A OLTRE SCRITTURA L'ARTISTA MARINA BONACINA. Intervista a cura di Monica Pasero.

  
 Quando l’entusiasmo contagia
un’intera esistenza.
Nasce l’arte dell’evolversi

L’ospite di oggi porta in sé una grande vitalità che denota con forza la sua voglia di mettersi in gioco, di sfidare il tempo che passa! In fondo la vita è questo, un’evoluzione continua in cui ogni giorno stimoli nuovi ci accarezzano e ci donano sempre un'altra possibilità di crescita. L’artista qui presente ha colto il vero significato di questo cammino: l’andare avanti senza freni né remore, solamente vivendo e creando intorno a lei, per sé e i suoi cari, un mondo colorato di arte, poesia, musica e amore. Piccole e grandi cose che la rendono un esempio di come la vita può darti tanto se solo sei in grado di crederci. E Marina ci crede, eccome! Dalle splendide terre venete, giunge a Oltre Scrittura la poetessa e molto altro ancora: Marina Bonacina  donna di grande entusiasmo, ma sopratutto donna innamorata del suo uomo e della vita.


Leggendo di lei non posso che complimentarmi per la sua grande volontà e il suo impegno. Una vita davvero piena, sia in campo lavorativo che artistico. Due lauree, tante attività e soprattutto una famiglia e un grande amore e qui le chiedo: in tutto questo rivede un suo sogno di bambina?

Da bambini, tutti sogniamo di diventare “tutti”, dal mago al cantante, alla maestra,  al dottore e  così via. Io ricordo di aver desiderato fare il dottore fin da bambina. Per il resto, ho sognato di aver una famiglia e ho sperato di riuscire ad impostarla, proprio come ho fatto, ma in questo ultimo passaggio devo dire che ho trovato la persona giusta che mi ha permesso di realizzare il mio sogno.

Nella sua carriera medica ha sicuramente visto tanti casi e davanti alla malattia, a volte, anche un medico rimane impotente e qui le chiedo: si è sempre  affidata   solo   alla  scienza o anche al cielo?

La scienza ha supportato e continua a supportare la mia carriera professionale di medico; al cielo ho affidato situazioni veramente toccanti, soprattutto quelle che riguardavano gravi patologie  in piccoli pazienti. Ho sempre vivo il ricordo, che risale agli inizi della mia carriera ospedaliera, quindi a parecchi anni, di un bimbo di sei anni, colpito da  retinoblastoma che,  andando di stanza in stanza,  raccontava agli altri degenti, di avere una lumachina che girava nel suo occhio. Quella lumachina correva veramente in fretta e, se l’è portato via inesorabilmente, in pochi mesi. 

Nel suo percorso v’è molta solidarietà e qui voglio ricordare il  periodo un cui è stata volontaria come  medico chirurgo oculista presso la Missione di Wamba in Kenia, parliamo del 1986.  Un ricordo per i nostri lettori?

Esperienza molto intensa, vissuta insieme a mio marito ed ai nostri due figli,  a quel tempo di 13 e 11 anni. Sia esperienza di vita professionale, perché, nelle sale operatorie della Missione, abbiamo affrontato casi clinici inconsueti per noi, nuovi ed anche inaspettati: ad esempio quando ci siamo trovati davanti all’urgenza di ricostruire il viso ad un guerriero dilaniato dalla zampata di leone. Da questo ragazzo, poi, ho ricevuto in dono, per riconoscenza al nostro operato, un dente di quel leone che, fortunosamente, era riuscito ad abbattere.
Sia esperienza dal punto di vista umano, come quando, in una gelida mattina d’estate, (non dimenticate la forte escursione termica all’equatore), abbiamo accompagnato una suora della Missione che andava ad assistere  alla pratica disumana dell’infibulazione delle fanciulle. La Suora presenziava per cercare di salvaguardare un minimo di pulizia ed igiene, nella povera capanna dove si svolgeva il rituale.


Dopo una lunga carriera  medica, arriva l’attesa pensione e lei che fa,  si  rimette a studiare e si laurea in giurisprudenza. Perché proprio giurisprudenza?

