HANNO INVASO LA SVIZZERA, IL NUOVO LIBRO DI MASSIMO BERNARDI


 
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HANNO INVASO LA SVIZZERA
 DI MASSIMO BERNARDI


Introdotta da tre pagine scritte da nientedimeno che Dino Buzzati, questa singolare raccolta di racconti si divide in due parti: "The bright side of the moon" e "The dark side of the moon", rispettivamente il lato luminoso e quello oscuro della luna. L'autore si lascia andare, avvolto dalla luce della luna, a racconti onirici in cui regnano il nonsense e l'assenza di nessi logici. Riflette poi sui modi assurdi con cui le persone possono sparire senza lasciare tracce e sulla presunta casualità con cui la vita ci pone davanti a strani simboli, segnali o coincidenze. Il lato buio della luna, invece, porta l'autore ad abbandonarsi all'introspezione, lasciandosi sfuggire impressioni fugaci o abbagli, allucinazioni e urla silenziose, in un dialogo interiore intenso e confuso.

PRESENTAZIONE DI"HANNO INVASO LA SVIZZERA"
 Leggendo il titolo di questo libro si potrebbe essere indotti a pensare -erroneamente- alla storia di un'inedita guerra nel cuore pacifico e neutrale dell'Europa. In realtà "Hanno invaso la Svizzera" è solo uno dei circa settanta racconti brevi, un frammento di tante storie diverse, un messaggio volutamente ironico per suggerire una leggerezza d'insieme, un'evasione verso l'assurdo e il bizzarro. Ma è anche l'immagine fugace di un sogno, uno dei tanti sogni che caratterizzano tutta la prima sezione della raccolta.  
Il libro è suddiviso in due parti, a loro volta divise in sezioni. Nella prima parte, il cosiddetto "lato luminoso della luna" -parafrasando un noto album dei Pink Floyd- abbiamo una lunga serie di "sogni d'oro", storie oniriche senza capo né coda che potrebbero essere altrettanti sogni che si fanno di notte. A seguire storie di gente che scompare all'improvviso, volutamente o no, senza lasciare traccia di sé. Infine storie su come il caso a volte possa giocarci strani scherzi, coincidenze che fanno riflettere sul mistero della vita. Tutte narrazioni dove la fantasia è protagonista assoluta, declinata in mille maniere diverse. Nei racconti ho volutamente ripetuto oggetti, personaggi e situazioni, come a richiamare indietro il lettore a cose già lette prima e a suggerirgli una specie di continuità tra le diverse storie. Ed ecco allora che i palloncini colorati, le bambine con le trecce, le spiagge normanne dello sbarco, le ciminiere fumanti delle fabbriche -solo per citarne alcune- ritornano a più riprese. In particolare sono proprio le fabbriche del passato (e quindi tutto l'armamentario di archeologia industriale: villaggi operai e antiche filande, allevamenti di bachi da seta, macchine per la cardatura e la follatura della lana, scuole e giardini per i figli degli operai voluti dalla lungimiranza paternalistica dei padroni, e via dicendo) ad affiorare quasi in ogni pagina, come un leit-motiv volutamente  ossessivo. Aleggia comunque in tutta questa prima parte -insieme ai momenti introspettivi e malinconici- uno spirito di leggerezza, di pacata ironia che sfocia a volte nel divertimento.
Nel "lato oscuro della luna", ovvero la seconda parte, le atmosfere virano decise verso l'arcano, il mistero e l'inquietudine. È un ulteriore passo verso i territori profondi dell'inconscio sempre più inesplorati. Non più la scrittura lineare, colloquiale, comprensibile della prima parte ma una scrittura ardita, sempre più rarefatta e ripiegata in sé stessa come una spirale, come serpente che si mangia la coda in cerchi sempre più stretti. E allora ecco non più racconti compiuti ma visioni crepuscolari appena abbozzate, apparizioni nella nebbia, abbagli nel buio della notte dove è facile smarrirsi. Fino a quell'esplosione finale di piccoli fuochi d'artificio lanciati in orbita, "parole nello spazio" che paiono brevissimi messaggi cosmici, ardite stele di Rosetta da far decifrare a ipotetiche creature siderali.

BIOGRAFIA  AUTORE

Massimo Bernardi è nato a Modena, dove tuttora vive, nel 1970. È laureato in Biologia ma le sue passioni sono sempre state la scrittura e la fotografia.
Ha pubblicato cinque libri di narrativa: Hanno invaso la Svizzera (Ensemble 2018), Mandala (Sensoinverso, 2016), Appuntamento alla fortezza (Zerounoundici, 2013), Letturista per caso (Zerounoundici, 2012) e Onjrica (Oppure, 2001). Alcuni suoi racconti sono usciti su riviste e antologie. Ha collaborato per alcuni anni con il Laboratorio di Poesia di Modena in qualità di redattore e autore di testi per la rivista di poesia Steve. È autore di alcune sceneggiature per cortometraggi e lungometraggi (tra le quali Il regalo più bello, menzione speciale al Busto Arsizio Film Festival 2004). Utilizza tecniche miste per elaborare immagini fotografiche, e compone sequenze di immagini insieme a testi poetici. Ha esposto le sue foto in numerose mostre personali e collettive, tra cui il Museo a Cielo Aperto a Camo (CN) (2013), la rassegna Phot'out a Torino (2014) e tre edizioni di Fotografia Europea a Reggio Emilia (2011, 2013 e 2015). Si interessa  anche di arte.
e mail: massimoberna@libero.it

pagina Instagram: massimo.bernardi
 


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