ASCESA AL REGNO DEGLI IMMORTALI Di Alessandro Pierfederici. Recensione a cura di Monica Pasero
Ogni uomo ha un sogno,
un demone e una via di fuga.
Monica Pasero
Di primo istinto
potrei definirla il dramma di un uomo sedotto e abbandonato dalla vita stessa,
dalle sue aspirazioni, dal suo profondo amore per la musica, soggiogato in parte da essa, tanto da
non distinguere ciò che davvero lo avrebbe reso felice. Si sa l’arte è sacrificio e spesso spinge ad
abbandonar i propri desideri terreni in nome di un compito più alto, quasi una
missione …
L’arte, però, può
anche divenire un rifugio dove poter
“non vivere realmente”, ma idealizzare un mondo a propria immagine e
somiglianza; proteggersi da una realtà fatta di emozioni incontrollabili,
spesso distruttive per sensibilità forti,
impreparate alle ferite che la vita riserba. Si fugge così in un mondo
immaginario, fatto di sonorità che conducono a lidi lontani dove nulla più
ferisce, ma tutto è bellezza, amore
e libertà.
La narrazione
parte con un viaggio, o meglio una fuga, in treno; qui il protagonista, Anton,
percorrerà le sue memorie.
La sua infanzia
segnata dai primi timori: l’abbandono, la delusione che lo portano a temere la vita e il suo mutamento
repentino.
L’adolescenza in
cui il giovane artista s’affaccia alla vita tra la gioia dei consensi per il
suo grande talento musicale, e la disperazione per quell’ amore non corrisposto
che tanto segnerà ogni sua scelta
futura.
La delusione per
tale mancanza lo condurrà ad affidarsi totalmente alla Musica, solo e unico scopo
della sua vita, sottopelle arderà in lui la brama dell’immortalità, il desiderio di far parte di quei Grandi
Musicisti che lasciarono al mondo musiche immortali, meritandosi così il
ricordo eterno che in quegli spartiti, musicati in epoche lontane, ancor oggi
vive…
Quella sonata che
va ben oltre ad un’egregia esecuzione, ma sconfina
nell’ animo umano, destandolo dal torpore, portandolo a quel risveglio, “dove parola non giunge”,
che tanto brama chi compone.
Tra la musicalità
l’anima danza, suggerisce ciò che la mente nega e il cuor attende! Ed ecco qui
la grande ambizione degli Immortali: arrivar dove nessun può tanto! E lui,
Anton, giovane uomo eletto a tale compito, tenterà tale aspirazione, ma si sa nessun
vero musicista è immune al suo travagliato animo: solo il dolore più forte o
l’ardore più bramato può portarlo a comporre “chiavi d’apertura” per anime
dormienti.
L’opera è davvero complessa sia per le tematiche toccate e perché siamo di fronte ad una prosa ricercata, ricca di descrizioni; l’autore non elude nulla al suo pensiero, dona tutto alla carta.
Le figure che si susseguiranno nel suo cammino avranno una parte importante per la sua evoluzione: dal disamore di un padre che non crede in lui, alla vicinanza della madre che lo sprona nel suo intento, alla scoperta dell’amore e quanto esso possa esser crudele, e poi a Helene, il personaggio da me più amato, la donna raffigura non solo quel desiderio di amore che giunge al termine del viaggio, quando la sfioritura è prossima; ma anche la trasgressione che spesso si cela negli animi giovanili come in quello di Anton, ella saprà toccar le corde giuste del suo animo irrequieto e spingerlo verso la sua Ascesa…
Di quest’ opera ci
sarebbe da scrivere un libro nel libro; le argomentazioni sono tante! È un
viaggio nelle profonde paure di ognuno di noi: possiamo ritrovarci nella figura
di Ralli: giovane scrittore rivoluzionario, esaltato dai suoi ideali di
eguaglianza e libertà, ma timoroso del suo possibile insuccesso.
Nella figura di
Roberto: medico e amico d’infanzia di Anton, che metterà a tacere il suo
orgoglio, per timore di perdere la sua amata. Nella figura della giovane
Maddalena che per timore di una vita disagiata, rinuncerà alla sua vera
vocazione… e non per ultimo nel protagonista, Anton, che per paura dell’abbandono,
abbandonerà lui stesso e il tempo terreno per la sacralità dei suoi intenti: la sua Ascesa al regno degli immortali.
Un libro da
leggere con cura, una scrittura d’altri tempi, una prosa arricchita di sapienti
e utili riflessioni che fanno di questo libro un vero portatore di saggezza.
Al momento l'opera è esaurita, potete però avere la vostra copia, scrivendo direttamente all'autore scrivendo alla sua email: alessandropierfederici@pec.it
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