DESCRIZIONE OPERA
"Claudio
Negrato unisce due forze prepotenti che esistono dentro di noi: la naturalezza
della trascorsa adolescenza e gli echi di quei poeti ormai considerati
classici. Con i suoi versi ci vuole dire che la poesia non se ne è andata dalle
nostre vite, ma forse è ancora dentro di noi, qui e ora, magari sepolta da
strati di indifferenza verso le nostre emozioni più profonde, perché per
sopravvivere abbiamo eretto barriere emotive che non permettono di accedere e
ricordare chi siamo stati e le emozioni provate in adolescenza o da bambini. Il
sentimento che suscita la poesia ci inchioda al momento che stiamo vivendo,
perché non accetta di essere abbandonata, ma continua a dare un senso a
emozioni che pensavamo di avere abbandonato. Una scorza verde e sensibile, che
riposa sotto la secca corteccia che ci siamo costruiti per resistere alla vita
di ogni giorno." (Luca Cognolato)
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LIBERARE IL VERSO
CHE ABBIAMO CHIUSO DA QUALCHE PARTE, DENTRO DI NOI.
Alla maggior
parte di noi adulti capita, finito il percorso scolastico, di relegare la
poesia dentro uno spazio separato, un piccolo angolo del nostro sentire, che ci
siamo convinti non ci appartenga più. La teniamo là, come uno dei tanti oggetti
che non ci servono, ma che non sappiamo deciderci di buttare. All'idea di
poesia sono rimasti incollati il ricordo dei versi imparati a memoria a scuola,
delle parafrasi costruite faticosamente con equilibrismi intorno a un lessico
che non ci appartiene, della caccia alle figure retoriche separate dalla nostra
vita, come abitudini ormai abbandonate.
Ci siamo
dimenticati della bellezza emotiva che la poesia emana, anche quando
necessariamente dolorosa. E che noi, per riuscire a vivere in questo mondo e in
questo tempo, abbiamo un maledetto bisogno di bellezza.
Rimaniamo forse
aggrappati a quel sentire vivo della nostra adolescenza, alla scoperta di un
esistenzialismo sofferto, tutto nostro e privato, agli amori sconfitti o mai
confessati, alla ricerca apparentemente inutile che avevamo intrapreso: dare un
senso alla vita.
Raramente pensiamo
alla poesia come qualcosa che possa occupare uno spazio nel nostro presente.
Nelle sue liriche
Claudio Negrato unisce queste due forze prepotenti che esistono dentro di noi:
la naturalezza della trascorsa adolescenza e gli echi di quei poeti ormai considerati
classici.
Con i suoi versi
ci vuole dire che la poesia non se ne è andata dalle nostre vite, ma forse è
ancora dentro di noi, qui e ora, magari sepolta da strati di indifferenza verso
le nostre emozioni più profonde, perché per sopravvivere abbiamo eretto
barriere emotive che non permettono di accedere e ricordare chi siamo stati e
le emozioni provate in adolescenza o da bambini.
Il sentimento che
suscita la poesia ci inchioda al momento che stiamo vivendo, perché non accetta
di essere abbandonata, ma continua a dare un senso a emozioni che pensavamo di
avere abbandonato. Una scorza verde e sensibile, che riposa sotto la secca
corteccia che ci siamo costruiti per resistere alla vita di ogni giorno.
Claudio può
aiutarci, con le scoperte da cercare tra le sue pagine, a spiegare con parole
quello che malgrado tutto continuiamo a sentire dentro di noi: il linguaggio
della poesia ci permette di stare nel mondo, abitando prima di tutto noi
stessi, ci dà modo di riscoprirci, di rivelare chi siamo.
La poesia, che
non riusciamo a cacciare dalla nostra vita, più che spiegare ci aiuta a
sentire, è la chiave che ci permette di accedere a molti altri nostri sé.
E adesso
sfogliamo la prima pagina.
BIOGRAFIA AUTORE
Mi chiamo Claudio
Negrato (Venezia, 1982), poeta e insegnante veneziano. Vivo e lavoro lungo la
Riviera del Brenta, a Mira, assieme a mia moglie Margherita e ai miei tre
figli. Insegno Letteratura italiana e Storia presso un istituto turistico di
Dolo, il Maria Lazzari, e tengo corsi di scrittura creativa per i miei allievi.
Dottore di ricerca (Università Ca’ Foscari di Venezia e Université Paris 8), ho
nel mio curriculum alcune pubblicazioni accademiche sulla lingua poetica di
Ludovico Ariosto e sui linguaggi politici di Gasparo Contarini. Ho anche
insegnato per diversi anni la lingua italiana agli stranieri presso la Società
Dante Alighieri di Venezia.Da poco tempo ho
avuto il coraggio di uscire allo scoperto e ho ottenuto le pubblicazioni di Sentire
il gusto della luna, Edizioni Tripla E, 2023, e di Ho sete di cuore, Le
Mezzelane, 2023. Entrambi i volumi sono acquistabili in qualunque libreria e
presso gli store online.
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