OLTRE SCRITTURA SEGNALA

 

“RITORNO AL TEMPO CHE NON FU”
DI ALESSANDRO PIERFEDERICI

Edizioni del Leone


 SINOSSI

 Una trama mista di elementi realistici, simbolici e fantastici descrive il viaggio reale e immaginario che un uomo senza nome e disilluso nelle sue aspirazioni professionali e affettive si trova a compiere dopo che, da un’iniziale intenzione suicida, viene spinto dal proprio destino ad intraprendere un percorso di rinascita e di riconquista dei valori della propria esistenza e del proprio passato. Questo percorso si dipana nello spazio e nel tempo, nella propria interiorità e lungo un fiume, tra luoghi ignoti, inquietanti ville di campagna, boschi, tempeste, castelli abbandonati.  Durante il cammino assiste ad episodi per lui incomprensibili ed incontra alcuni enigmatici personaggi - tra cui una triste fanciulla che attende l’avverarsi di una  misteriosa profezia - ognuno dei quali assume il ruolo di spingerlo sempre più avanti nel suo cammino di recupero dei propri valori, della propria storia, della propria identità, fino al punto in cui - ossessionato dalla continua apparizione di un'antica leggenda medievale che narra di vicende svoltesi in quegli stessi luoghi - comprende quale sia la vera missione della sua vita.

 Un messaggio positivo di fiducia emerge dal romanzo che, nella difficile realtà attuale, della quale riflette inquietudini e disillusioni, offre un'ipotesi di soluzione nella ricerca della verità della propria anima, in cui scoprire l’inscindibile legame che unisce ogni individuo alla storia dell’intera umanità. La narrazione introspettiva si arricchisce della trasformazione simbolica della realtà in fiaba, attraverso suggestioni iniziatiche (archetipi letterari e psicologici) e aspetti esoterici e religiosi.

 

PREFAZIONE di DANIELA LOJARRO

 Ho conosciuto Alessandro, il Maestro, anni fa in occasione di una produzione di Rigoletto di G.Verdi. Come spesso succede in Teatro, si lavora intensamente insieme per un certo periodo e poi può succedere che per anni non ci s'incontri più: così è stato anche per noi. Ci siamo ritrovati, grazie a quell'odiato/amato strumento che si chiama Facebook, alla presentazione del mio libro in una libreria a Padova. Nel corso della cena, aiutati da un buon bicchiere di vino e dalle delizie del cuoco patavino, oltre a parlare della nostra comune passione e ragione di vita, la Musica, a ricordare colleghi più o meno simpatici piuttosto che avventure capitateci durante le nostre carriere artistiche, abbiamo scoperto un altro punto in comune: i libri e la scrittura. Così, quando Alessandro mi ha proposto di curare la prefazione del suo romanzo ho accettato con piacere. Piacere che si è trasformato in vera gioia non appena ho iniziato a leggere le prime pagine de «Ritorno al tempo che non fu». Il romanzo è scritto con una proprietà di linguaggio rara al giorno d'oggi ma, soprattutto, ciò che più mi ha affascinato, è la capacità dell'Autore di usare le parole come note: ogni descrizione dello stato d'animo del protagonista o della natura che lo circonda pare una sorta di sinfonia, con l'esposizione del tema e lo sviluppo, e leggendo ci si ritrova automaticamente a conferire un «fraseggio» alle frasi scritte come se fossero frasi musicali. L'atmosfera che questo tipo di scrittura conferisce al racconto, risulta onirica e romantica a tal punto che spesso mi sono trovata a immaginare le scene descritte come quadri di Johann H.Füssli. Il filo conduttore del racconto è il viaggio del protagonista. Un viaggio alla ricerca e alla riscoperta di se stesso che, all'inizio, pare il semplice e personale cammino di questo uomo disilluso e senza nome, ma che, pagina dopo pagina, assurge a simbolo del cammino iniziatico che ognuno di noi potrebbe avere occasione di compiere nella sua vita. L'uso discreto e sapiente di riferimenti alla tradizione alchemica e massonica rende particolare il racconto per chi sa riconoscere simboli, immagini e colori; invece, per chi è del tutto a digiuno di questo linguaggio, c'è sempre il piacere di scoprire in un romanzo moderno, con tutte le inquietudini legate alla nostra epoca, il sapore delle antiche fiabe.

Buona lettura!

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BIOGRAFIA AUTORE

 Alessandro Pierfederici è nato nel 1966 a Treviso. 

