L’altra parte di me. Ritorno in Africa di Vincenzo Lerro Recensione a cura di Monica Pasero


“L’uomo appartiene al luogo dove il suo cuore vive
dove son nate l’emozioni e i ricordi… “  

Leggendo questo breve ma significativo testo, mi imbatto in una  lettura semplice e scorrevole  che porta  con sé un  forte messaggio  e  ci induce a nuove riflessioni e prospettive di pensiero che spesso noi occidentali, abituati al progresso e agli agi, sottovalutiamo.
Quando uno straniero giunge da Terre  povere, dove manca quasi tutto, o forse noi pensiamo questo, siamo propensi a credere che abbia trovato “il paradiso” nelle nostre città  evolute a cui apparentemente  non manca nulla…  Abbiamo tutto o forse no? Siamo davvero noi i fortunati?


Qui in Europa non ne ho mai viste così tante, di stelle.
Adesso so anche il perché! Lo chiamano “inquinamento luminoso”
È colpa degli uomini, che accendono troppe luci,
forse per paura del buio.
Non del buio della notte, no.
 Di quello che hanno dentro al cuore.

 Cit. libro

 In questo racconto  è un  bambino africano che  con parole semplici ( merito di un autore capace ) ci induce proprio a riflettere su quanto le nostre priorità cozzino con l’essenziale umano e  quanto la nostra presunzione di vivere nel modo giusto  sia ridicola, innanzi alle parole di un bambino che  sgorgano dal cuore e raccontano la nostalgia per la sua terra per  il modo in cui viveva …
  Il pallone era uno solo, vecchio e spelacchiato;
 le scarpette...
Quali scarpette?
Giocavamo scalzi, e ci divertivamo un mondo!
Cit. Libro

La sua casa:   l’Africa  dalla luna grande, le stelle che ancor si vedono, il sole caldo, la musica che parla una lingua solo loro, gli amici, la danza, il suo amato calcio e la voglia di stare insieme,   in una terra  forse povera, priva  degli agi  occidentali, ma dove lui sente di appartenere, dove le origini della vita sono ancora primarie. La natura, l’essenza dei sensi, l’energia dell’ esistere,  esaltano la bellezza della libertà di vivere senza costrizioni alcune  e così  l’autore di questa bella narrazione in poche pagine ci dona grandi insegnamenti  a cui  tutti noi dovremmo prestare attenzione. Ci porta così  a riflettere su quanto le radici, i ricordi dei primi anni plasmati dagli affetti  siano importanti e quanto nella vita le cose che  contano non siano mai materiali! Ogni pagina, tengo sottolinearlo è arricchita da illustrazioni originali  e coloratissime che danno un  quadro ancor più completo a questa testo
significativo che ha saputo cogliere  l’essenza della vita di ogni essere umano che non è mai fatta di materialità ma di emozione. E chi meglio di un bambino può  far passare questo messaggio che  in un mondo che corre verso il benessere materiale, occorre soffermarci e  cambiare orizzonte  e  rincorrere il benessere del cuore e dell’ anima ritornando alle nostre vere  origini.

Il cuore di un uomo germoglia
nelle radici della sua terra e lì vive…
Monica Pasero







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