A OLTRE SCRITTURA L’AUTRICE DI COME FARFALLE… NOEMI D’EREDITÀ Intervista a cura di Monica Pasero
Oggi nel mio spazio ospito una giovane autrice al suo esordio letterario.
Già laureata in Comunicazione all'Università degli studi di Pavia, oggi è iscritta al corso di laurea magistrale in Economia e management internazionale presso l'Università degli studi di Torino; Noemi D’Eredità prosegue così il suo percorso di crescita. Una giovane donna caparbia e impegnata che oggi si mette in gioco, anche nel mondo letterario, con il suo il suo primo romanzo: “Come farfalle…” edito dalla Youcanprint Edizioni.
Un romanzo in cui spicca forte il concetto di rivalsa
da una vita non sempre giusta… Tra queste pagine troveremo vari spunti di
riflessione. Una narrazione che tocca tematiche importanti, ci conduce a
riflettere sul bisogno primario di trovare il proprio posto, la propria
identità nel mondo; fino a giungere a temi più dolorosi come la violenza sulle
donne. Un romanzo a tratti adolescenziali, ma in cui s’evidenzia il coraggio e
la resilienza di una giovane donna che, proprio come una farfalla, dopo tanto
dolore spiccherà il volo.
A Oltre Scrittura ho il piacere di ospitare Noemi
D’Eredità.
Innanzitutto, benvenuta! Parto subito col
chiederti: cosa o chi è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo
romanzo?
Buongiorno Monica, è un vero piacere essere
tua ospite, grazie per l'invito!
Ho iniziato a scrivere all'età di 19 anni, all'inizio scrivevo per puro sfogo perché
attraverso la scrittura riuscivo ad esternare le mie emozioni. Mi ricordo che
avevo comprato un quaderno grande a spirale, ero contentissima e ho subito
iniziato ad abbozzare una trama. Poi, col tempo, ho capito che questa piccola
bozza stava prendendo forma diventando, dopo un po’ di anni, un romanzo.
Come
farfalle, edito dalla Youcanprint Edizioni, è la tua prima opera pubblicata;
vuoi raccontare ai nostri lettori come è nato questo libro? E di cosa
parla?
“Come farfalle” nasce dal desiderio di rivalsa. Stavo attraversando un periodo davvero brutto, spento e senza colori, ma io volevo ad ogni costo rialzarmi e combattere per un futuro radioso. Ecco! Questo romanzo parla proprio di questo: coraggio e resilienza! Nel nostro cammino possiamo trovare tanti ostacoli e sentieri tortuosi, ma è la forza di rialzarsi che ci rende liberi dalle nostre paure.
Le tematiche narrate toccano diversi temi:
dalla violenza sulle donne, l’omosessualità, il rapporto genitori e figli
e non per ultimo la maternità. Tutti argomenti degni di nota, c’è
un messaggio che hai voluto lasciare al lettore e se sì qual è?
Henry Ford sosteneva che: “Ogni fallimento è
semplicemente un'opportunità per diventare più intelligente”. Quello che vorrei
trasmettere, attraverso questo romanzo, è di non arrendersi mai, di lottare
sempre per i propri sogni e non lasciarsi abbattere dalle difficoltà che
incontriamo. Quelle ci sono e ci saranno sempre! Bisogna toccare il fondo prima
di rinascere. Ma è proprio la stessa crescita personale che implica cicli di
morte interiore e rinascita.
Ogni autore lascia sempre qualcosa di sé nei suoi libri, è successo anche a te?
Anche nei testi non autobiografici, secondo
me, si ritrova sempre un tratto distintivo dell’autore. Si scrive per raccontare emozioni, ma per emozionare dobbiamo prima
emozionarci!
Noemi,
quali sono le emozioni e le speranze per questa tua avventura letteraria?
La mia speranza è quella di arrivare al cuore
delle persone, di lasciare qualcosa di mio.
Come farfalle… un titolo poetico, delicato;
posso dire, conoscendoti, quanto te! Ma perché lo hai scelto?
Come farfalle tratta anche del rapporto madre-figlia, la prima non ha avuto
vita facile; mentre la seconda ha trovato il coraggio di sbocciare in una
farfalla! Ho voluto fare un parallelismo, dunque, tra il ciclo biologico di una
farfalla e il percorso di queste due donne.
Perché
dovremmo leggerlo?
Il mio romanzo abbraccia un vasto pubblico, le tematiche aprono a diversi spunti di riflessione e toccano un po’ tutti noi che chi più chi meno ha sperimentato simili emozioni: dalla fine di un amore, al lutto, al rapporto non sempre facile tra genitori e figli, al diventare madre… al ritrovarsi. È un romanzo che invita alla Resilienza e credo possa essere un buon sprono per non arrendersi mai.
Il tuo percorso artistico in campo letterario è all’inizio, vero, ma l’arte fa parte della tua vita come lo evidenzia la tua passione per il canto lirico e il pianoforte; ti va di raccontarci come è nata questa passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata da bambina
più o meno all’ età di dodici anni ho
iniziato a studiare pianoforte e solfeggio. Qualche anno dopo, ho visto al
teatro Regio di Torino "La fanciulla del West", un'opera di Puccini.
Non riuscivo più a staccare gli occhi dal palcoscenico e dagli interpreti. È
stato folgorante, un'esperienza magnifica. Da lì ho iniziato a studiare canto
lirico.
Ultimamente, ho scoperto anche il soave suono del violoncello.
TARAS MITHRANDIR affermava: "Niente come la musica classica rispecchia la
profondità dell'animo umano.” Come darle torto! Non credi?
Attraverso la musica e la letteratura io mi sento realmente le stessa. Mi sento
libera di esprimere le mie emozioni.
Ma chi è Noemi D’ Eredità nella vita di tutti
i giorni?
Noemi è una ragazza estremamente curiosa a
cui piace viaggiare, leggere e scoprire cose nuove; ma anche molto semplice:
ama ridere, ma ancor di più strappare un sorriso agli altri!
Progetti futuri?
Vorrei concentrarmi, per adesso, nello
studio. Poi chissà, prendere le cose belle che la vita mi offrirà!
E giungo alla mia ultima domanda di rito per
Oltre scrittura e ti chiedo: quanto conta nella tua vita sognare e perché?
Sognare è
importantissimo: se si smette di sognare si smette di vivere!
Sognare ci dà la possibilità di sperare ancora in qualcosa di bello, di
positivo. E la speranza ci rende liberi!
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