A Oltre Scrittura l’artista cuneese Luna Potenziere, intervista a cura di Monica Pasero.




Ogni artista intinge il pennello nella sua anima,
 e dipinge la sua stessa natura
nelle sue immagini.
Henry Ward Beecher 


Parole ripetute, timbrate all’infinto, che creano tratti e poi ritratti unici, nel loro genere, e aprono al vasto mondo di quest’artista e della sua innata versatilità.
Creare senza fermarsi a modelli già sperimentati ma andare oltre, osare! E la Potenziere lo fa! Con l’ausilio di un semplice timbro postale, dona carattere, personalità al ritratto che assume qualcosa che va ben oltre alla solita raffigurazione umana.
Luna Potenziere è indubbiamente un’artista a tutto tondo che ama evolversi; non si ferma mai, ma esperimenta tecniche diverse, portando nelle sue opere autenticità e uno stile inimitabile.
In alcune sue opere si evidenzia ciò che io definisco: la mano dell’anima, in cui l’artista dona non solo le capacità legate ai suoi studi ed esperienze, ma tutto ciò che le pervade il cuore e lo spirito. Tutta l’emozione che audacemente crea in lei.
In alcune opere si sente forte questa spiritualità che trasuda dalle tele di Luna, senza che i soggetti siano per forza figure mistiche… ma è nei dettagli, nella solennità dei gesti, che l’artista ci porta a ritrovare essenze lontane, dove lo spirito diviene presente e, con la materia, raffigurato nelle movenze di un corpo, nelle pose di mani, in uno sguardo di bambino.      
La Potenziere unisce la parte terrena a quella ultraterrena evidenziandola, appunto, nel dettaglio.  Osservando bene alcune opere di Luna si avverte estrema delicatezza nelle sue pennellate, si scrutano sfumature nascoste: è nei dettagli della vita che è nascosta l’anima ed è qui che, lei, la rappresenta.
Di grande aiuto sono le tonalità. Colori delicati che aprono alla famiglia dei pastelli, all’argento, oro e mi danno quel senso di magia che vive negli spiriti ribelli.  Spiriti audaci che, come Luna, non si fermano ma fanno del loro cammino un viaggio magico verso la sperimentazione del proprio essere, attraverso stadi evolutivi di crescita sia artistica sia spirituale. A Oltre Scrittura ho il grande piacere di ospitare l’artista, cuneese, Luna Potenziere.
 
Tu arrivi da una famiglia di artisti che fin dai tuoi primi passi ti ha portato a esplorare questo affascinante e sconfinato mondo. Un ricordo dei tuoi inizi.

Nella mia memoria sono impresse immagini indelebili di quando mia madre dipingeva nell’angolo della sala nella cascina in campagna, dove vivevamo. Ricordo quando mi portava con sé alle fiere e le passeggiate al mare a vendere maschere di cartapesta o fare ritratti su cavalletto. Le maschere erano d’arredamento, finemente dipinte e ottenute da calchi di gesso, come modelli amici e parenti. Assistere a questi procedimenti e creazioni, mi ha sicuramente segnato molto. Ho iniziato presto a disegnare ed il ricordo più nitido risale a quando, verso i nove anni, sognavo di diventare stilista e mi impegnavo a fare tantissimi figurini, donnine, modelle prendendo spunto da giornali di moda. Ricordo il mio primo chiaro scuro a matita ispirato da una foto di giornale in bianco e nero della bellissima Mila Jovovich. ancora lo conservo nelle mie cartelline. Mia madre mi ha insegnato molto …seppur fosse ed è tuttora molto severa nei giudizi. L’appoggio della famiglia per seguire gli studi inerenti all’arte è stato fondamentale.