Musicista, diplomato in Pianoforte e Composizione nei Conservatori italiani e in Direzione d’orchestra nei “Wiener Meisterkurse” di Vienna. La sua attività internazionale di docente, pianista accompagnatore e direttore d’orchestra lo ha portato, oltre che in numerose città d’Italia (teatri lirici, festival, concorsi e corsi di perfezionamento nazionali e internazionali), in Europa (Parigi, Salle Pleyel; Dublino, National Concert Hall; Spagna, Portogallo e Grecia), negli USA (Los Angeles, Istituto Italiano di cultura), in Giappone (Tokyo, Bunka Kaikan) e in Brasile (San Paolo, Conservatorio Souza Lima). Ha collaborato con cantanti di fama internazionale, importanti direttori d’orchestra e registi ed è stato docente al Conservatorio “C.Pollini” di Padova.

Attualmente è docente di Lettura della Partitura presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G.Briccialdi” di Terni, dove ha tenuto anche il corso di “Pratica del repertorio vocale” per i Bienni di Canto lirico e il Corso di “Semiografia musicale contemporanea”.

Dal 2008 al 2021 è stato fondatore e presidente dell’Associazione culturale “Musicaemozioni” di Treviso che si occupa della formazione e della promozione di giovani studenti ed artisti della lirica, attraverso la creazione di eventi musicali legati ad altre espressioni artistiche, alla storia ed alla letteratura e che in dieci anni di attività ha totalizzato oltre 100 eventi in Italia e all’estero. Per le proposte culturali realizzate in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ha ricevuto una lettera di gradimento da parte del Presidente della Repubblica.

Ha progettato e realizzato eventi culturali e musicali correlati al centenario della Prima Guerra Mondiale, il primo dei quali, “Dal sogno della Belle Époque all’incubo della guerra” si è tenuto a Treviso nel 2014 ed è poi stato sviluppato in una rassegna tenutasi nel 2015.

Inoltre, ha collaborato regolarmente con Eurolirica di Nagoya (Giappone), per la quale ha preparato e diretto numerose produzioni operistiche.

Il suo interesse per la scrittura inizia fin dagli anni di scuola con la passione per la poesia, la saggistica e la narrativa.

Il suo primo romanzo Ritorno al tempo che non fu, pubblicato nel 2011, riceve unanime plauso dalla critica per la singolarità della vicenda, lo stile e la componente psicologica e simbolica e nel 2021 consegue una Menzione di Merito al premio “Caffè delle Arti” VIII edizione.

Nel 2013 esce il suo secondo romanzo Ascesa al regno degli immortali, tormentata vicenda di un musicista della Belle Epoque, alla ricerca di un’impossibile conciliazione di arte ideale e vita reale, nella quale si fondono suggestioni storiche, psicologiche, filosofiche attorno al tema portante della musica. Anche quest’opera ha ricevuto numerosi consensi dalla critica specializzata ed ha conseguito il Primo Premio per la categoria “Romanzo” al Premio Kafka Italia 2017.

Entrambi i romanzi sono stati apprezzati dal compianto critico letterario Giorgio Bàrberi Squarotti.

Ha scritto alcuni lavori teatrali (“Carmen: da Mérimée a Bizet”, dato in prima rappresentazione nel 2011 e ripreso nel 2012; “Mozart e Da Ponte: un storia in tre atti”) pubblicati, come anche alcuni brevi saggi ed articoli culturali e prose di viaggio, sul portale www.literary.it.

Si occupa anche di conferenze su tematiche musicali ed ha recensito opere di narrativa contemporanea su alcune testate on line.

Nel 2016 esce il saggio “Oltre le colonne d’Ercole - Verdi e Wagner alla mia maniera”, opera nella quale l’esperienza di musicista e lo stile dello scrittore si mettono al servizio di un lavoro ad un tempo divulgativo, analitico (con digressioni sugli aspetti biografici, sulla storia, la filosofia, l’arte, la mitologia e l’esoterismo) e narrativo. Con quest’opera ottiene il Premio Speciale della Giuria per la categoria “Saggistica” al Premio Kafka 2017, il Primo Premio per la “Saggistica” al Concorso letterario internazionale “G.A.Cibotto” nel 2018 e il premio “Franchino Gaffurio” per la saggistica musicale nell’ambito del Premio letterario “Lago Gerundo” 2018.

La sua più recente pubblicazione è la raccolta “Racconti e memorie di isole e mari”, sedici racconti la cui matrice comune è la suggestione dei paesaggi marini, che nasce dalla rievocazione di ricordi giovanili, di antiche storie, di narrazioni misteriose ascoltate in tanti anni e ricreate dalla fantasia, cui si aggiungono le riflessioni sull’uomo ispirate dall’osservazione della natura. Quest’opera ha conseguito il Primo Premio per la categoria “Racconti” al Premio Kafka Italia 2017.

Quale autore, ha conseguito inoltre una Menzione di Merito al 4° Premio Internazionale “Salvatore Quasimodo” nel 2018 e un Riconoscimento di Merito al Premio Intercontinentale “Le Nove Muse” nel 2021.

 

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