A OLTRESCRITTURA L'ARTISTA LELLO CERAVOLO Intervista a cura di Monica Pasero
“Dare voce alle parole
è come mettere le ali ai sogni”
Monica
Pasero
Può la voce arrivare nelle profondità di un animo, abbattere le mille emozioni spesso negative che vi risiedono, placare per un momento quello stato dell’essere, spesso troppo distratto per soffermarsi alla vera bellezza di una prosa, una poesia?
È possibile
tutto questo? Lo è, ma per arrivarci non
basta avere una bella voce, occorre tecnica, studio e tanta costanza! Una voce
narrante non ha un compito facile.
Leggere appare spesso scontato, ma non è così! L’interpretazione, il sapere modulare la voce, arrivare tra pause e respiri a catturare l’attenzione, non è cosa semplice. Ed è qui che la comunicazione cambia, le parole prendono corpo e vanno oltre a ciò che avrebbe potuto fare solo la semplice lettura… ed è bello sapere che esiste un’arte che porta l’uomo a distinguersi in questo. Ma solo dietro ogni grande sacrificio nascono figure come queste. Oggi nel mio spazio ospito davvero con piacere un uomo che ha fatto della sua vocalità, della sua espressività e passione la sua strada, il suo lavoro. A Oltre Scrittura arriva l’attore e doppiatore Lello Ceravolo.
Innanzitutto ti ringrazio di essere qui e parto subito col chiederti: quando è nata in te la voglia di intraprendere questo percorso artistico?
È riconducibile all'ultimo anno delle scuole medie. Partecipai ad una rappresentazione dell'Adelchi promossa dall'insegnante di lettere. Da allora, grazie anche agli incoraggiamenti, iniziai ad interessarmi al teatro.
Il non essere mai soddisfatto di quel che faccio. Il continuo studio e la voglia di migliorarsi, di cercare di scavare in se stessi e comprendere senza giudicare.
C’è un artista nel tuo percorso che ti ha ispirato?
Tanti e diversi. Sicuramente per l’uso della voce Francesco Vairano, attore e doppiatore, nonché direttore di doppiaggio. L'uomo che si è occupato dell'intera saga di Harry Potter e del Signore degli anelli (sua l'invenzione della voce di Golem). Attori come Carmelo Bene hanno rappresentato invece una svolta nel profondo.
Hai collaborato con diverse compagnie teatrali in tutta Italia, in tour di successo. Tra le tante collaborazioni mi soffermo sulla rappresentazione teatrale di “Palamede, l’eroe cancellato” di Alessandro Barrico. Una figura quella di Palamede che rappresenta un po’ i tanti eroi di oggi dimenticati. Anche nel mondo artistico ciò avviene, tu chi ricorderesti e perché?Sono tanti i dimenticati...Claudio Fanoni...Nando Gazzolo...attori le cui voci hanno popolato film...le voci nell'ombra. Palamede rappresenta invece la verità cancellata. Quella che cerchiamo tutti i giorni e che spesso viene negata, nascosta. La sua frase, prima di morire: “Ho pietà di te ...verità...tu sei morta prima di me...”
Sei stato insegnante presso le scuole di Albissola Marina con il progetto “Leggere ad alta voce”, un corso di dizione rivolto ai ragazzi delle classi Medie e Superiori. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Moltissimo. Non mi ero mai sentito pronto per insegnare. Non lo sono neppure adesso. Io cerco di trasmettere conoscenze, cerco di fornire ai ragazzi degli strumenti con i quali scoprire se stessi e allargare il modo di vedere...abbandonando per un'ora i telefonini...vivendo di emozioni proprie...Quando poi si ascoltano...la loro esistenza cambia...io li pongo solo davanti ad uno specchio...e loro...crescono.
Tra le tante tue collaborazioni mi va di ricordare anche la rappresentazione della “Ballata del vecchio marinaio” di Samuel Coleridge; questa storia riporta le sventure di un vecchio marinaio, in uno scenario contornato da visioni, allucinazioni, incantesimi e malefici tra angeli e demoni. Un mondo di fantasie o di realtà ancor a noi non certe… e qui ti chiedo: che rapporto hai con la parte irrazionale della tua esistenza?
Un attore combatte ogni giorno con l'immaginario, con la capacità di essere un altro...di riuscire a trasmettere emozioni comprensibili allo spettatore. Il delirio del vecchio marinaio è la coscienza di aver arrecato un danno agli altri ed espiare la colpa attraversando il mondo e raccontando la verità. Una verità a tratti folle, a tratti reali, specchio di mille anime diverse.