Come già detto c’è una forte componente spirituale in te che si manifesta anche nelle tue opere;   nella tua biografia  accenni al tuo percorso  in India e ti chiedo: quanto, tutto questo, ha influito nelle tue opere e nella tua evoluzione spirituale?
I due importanti viaggi in India, che ho fatto, uno da pre -adolescente e uno da laureanda, hanno influito notevolmente nel mio percorso di vita: il confronto con una realtà completamente diversa e il bagaglio di emozioni hanno arricchito e sconvolto i miei equilibri. La ricerca spirituale, quindi l’elaborazione personale dei concetti sulla fede e religione e il contatto con la disciplina yoga sono, in un certo senso, quelle componenti essenziali che hanno permesso di riassettare quegli equilibri. Senza un’evoluzione in tale direzione che ha metabolizzato, dosato, miscelato caratteri di derivazione occidentale con l’affascinante cultura orientale, non sarei quella che sono.


I ritratti che proponi sono al quanto singolari,  l’idea di usare la tecnica del Timbro per realizzarli da dove è partita ?
Il processo creativo dei ritratti con i timbri è nato in ufficio postale onestamente, un po’ per gioco un po’ per sfida… volevo fare qualcosa di diverso, divertente, senza i pennelli. Il ruolo da direttrice di ufficio postale, questa dimensione lavorativa, altra rispetto ai precedenti impieghi legati sempre all’arte ed all’insegnamento, mi ha portato ad elaborare un autoritratto percebile come immagine unitaria ma analizzabile in singoli simboli, ovvero le date, i nomi dei luoghi, diciture varie di appartenenza all’azienda che vanno a raccontare la mia nuova identità e questo periodo della vita. La ricerca si è poi evoluta utilizzando anche timbri di altro genere, non postali. Ho ritratto i miei figli ed altri volti con timbri appartenenti al mondo delle favole e dei cartoni animati; ho utilizzato animaletti, lettere, elementi floreali,cuori,note musicali, fino  ad eseguire dei ritratti contenenti oltre alle date di nascita e le date di esecuzione, i più attuali tra i simboli : emoticon e like .


Tra i tanti Premi a cui  hai partecipato e vinto; quale tra tutti ti ha reso più orgogliosa?
Essere selezionata e vincere il secondo premio pittura per  arte Giorgio Mondadori è stata sicuramente una delle più grandi soddisfazioni;fu anche emozionante vivere la premiazione e vedere pubblicato il lavoro su questa rivista prestigiosa.  Il quadro che vinse, un ritratto molto etereo di una mia cara amica, e tuttora uno dei miei preferiti.


Oltre  alla pittura, ti occupi di restauri ma anche di grafica pubblicitaria e illustrazioni; tra queste tue tante attività qual è quella in cui ti senti più gratificata?
I vari settori e le arti applicate si sono avvicendati molto nella mia vita. Quando lavoravo nel restauro, le ore volavano e davvero mi sentivo molto appagata nel vedere rivivere gli affreschi e gli stucchi, intere sale e facciate di edifici o chiese in restauro. Anche il lavoro da artista di strada mi ha sempre dato tanto, mi piaceva tantissimo fare i tatuaggi all’henne,lavoravo sempre a mano libera ed avevo molto successo negli anni che erano di moda.Ora come ora mi gratifica molto, se uno dei miei lavori viene acquistato per entrare in una casa e se mi si dà fiducia per un ritratto su commissione lasciandomi esprimere con tecniche meno classiche, dandomi un po’ di carta bianca per le mie sperimentazioni.

Oltre ad essere un’artista sei anche una donna che lavora, una madre e moglie, come riesci a conciliare le tue passioni con tutto il resto.
Domanda molto pertinente ed attenta:la chiave e l’amore come in tutto. Per la famiglia, ma anche per me stessa.L’entusiasmo, la voglia, il coraggio di provarci sempre, di ritagliare gli spazi, anche se ristretti, mi permettono di vivere questa vita parallela da artista. Non nascondo che è molto difficile e non sempre riesco a fare tutto e bene, a equilibrare i vari ingredienti necessari per una vita serena e tranquilla, ma confido nel fatto che sia molto importante per non annichilirmi e anche per i miei cari, vivere tale valore aggiunto.
Se dovessi definirti con una sola parola, quale sarebbe e perché?

