Riflessione.
Partendo
dal presupposto che l’arte deriva da uno stato d’animo e come tale non si può
giudicare,oggi mi voglio soffermare su una recensione letta proprio ieri, in
cui ho trovato l’assoluta mancanza di rispetto per l’arte in sé. Una recensione,
seppur negativa, deve, portare all'artista, coinvolto, una spiegazione su tale
diniego e sul perché, a suo parere e ribadisco a suo parere, la sua arte non piaccia.
Quando
si fa una critica, si deve anche motivare le mancanze rilevate e sopratutto
consigliare alternative e migliorie che possono aiutare l’artista nella sua
crescita professionale, ma quando la recensione è solo un pensiero superficiale
di un ascoltatore ( definito critico ) poco attento, che scrive i suoi gusti
artistici, legandosi solo al marketing a quello già sentito, evidenziando così
una poca apertura mentale. Beh, allora
qui qualcosa non va! Forse è l’intera società che ha perso il gusto
della scoperta, della sperimentazione, dimenticandosi che l’arte è espressione
intima che fuoriesce diversamente da ognuno di noi, può piacere o meno, ma non
si può denigrare. Viviamo in una società
di falsi dotti che si mascherano dietro le loro grandi scrivanie con tanto di targhe in
bella vista, ma alla fine non hanno il
sentore di vedere oltre ai loro schemi e non sentono l’ esigenza di trovare
arte bellissima in uomini semplici. Perché
il semplice spesso è anche povero e le due cose non piacciono questa è la
realtà! L’arte è un business: vernissage, presentazioni, DENARO, strette di
mano e falsi sorrisi COMPROMESSI, ma qualcuno di lor signori si è mai soffermato a pensare a cosa sta realmente ascoltando, vedendo o
leggendo? Siamo su una giostra economica che gira vorticosamente che ci rifila
ciò che vuole e noi battiamo le mani, perché se va di moda, insomma va di moda!
Avere l’ultimo libro o vedere l’ultimo film di quel tizio che ha venduto
milioni di copie e se ha venduto, così tanto, sarà un vero capolavoro o no? Stessa cosa vale per la musica.
Non ci soffermiamo più sul messaggio che l’artista
vuole mandare, il problema è questo ma importa davvero a pochi ricordarlo.
Ho
sentito sputare fango su un artista senza leggere una sola parola costruttiva o
professionale, ma il messaggio che lui dà, nei suoi testi, è bellissimo ma
fuori moda! La genuinità, l’onestà intellettuale è fuori moda! In ogni campo siamo costretti molto spesso a
vedere solo una tipologia di arte che sia letteraria pittorica, musicale deve
essere pagante! Ci privano dell’esigenza naturale di spaziare, questo perché il
mondo ha molti artisti paganti che sanno vendersi bene, ma ringraziando Dio non
tutti sono ancora schiavi della smania di successo.
L’arte è libertà e come tale va lasciata
fluire in tutta la sua essenza. I veri artisti,
il novanta per cento delle volte, non vivono sui grandi palchi ma nei
grandi cuori!
Monica Pasero
Condivido pienamente il tuo pensiero. Carmen
RispondiEliminaI sentimenti, desideri, pensieri, sogni, speranze, illusioni e persino le utopie che spesso ci aiutano a vivere...
RispondiEliminaMonica mi associo pienamente a questa tua riflessione, hai denotato bene lo stato attuale dei fatti. Come hai enunciato sopra, infatti, l'arte è diventata una ruota per criceti dove girano i soldi. Nessuno avrà mai la compiacenza di capire, o almeno di provare a capire veramente l'artista, ed il tempo, beh il tempo è prezioso. In italia poi abbiamo una visione solo italiana dell'arte, che mai guarda all'estero, si cercano sempre delle similitudini con altri artisti, e se esse non vengono trovate beh, è un guaio. Come mi diceva Giampaolo Rosselli pochi guardano al cuore, le cose non vengono piu' fatte col cuore ma vengono realizzate solo per vendere. I soldi, la crisi sono la rovina a 360 gradi dei valori, del giusto, dell'arte. Non c'è tempo nella nostra società per soffermarsi ad "ascoltare", a "leggere", non c'è piu' tempo e il cuore diviene una cosa superflua. Quando poi dietro l'artista c'è una persona umana che prova dei sentimenti, che con i pochi mezzi ha provato ad esprimere qualcosa si guarda solo al lato esteriore del tutto. Questa è la mia visione delle cose, sbagliata, giusta non lo so, so solo che chi fa recensioni dovrebbe analizzare di piu' e non guardare solo la cornicetta. Daniele
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