L’ITALIA DEI GIGANTI DI GEORGIOS LABRINOPOULOS (Recensione a cura di Monica Pasero)
Mi ritrovo
tra le mani questo volume, acquistato dopo aver letto uno stralcio della prefazione
di Stefania Craxi, che mi ha spinto
ad inoltrarmi in argomenti di cui sono davvero profana, visto che di Politica
non ne ho mai capito un granché, e sinceramente ho sempre concentrato il mio
tempo in letture diverse, ma le parole lette mi hanno spinta ad interessarmene.
E devo dire che sono stata sorpresa di quanto si possa apprendere leggendo
questo libro. Un libro di facile lettura, senza troppi cavilli, scorrevole, che
può essere davvero utile, come lettura, già dalla Scuola Media. Una bella
spolverata di storia del nostro Paese, che l’autore ci propone portandoci a
ricordare, e spesso a riconsiderare, cinque Giganti della nostra amata Italia,
profilandoli sia sotto l’aspetto ideologico che umano.
SANDRO PERTINI
(1896-1990)
Apre
queste pagine con l’amatissimo Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Nell’intervista compare
la figura di questo Gigante, e indimenticabile uomo, che racconta i suoi inizi
e le varie vicissitudini di quegli anni, ma soprattutto racconta le sue
convinzioni, la sua passionalità, il suo amore per la sua gente. Pertini: il
presidente partigiano che ha conosciuto la guerra, le pene della prigione, dell’isolamento
e il lavoro duro, e forse per questo negli anni si è battuto per la classe
operaia, per la comunicazione diretta, diventando il presidente di tutti: uno
di noi!
Pertini
come un buon staffettista lasciò la presidenza nel 1985 ad un altro Gigante…
FRANCESCO COSSIGA
(1928-2010)
Francesco Cossiga portò negli anni tutta la sua
esperienza e passione al servizio dello Stato Italiano. Cresciuto in una
famiglia in cui la Politica era di casa, decise d’intraprendere questa strada
iscrivendosi al partito della Dc. Nella testimonianza di Claudio Angelini (Quirinalista
Rai) si sottolinea la differenza tra i due Presidenti, sia a livello
caratteriale che politico.
Se
Pertini modificò la prassi istituzionale in anni che, per forza maggiore,
occorreva un cambiamento per riassestare le sorti italiane. Cossiga, invece,
seguì scrupolosamente la Costituzione, senza mutare nulla. C’è anche da dire che governarono l’Italia in
periodi differenti, e il mandato di Cossiga si svolse in tempi certamente più
tranquilli. Anche nel carattere ritroviamo
differenze: Pertini più estroverso, aperto, passionale, amava stare tra la
gente. Cossiga introverso, riservato, schivo, si rifugiava spesso nelle sue
letture e studi; seppur chi lo conosceva bene, sapeva che era una maschera, la
sua, imposta per la figura istituzionale che svolgeva.
GIULIO
ANDREOTTI
(1919-2013)
Passiamo
poi a Giulio Andreotti: “Sette volte
Presidente del Consiglio e trentadue volte ministro. È il politico italiano con
record d’incarichi!” Un uomo che inizia il suo percorso politico con timore; ha
come mentore Alcide de Gasperi che lo indirizza nel suo cammino politico, da
qui consapevole della poca esperienza si rimbocca le maniche, lavorando. Lo descrive Il Cardinale Angelini (classe 1916)
come un leader, uno statista a livello mondiale, ma anche un uomo di fede che
ha incentrato il suo percorso politico non dimenticandosi mai dei sofferenti. “Un
mediatore”, così lo definisce Giorgio Napolitano.
BETTINO CRAXI
(1934- 2000)
Un’altra figura
importantissima nella Politica Italiana fu Bettino
Craxi. Giunse in politica giovanissimo, indottrinato dalla famiglia, si
ritrovò catapultato in una realtà forse più grande di lui, ma non demorse.
Prese le redini delle sue responsabilità, studiando e lavorando con sacrificio
e convinzione. La sua ideologia politica non mutò mai, restò integra fino alla
fine.
Un uomo
deciso, diretto, dedito al lavoro e alla famiglia. Amante dell’arte, della Storia
e del collezionismo. Di lui, Giuliano Amato dice: “Il senso dello Stato e delle
istituzioni che ha dimostrato in questi anni sono di altissimo livello. È stato Presidente del Consiglio come fosse
parte della sua cultura, non della sua esperienza, che non aveva.”
PAPA GIOVANNI PAOLO
II
( 1920-2005)
Il Papa della comunicazione, dell’unita, così viene descritto in queste pagine. Un Papa innovatore che porta nel mondo il messaggio di pace e fratellanza tra i popoli, esponendosi in prima persona. Amato e stimato, visto dalle altre dottrine come uomo di pace e cultura. Amante del teatro e promotore dell’arte, in ogni sua forma, come forza comunicativa, anche nella diffusione spirituale.
L’amicizia
con il Presidente Pertini ne è la conferma: ateo convinto trova nella persona
di Giovanni Paolo II un grande amico.
Ci sarebbe
ancora molto da scrivere su questo volume che Georgios Labrinopoulos ha
realizzato, riportando queste interessanti interviste che ha compiuto nella sua
lunga carriera di giornalista e corrispondente estero.
Non solo
ci danno un quadro più completo di quegli anni, e delle difficoltà a cui vari
governi andavano incontro, ma ci propone la parte più umana di questi
personaggi, raccontandoci uno spaccato del loro vissuto.
Oggi
mancano Leader del loro calibro! Seppur io sia profana su tali argomenti, dopo
aver letto questo volume, posso dire che ciò che manca ai nuovi politicanti è
la missione. Un tempo si arrivava a governare spinti da un ideale, una missione,
non sempre facile, spesso fatta di lotte e sacrifici … ma seguita con
convinzione.
Un libro
da leggere soprattutto nelle scuole, per dare ai ragazzi basi per identificarsi
e approcciarsi a modelli che possono ispirare a ritornare a governare per scopi
autentici di condivisione e amore per la gente, per il Paese, e non per il
benessere personale.
Libro
consigliato!
Monica
Pasero
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