Conduci un programma radiofonico “Soul crime” di che si tratta?
È un programma in edizione, Spero di essere pronto in aprile. Si tratta di “ricordare” la vita di alcuni protagonisti della musica come Peter Tosh, John Lennon, Sam Cook, Brian Jones, Marvin Gaye ed altri. La cosa in comune l'aver perso la vita in modo violento. Ricordare è importante.
La pandemia ha cambiato le nostre abitudini, penalizzando tante categorie lavorative; il mondo del Teatro è stato colpito fortemente, le restrizioni non sempre eque stanno portando al collasso di una parte davvero importante della nostra cultura nazionale e non solo. Un tuo pensiero.
Ennio Flaiano diceva: “L’italiano è una lingua parlata solo dai doppiatori” cosa ne pensi a tal proposito?
È una vecchia battuta che contiene verità. Le inflessioni dialettali hanno il sopravvento, ma si può studiare meglio la nostra lingua. È la più bella del mondo. Flaiano lo sapeva.
Chi è Lello Ceravolo nella vita di tutti giorni?
Un essere quasi
taciturno. Mi esprimo attraverso l'arte, interpretando gli altri, che vivono le
mie stesse difficoltà. Cerco di crescere. Il percorso di un attore è lungo. Non
finisce mai. Sono un padre di una ragazza che vive un periodo difficilissimo e
cerco di starle vicino...magari facendo il comico...
Se potessi descriverti in una sola parola, quale sarebbe e perché?
Difficile rispondere...” Io sono io e la mia circostanza”. (Edmond Crostando. Cyrano de Bergerac).
Se dovessi dare un consiglio ad un ragazzo che vuole intraprendere la tua carriera, quale sarebbe?
Un giovane deve
riflettere bene. È un lavoro/passione.
Con tante sconfitte. Dovrebbe essere come catturato da un mondo che sfiora la
follia, che però nel lungo periodo ti arricchisce tantissimo. Studiare. Studiare.
Studiare e non smettere mai. Avere coraggio. Non arrendersi mai. Non pensare al
denaro. Il lavoro paga sempre.
Progetti futuri?
Oltre al programma
radio sto preparando un nuovo spettacolo “Spoken Word” accompagnato al
pianoforte ed alla chitarra. Recitazione di brani, poesie, canzoni, capaci di
toccare l'anima dello spettatore. Lavoro con la compagnia allo spettacolo
teatrale “Seven” i sette peccati capitali.
Oggi rappresentarli con personaggi del passato, aiuta a comprendere il
mondo attuale.
Sono partito da un sogno. Un sogno che non finisce mai. Dura ancora. Mi accompagna anche nella vecchiaia e mi fa sentire ancora giovane, in grado di dire ancora qualcosa, di essere presente eppure proiettato altrove...con gli occhi aperti e la voglia di costruire...sogno che qualcosa di tutte le cose che ho fatto resti, anche solo per cinque minuti dopo che me ne sarò andato. Citerò Joao Guimaraes Rosa: “Le storie non si limitano a staccarsi dal narratore, lo formano anche: narrare è resistere”.
Grazie Monica.
Ringraziando Lello Ceravolo per questa profonda intervista, ricordo che potete seguirlo:
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Breve Biografia dell' artista
Lello Ceravolo nasce a Torino. Conduce studi di drammaturgia a Roma, presso la scuola di Fausto Costantini e all'Accademia d'arte drammatica.
Ha collaborato con diverse
compagnie in Italia.
Alcuni spettacoli di successo: LE TRE CARTE. (Spettacolo esoterico di Sandro Signorile)
TUTTI BUONI TRANNE LORO. (Commedia. Fausto Costantini)
PALAMEDE, L'EROE CANCELLATO.
(Alessandro Baricco).
VOLVER. (Spettacolo sul tango di
Laura Marelli diretto da Adelio Riga monti).
SEVEN (di Marco Guerrini)
SPOKEN WORD (Letture e
pianoforte di Lello Ceravolo).
LA BALLATA DEL VECCHIO MARINAIO
(SAMUEL COLERIDGE).
Insegnante di: “Leggere ad alta
voce”, scuole medie e scuole medie superiori.
Lavora con la compagnia LA
SCUOLA DI CHIRONE, che produce spettacoli teatrali.
Voce radiofonica del programma:
SOUL CRIME.
Attore di teatro è anche
doppiatore di Booktrailers, presentatore di libri, pubblicità sociali,
documentari.
Vive da anni in Liguria...ma è sempre in giro.
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