Una sola parola, Luna. Perché  è il mio nome, nella sua particolarità contiene tanti elementi che mi contraddistinguono come persona e come artista: principio femminile, mutamento, ciclicità, presenza, assenza, emotività…
Nelle tue opere c’è un messaggio principe  che vuoi portare al mondo?
Le mie opere non hanno la pretesa di dare un messaggio particolar, non attingono da un determinato mondo che stupisca, che denunci, che inquieti. Ci sono tantissimi artisti che sicuramente espongono ben chiaramente il loro messaggio principe. A me interessa che i miei lavori, le interpretazioni delle immagini che a me piacciono, diano un’emozione, non per forza riconducibile ad un concetto, se si fanno guardare volentieri, se questo linguaggio viene sentito, compreso  per me e già un traguardo.

Un consiglio per le nuove generazioni che si affacciano al tuo mondo: cosa fare e cosa non fare?
Le nuove generazioni devono, a mio avviso, continuare a conoscere ed acquisire le tecniche classiche del disegno, della pittura; affiancandole con le attuali possibilità tecnologiche per poi trovare un proprio linguaggio personale e riconoscibile.Arriva nell’arte chi sa raccontarsi e raccontare, chi ha coraggio, chi crede fortemente nei propri progetti a costo di metterli davanti ad altre cose; l’arte è come una sposa, in un certo senso, se vogliamo esasperare ciò che bisognerebbe fare, quindi alla fine fondamentale torna di nuovo l’amore! Amarla. Amare l’arte in ogni sua forma.


Progetti futuri?   
Per ora mi preme continuare la mia produzione personale di lavori che indagano sul ritratto, sull’autoritratto fotografico e sulla pittura figurativa.La partecipazione alla selezione per un importante concorso internazionale mi ha avvicinato alla sperimentazione su alluminio, sul quale oltre a dipingere ho eseguito degli interventi con dell’acido. Mi piace infatti affiancare alla parte figurativa degli effetti non del tutto controllabili quali impressioni di pizzi, di fili, di impronte di stoffe stropicciate, di mani….Vorrei nel futuro, quando avrò un buon numero di lavori nuovi, propormi per una mostra personale o bipersonale con qualche collega, in uno spazio di prestigio sul territorio.Intanto l’apertura che mi ha permesso il social al quale ho aderito da neanche un anno, proprio per la motivazione arte, è stata una rivoluzione nella mia vita e oltre ad aprirmi gli occhi sul panorama artistico attuale, in ogni direzione, mi ha permesso di avere una visibilità ed un contatto con il pubblico che prima non avevo.
È  molto stimolante l’osservazione, il confronto con gli altri artisti, è bello interagire con le persone che fruiscono in questo modo della tua arte.Lo stesso incontro con te è avvenuto grazie a questo mondo parallelo/reale/virtuale nel quale ci siamo conosciute, dove ognuno mostra se stesso come crede ed in base a cosa comunica costruisce un’immagine di se e questa e una cosa molto importante per gli artisti; quindi ogni giorno è un progetto futuro, ogni post contiene qualcosa che è in parte istintivo, perché  ci vuole il momento ed il coraggio giusto ogni volta ed in parte  va ragionato, pensato, progettato.

E giungo alla mia ultima domanda: quanto è importante nella tua vita il sogno?
Il sogno è fondamentale e senza la componente onirica la vita e le opere di un’artista non sarebbero le stesse. Sognare significa andare oltre la realtà, avere una visione tratta da un mondo parallelo, dove tutto è possibile, significa anche desiderare, immaginare… Personalmente ogni lavoro che eseguo, raggiungendo l’idea che avevo in mente, è un piccolo grande sogno che si realizza. Conosco una pittrice, consulente di marketing artistico, che ha tra i suoi slogan “togli il sogno dal cassetto” ed in tal senso il sogno è quell’anelito dell’artista ad essere riconosciuto, ad avere successo. Il  sogno è già la mia vita stessa, un po’ incasinata, piena, ricca di emozioni tra famiglia, poste, arte, tante persone che mi vogliono bene; questo è il mio sogno che si avvera.

Ringraziando Luna per questa bellissima intervista, ricordo a chiunque fosse interessato ai suoi lavori  può contattare Luna tramite la sua pagina FB.

  



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