Dopo il sogno di diventare medico, cullato sin da bambina,  da adulta sono stata sempre stata affascinata dalla possibilità di risolvere controversie e diatribe. Ho  cominciato ad applicare la pratica legale anche durante gli studi di medicina, sia nella tesi di laurea: “Problemi medico legali nella pratica oculistica”, sia nella tesi di specializzazione: ”La normativa nei trapianti di cornea”. In seguito,  quando non ero ancora arrivato il pensionamento come medico ospedaliero, appena i nostri figli si erano iscritti all'università e, con gran piacere, avevo notato che sapevano ”camminare bene con le loro gambe”, allora, ho deciso di concedermi uno spazio serio per documentarmi sulla materia che mi aveva da sempre appassionato e mi sono iscritta a giurisprudenza.



Da quanto ho letto, credo che il fulcro della sua esistenza sia stato il grande amore  per la famiglia e per suo marito Fulvio, anche lui artista, e le  chiedo: qual è il segreto per un matrimonio così durevole e sopratutto felice?


Amore, rispetto e stima reciproca, complicità, progetti ed interessi in comune.

Oltre alla famiglia e alla carriera lavorativa, concilia tantissime altre passioni tra cui la poesia e la prosa, pubblicando negli anni diverse opere,  c’è  n’è  una in particolare di cui  ci vuole parlare?

L’ultima mia pubblicazione, in prosa, “Le storielle di Nonna Marina”, che ho dedicato a Mattia, il  nostro nipotino di 6 anni e mezzo. E’ una raccolta di 6 storielle per bambini di età tra i 3 e i 7/8 anni, con bellissime illustrazioni a colori, che si ripetono in bianco e nero, fatte da una mia amica pittrice; allegata al libro c’è una confezione di pastelli, che invitano i piccoli a colorare le immagini  come il modello a colori che vedono stampato.

Ogni storiella, racconta una vicenda, tra realtà e fantasia, e contiene un messaggio ben comprensibile per i piccoli, sia che le storielle vengano loro lette da qualcuno, sia che siano loro stessi già in grado di leggersele da soli.    Mattia è stato molto orgoglioso quando la sua maestra gli ha fatti leggere in classe una delle storielle scritte dalla sua nonna.

Quanto è importante il messaggio per un buon scrittore?
Direi che il messaggio che proviene di ogni scritto è importantissimo perché chi legge può essere indotto, sia in positivo che in negativo, a cambiare svariati parametri di giudizio, opinione, comportamento.

Oltre a scrivere,  organizza, presenta  eventi culturali di vario genere, appoggiata dall’ associazione “Dolo scrive e dipinge”  di cui è il presidente.   Quanto è importante, secondo lei, la diffusione artistica oggi? Esiste ancora l’amore vero per l’arte o è solo più puro esibizionismo?


Oltre che presidente dell’Associazione Dolo Scrive e Dipinge, gruppo di pittori e poeti della Riviera del Brenta, dove risiedo, sono anche il presidente di un importante coro lirico, il Coro Teatro Verdi di Padova. Poiché ritengo che la diffusione della cultura artistica sia importantissima, in quanto l’amore per l’arte migliora la persona, mi dedico con passione alle attività delle due associazioni e, in cuor mio, spero che nessuno manifesti questo tipo di amore per puro esibizionismo.

  Se dovesse definirsi con una sola parola quale sarebbe e perché?

Io preferisco non definirmi, perché avrei l’impressione di rinchiudermi e limitarmi  in uno schema; posso invece dire dire come mi definiscono gli altri: un vulcano allo stadio eruttivo. Spero di rimanere in questo stadio per lungo tempo, perché ho ancora molti progetti e idee da realizzare.  
  
Progetti futuri?
Vorrei riuscire ad avvicinare le nuove generazioni, e mi riferisco ai ragazzi dalle scuole medie in su, al mondo della lirica, per far conoscere loro questo genere musicale e quelli che sono stati i temi e le vicende delle opere liriche, temi che sembrano oggi desueti, mentre invece, se si vanno ad analizzare  bene, si vede che si ripropongono anche ai giorni.


  E giungo alla mia ultima domanda, di rito per Oltre scrittura, quanto è importante per lei il sogno?

Mi capita spesso di sognare: sogni di fantasia ma anche sogni che rielaborano il mio vissuto, recente o passato. È  importante sognare perché sognando si evita di perdere meno tempo mentre si dorme. 


Commenti

  1. Marina ha una forte personalità, sa quello che vuole, così può raggiungere qualsiasi meta, con apparente facilità. Ha la capacità di sapere ascoltare il suo prossimo e per tutti ha una parola di conforto e di speranza. Per definirla con una semplice espressione, è una santa laica.

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