“IL FURTO DEI MUNCH” - DI BARBARA BOLZAN
“IL FURTO DEI MUNCH” -
LA CORTE
EDITORE
DI BARBARA BOLZAN
Il 5 aprile 2004, un commando mette a
segno una spettacolare rapina alla banca di Stavanger, in Norvegia. Il 24
agosto 2004, dal Museo Munch di Oslo vengono sottratti i dipinti L'Urlo e Madonna. Due fatti apparentemente non correlati, ma che
trascineranno il lettore in una vertigine di intrighi, pericoli e misteri,
portandolo nel cuore del mercato nero, dell'arte e della musica.Quando i dipinti scompaiono, infatti, lasciando
dietro di sé una scia di morte, Agata Vidacovich, coinvolta nel traffico
d’arte, tenterà di venire a capo dell'intricata vicenda, mettendo a dura prova
le proprie certezze.Sposata con un pianista di fama
internazionale che ha ormai rinunciato alla propria carriera e al quale ha
sempre mentito riguardo alla propria vera vita, Agata si ritroverà
costantemente sul filo del rasoio, costretta a mettere a repentaglio tutto
quello che ha di più caro per venire a capo di questo mistero.Dove sono finiti i quadri? Un thriller avvincente, che si snoda tra
Milano, Oslo e Trieste e che tiene il lettore col fiato sospeso fino all’ultima
pagina.
ESTRATTO LIBRO
Epilogo
Oslo,
2 settembre 2006
Quando Max morì, già
un’altra
persona aveva perso la vita, ma nessuno ritenne che i due decessi fossero in
qualche modo correlati.
Arne Klungland era un poliziotto. Stava
facendo il proprio dovere quando fu raggiunto dalla pallottola.
Era il 5 aprile del 2004. Alla banca di
Stavanger, una città a
sud della Norvegia, il commando di David Toska stava effettuando quella che fu
definita la spettacolare rapina Nokas, nel corso della quale furono
sottratti dieci milioni di dollari.
Max morì il 13 febbraio del 2006.
Anche lui stava facendo il proprio
dovere. In un appartamento della periferia milanese, sorvegliava una donna del
valore di dodici milioni di euro.
Qualcuno si adoperò affinché questo particolare non
trapelasse, e la sua morte fu definita un incidente.
Allo stato attuale dei fatti, ciò che l’Organizzazione sa o
pensa non mi importa, né mi
importa ciò che sa
o pensa Iver Berg, l’Ispettore
che aveva preso in mano le indagini.
Dopotutto, quale che sia la verità, a ventiquattro mesi
esatti dalla scomparsa, una donna è
stata ritrovata. È
nuda dal busto in su. È
sfregiata e sfigurata.
Malgrado ciò, è
bellissima.
Lei è bellissima.
Prima che tu
lo dica:
sì, hai letto
bene. Si tratta dell’incipit.
Sì, lo so
perfettamente che l’epilogo si pone alla fine del libro.
Sì, lo so che
dovrebbe quanto meno esserci prima un prologo.
Allora: perché
cominciare un romanzo dall’epilogo?
Il libro è la
domanda.
Il libro è la
risposta.
BIOGRAFIA AUTRICE
Barbara Bolzan nasce nel
1980 in provincia di Milano.Pur non abbandonando mai il suo primo amore per la
recitazione, durante l’adolescenza si avvicina al mondo della scrittura e
comincia a partecipare con successo a premi letterari nazionali e
internazionali. Pubblica il primo volume di narrativa nel 2004, con la
prefazione del Professor Ezio Raimondi
Figlio della sua passione per la storia e per la manipolazione della realtà, questo romanzo storico-fantasy costituisce il primo volume della saga che prende il nome dalla sua protagonista (La saga di Rya). Di recente pubblicazione, L’età più bella (Butterfly Edizioni, Correggio, 2014) riprende in chiave nuova i temi già affrontati in Sulle Scale.Con Il furto dei Munch, già finalista al prestigioso premio Alabarda d’oro - Città di Trieste 2010 e presentato nel 2012 nel corso della serata conclusiva del Festival di Sanremo, all’interno della rassegna Casa Sanremo Writers, arte e musica si fondono col genere giallo. Ha tenuto corsi di scrittura creativa nei licei e, attualmente, collabora come editor e illustratrice con diverse realtà editoriali.
Grazie per questa meravigliosa anteprima!!!!
RispondiEliminaGrazie a te Barbara e in bocca al lupo!
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