Il bambino che parlava con la luce. Quattro storie d’autismo.
Il bambino che parlava con la luce.
Quattro storie d’autismo.
Einaudi Editore
Un libro del Dott. Maurizio Arduino
“Era l’unico modo che aveva per «incontrare» suo figlio minore”
Ho ultimato la lettura di
questo libro scritto dal Dott. Maurizio Arduino, responsabile del Centro
Autismo. CASA.
Negli anni ha potuto
conoscere tante realtà legate al mondo autistico, quante famiglie hanno
bussato alla sua porta, quante espressioni spesso sconfitte ha visto sui
loro volti.
Quel senso di impotenza,
di frustrazione. Quella voglia di sbattere la testa contro il muro
quando non sai più che inventarti, quando tuo figlio è un’incognita. Quando sai
che la sua patologia si chiama “autismo” ma non sai come gestirla, come
curarla, come modificare il suo atteggiamento. Non sai come entrare
nel suo mondo, perché per entrare nel mondo di un bambino autistico non
basta solo essere la sua mamma o il suo papà, non bastano gli abbracci (anzi
a volte sono deleteri) non basta l’amore, che cura quasi tutto, ma in
questi casi ci va un lavoro di squadra che inizia dai primi anni di vita
e prosegue fino al raggiungimento e anche oltre della maggiore età.
In questo libro il Dottor
Arduino ci porta uno spaccato di tanti anni di sedute, vissute in prima
persona, durante il suo lavoro quotidiano. Storie di vita, protagonista
il mondo autistico nelle sue molteplici sfaccettature in cui si
evidenzia quanto la collaborazione tra terapeuta - scuola – famiglia- amici
possa portare a buone soluzioni e con tecniche mirate far migliorare
sia il bambino che le condizioni di vita dell’intero nucleo familiare.
Leggendo questo libro in
vari passaggi rivedo mio figlio, piccolo, molte cose lo accomunavano a questi bambini;
ma per chi è esterno, questo libro può davvero essere un buon punto
di apertura verso il mondo autistico; quel mondo spesso dimenticato,
facente quasi parte di un universo parallelo al nostro che molte volte preferiamo
non vedere… Un universo fatto di mamme, papà, sorelle, fratelli, nonni che vivono
sulla loro pelle il dramma di assistere e coesistere con un bambino o familiare
affetto da autismo.
Silvio, Cecilia, Elia e Matteo sono
solo esempi di ciò che vive un bambino con questa patologia e di conseguenza la
sua famiglia. Perché chi vive con un figlio autistico ne diventa parte, e vittima.
di questa patologia e in qualche modo la sua vita cambia totalmente, la
libertà diminuisce, le cose che solitamente fanno quasi tutte le famiglie come
uscire, invitare amici a casa, o solo dormire sereni diventano impossibili nel
loro quotidiano; basta un nonnulla per far crollare gli equilibri come
nella storia di Elia “Correndo sul campo di Battaglia”, dove è la
sorella Monica a essere in balia degli eventi.
“…Mentre mi raccontava
queste cose l’immagine che mi feci di lei fu quella di una ragazza soldato che
investe tutte le proprie energie sulla missione che le è stata assegnata e non
può occuparsi, come sarebbe naturale, degli amici e dello studio”.
Nel caso invece di Cecilia
“La bambina delle corde”, il Dott Arduino riconosce quanto spesso le soluzioni arrivano
grazie all’ intuito dei genitori. “…Cecilia aveva protestato un po’, la prima
volta, ma di fronte alle immagini si era placata, e infine aveva accolto la
novità con favore. Linda aveva trovato da sola la soluzione che pensavo di
proporle. Non era la prima volta che capitava. In alcune occasioni era successo
che i genitori mi raccontassero di strategie efficaci a cui io non avevo mai
pensato. Il denominatore comune che le accomunava era sempre lo stesso: la
profonda comprensione del bambino e la capacità di vedere con i suoi occhi”.
Mi colpisce questa frase
che sintetizza molto bene l’intero libro.
“Con il papà, invece, preferiva fare giochi di
movimento, tipo correre, saltare, essere lanciato in aria e poi ripreso,
rotolarsi sul pavimento o nell’erba del giardino. Gianni aveva sempre amato
stare all’aria aperta, ma con Silvio la cosa assumeva un’importanza
diversa: era l’unico modo che aveva per «incontrare» il suo figlio minore”. Il
bambino che parlava con la luce.
Arduino non riporta solo
un testo che racchiude casi d’autismo, in queste pagine c’è molto di più! Si
avverte la passione, l’umanità, l’impegno che mette nel suo
lavoro, l’amore per ciò che fa! Sono storie a lieto fine perché nella
vita persino l’autismo può essere combattuto, se ci si unisce!
“La commissione,
considerato il curriculum degli studi da Lei compiuto e valutata la tesi di
laurea, attribuisce alla prova finale la votazione di 110 su 110». Matteo si
gira verso Virginia e Meo, sta sorridendo. «Per l’autorità conferitami dal
Magnifico Rettore la proclamo Dottore in Matematica». Matteo guarda di nuovo
Virginia e Meo, sfarfalla le mani. Loro applaudono. Mentre usciamo dalla sala
delle lauree vedo Matteo che abbraccia i genitori...”. Matteo, “Un mondo di numeri”.
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Recensione a
cura di Monica Pasero
Per recensioni o
interviste scrivere a monicapasero@libero.it
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