Libro ospite Fiori, mine e alcune domande di Irene Marchi
Libro ospite
Fiori, mine e alcune domande
Fiori, mine e alcune domande
di
Irene Marchi
Quello che emerge da queste pagine è un sentimento di amara
insofferenza verso le modalità spesso false e inutilmente competitive con cui
quasi tutti ci adeguiamo a vivere e verso l'incomunicabilità che ne consegue.
Come se non bastassero le bastonate di un caso cieco e indifferente, ci
autocondanniamo a vagare costantemente in maschera, intrappolati in un ghiaccio
che congela lʼespressione
più sincera delle emozioni.
Eppure lʼabbiamo intravisto un cielo più libero, riconosciamo il profumo di un fiore vero, ma continuiamo a farci andare bene la giostra di apparenze e insensatezze dietro cui ci nascondiamo.
Da qui il titolo della raccolta: fagocitati dalla nostra egoistica realtà, il resto del mondo non ci riguarda e poco ci importa se qualcuno pagherà il prezzo delle nostre scelte. Lʼimportante è stare al gioco, far parte di questa mischia rumorosa, non porsi mai alcune domande.
Nessun sofisticato o evanescente accostamento di parole, in questi versi, ma solo lʼespressione onesta di un punto di vista su quella che è la nostra vita, oggi.
Eppure lʼabbiamo intravisto un cielo più libero, riconosciamo il profumo di un fiore vero, ma continuiamo a farci andare bene la giostra di apparenze e insensatezze dietro cui ci nascondiamo.
Da qui il titolo della raccolta: fagocitati dalla nostra egoistica realtà, il resto del mondo non ci riguarda e poco ci importa se qualcuno pagherà il prezzo delle nostre scelte. Lʼimportante è stare al gioco, far parte di questa mischia rumorosa, non porsi mai alcune domande.
Nessun sofisticato o evanescente accostamento di parole, in questi versi, ma solo lʼespressione onesta di un punto di vista su quella che è la nostra vita, oggi.
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Irene Marchi è nata a Firenze nel 1970, ma vive da sempre
in Veneto (Treviso).
Laureata in Lettere (poi insegnante di sostegno), ha letto
sempre tanto ma non pensava di poter scrivere. Pochi anni fa, invece, per gioco
o forse per necessità, ha cominciato a scrivere poesie: è stata quasi
un'esplosione di parole, forse un modo per cominciare a parlare... e ora non
riesce a smettere.
Una sua raccolta di poesie è stata pubblicata nel 2015
(Fiori, mine e alcune domande – Sillabe di Sale Editore).
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