altri libri appartenuti ai miei prozii. Era scritto in modo da farti rivivere gli avvenimenti. Lo adoperai persino al ginnasio ad integrazione del libro di testo.  Col tempo ho capito che la storia è custode della nostra provenienza e origine e che studiare la storia oltre ad appagare la nostra sete di conoscenza, ci aiuta ad avere delle risposte riguardo ai nostri quesiti esistenziali.

Sono molto curiosa di sapere come è venuta in possesso di queste lettere.

Tutte le lettere del mio prozio erano state raccolte, ordinate in ordine cronologico e rilegate in un libro da una delle sue sorelle. Lo scopo della mia prozia, di cui orgogliosamente ne porto il nome, era quello di non far perdere la memoria del fratello morto in giovane età. Le lettere vanno dal 1° gennaio 1914, giorno della sua partenza per frequentare la scuola allievi ufficiali, al 15 maggio 1917. Una lettera ogni giorno per tre anni ricche di avvenimenti storici poco conosciuti. L’ho sempre definito un piccolo tesoro, arricchito dalle numerose cartoline raffiguranti non solo paesaggi, immagini floreali, volti di donne ma anche di esortazione ad arruolarsi per difendere la Patria.

Gaetano De Vita è stato un eroe di guerra, le va di raccontarci qualcosa di più del suo prozio.

Zio Gaetano prima di essere un eroe di guerra era un ragazzo che amava la musica, gli piaceva suonare il pianoforte, la chitarra, il flauto, quest’ultimo lo aveva portato con sé al fronte e tuttora è conservato nella sua custodia. Gli piaceva disegnare, leggere, sognava di viaggiare per il mondo. Gaetano era anche un figlio e un fratello affettuoso che anteponeva la sua famiglia a tutto. Finita la guerra avrebbe rinunciato ai gradi per insegnare filosofia.

Riportare in qualche modo in vita le emozioni di questi due giovani innamorati, entrare nel loro intimo, quanto è stato difficile a livello emotivo per lei? 

Nella storia d’amore tra Gaetano ed Elena sono entrata in punta di piedi, come se avessi paura che si accorgessero della mia presenza. Ho cercato di rispettare il loro sentimento descrivendo la delicatezza che il loro amore mi ha trasmesso.

Se potesse viaggiare nel tempo e conoscere Elena, cosa le chiederebbe?

Se potessi conoscere Elena le chiederei di raccontarmi come è stata la sua vita dopo aver appreso della dipartita di Gaetano; le chiederei di mostrarmi l’anello che lui le aveva dato e di poter accarezzare gli edelweiss inviategli dalla montagna. Le chiederei di raccontarmi della loro storia e dei loro progetti.


Il suo romanzo si ambienta in un’epoca martoriata dalla guerra; ricordare quel periodo è utile ma non basta. Primo levi si è posto questa domanda che io rivolgo a lei: “ “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l'umanità? A che serve la memoria?

Il quesito che Primo Levi pone ci sbatte in faccia una triste verità; L’uomo non impara mai dagli sbagli del passato, forse perché non esiste un’identificazione comune o globale negli esseri umani. Purtroppo si resta indifferenti alle cose finché queste non hanno dirette conseguenze su di noi. La memoria dovrebbe farci tenere presente non solo che l’uomo ha la capacità di compiere orrori ma che ha anche la facoltà di abbandonare questa capacità. Il nemico principale penso sia la facilità con cui gli avvenimenti possano essere e vengano dimenticati. Perciò la memoria è la più grande risorsa per aspirare alla pace a cui si possa attingere.

Quale messaggio vorrebbe arrivasse ai suoi lettori?

Il messaggio che vorrei far arrivare ai miei lettori è quello di non dimenticare quanto è costato il sacrificio di tanti. Purtroppo siamo abituati a considerare la storia come un arido elenco di date e fatti. Forse grazie ad una testimonianza diretta si può rendere un avvenimento vicino a noi.

IMPAVIDARTE Biennale della Cultura 2022-2023 le ha conferito una “Menzione Speciale" per il suo romanzo. Un ricordo di quel momento. Quali sono state le motivazioni della  giuria?


Ricevere un premio o una menzione speciale come nel caso di Impavidarte è un’emozione grande. Tra circa 1500 testi pervenuti il mio era tra i 15 vincitori. Quindi immagini il mio stupore. La motivazione è stata quella dell’aver trattato un tema serio in maniera delicata e riflessiva, che lascia tanti spunti di riflessione. Sottolineando l’attualità dell’opera viste le guerre che si combattono oggi.

Da anni promuove varie attività culturali organizzando reading e presentazioni di libri. Oltre alla narrativa storica, quale altro genere predilige?

Mi piace leggere un po’ di tutto. Nella mia libreria può trovare il genere classico, biografico, satirico, giallo anche il fantasy. Non ho pregiudizi in merito, se un libro mi appassiona ogni momento della giornata è buono per leggerne anche solo una pagina, al contrario comincio a tergiversare e ci impiego molto tempo per terminare la lettura.

 Un sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è quello di vedere l’aurora boreale in Lapponia. Credo sia una sensazione unica trovarsi di fronte a questo particolare fenomeno.

 Ma chi è Giovanna De Vita nella vita di tutti i giorni?

Nella vita di tutti i giorni, sono una donna che lavora, una mamma di tre figli e di un cane di nome Ares.  Mi rilasso leggendo, disegnando e dipingendo.  

 Ha mai ricevuto una lettera d’amore?

Una lettera d’amore non l’ho mai ricevuta. Ho ricevuto invece una poesia d’amore, poche righe dense di significato che accarezzano il mio cuore. Chi ha scritto la poesia è la mia metà.

 Ringraziando l’autrice Giovanna De Vita per il tempo dedicato, ricordo ai lettori il suo libro "In trincea sbocciano i fiori", Edizioni Creativa, che trovate a questo Link

 

 


 

 

 

 

Commenti

  1. Ti scopro sempre più brava.grazie per il piacere che mi dai .👏👏👏👏👏👏

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