LA NUOVA RACCOLTA DI RACCONTI DI GRAZIA PROCINO
OLTRE SCRITTURA SEGNALA
STORIE DI DONNE E DI UOMINI
DI GRAZIA PROCINO
Alle
donne e agli uomini che,
nonostante questi tempi aridi e feroci,
continuano
a resistere e ad amare.
A
loro sono dedicati questi miei racconti.
L’approdo alla forma del
racconto, dopo la prova della scrittura poetica, è avvenuto in modo naturale. La
realtà andava rappresentata anche nella prosa e attraverso vari personaggi: ho
raccolto la sfida ed è iniziata un’altra avventura artistica. Dieci racconti,
di cui uno lungo, dedicati alle donne, e sei racconti, di cui due lunghi, dedicati
a uomini, costituiscono “Storie di donne e di uomini”, un itinerario condotto
dentro le vite di donne contemporanee e di uomini antichi e contemporanei.
L’attrazione verso il cosmo e il caos femminile è il motore dell’ispirazione
della prima parte del libro: le dieci storie raffigurano donne, sia ragazze sia
donne mature, avvilite e violentate dai rappresentanti del genere maschile
oppure sono storie di vite umane aggrovigliate per la solitudine, che è abitata
dalla noia e appesantita dalla vecchiaia. Vissuti femminili devastati da ogni
genere di violenza sono setacciati dal filtro narrativo e restituiti alla
pagina nella loro cruda verità. Donne appartenenti a qualunque età e a
condizioni socio-culturali diverse sono vittime di violenza da parte dei loro
compagni; la violenza contro le donne è una emergenza che si verifica ogni
giorno e in ogni luogo d’Italia, suscitando lo sdegno e la disapprovazione di
tutti. Ma non basta, occorre che,
specie gli uomini, realizzino un percorso di educazione ai sentimenti
che consenta loro di guardare all’universo femminile come altro da sé e non
come proprio possesso o prolungamento e, infine, di accettare la fine delle
relazioni amorose.
La
maestra di Sappada è la storia inventata di Maria Cratter, che ha
per cornice un fatto storico, di cui casualmente sono venuta a conoscenza:
nell’autunno del 1917 il generale Guido Fiastri ordinò ai 1350 abitanti di
Sappada nel Friuli Venezia Giulia di abbandonare le proprie case perché
sospettati di simpatie austriache; in 600 trovarono ospitalità ad Arezzo e dopo
la guerra vi rimasero, mostrando nei fatti come l’integrazione e l’accoglienza
possano vincere.
Nella seconda parte si dà voce
all’universo maschile- apre l’unico racconto autobiografico, dedicato a mio
nonno Orazio- e si pone lo sguardo, secondo una inusuale prospettiva, a storie
di uomini disperati per una perdita, dell’amore o della prestanza fisica. I due
racconti lunghi, “Una vita che non fa rumore” e
“A Esiodo non piaceva il mare” hanno per protagonisti due poeti della
Grecia arcaica, rispettivamente, Ibico ed Esiodo, che vengono illuminati da
inquietudini moderne o, per meglio dire, di loro si mette a fuoco l’umanità
dolente, che suscita riflessioni, permanenti ancora oggi. La specificità dei
due racconti sta nel rispettare la temperie culturale, che, lungi dal risultare
museale, è innervata di pensieri e sentimenti contemporanei, così è possibile
gustare sia la visione storico-culturale sia l’interiorità atemporale. Mi
sembrava che i poeti antichi della Grecia letteraria meno nota, appunto Ibico
ed Esiodo, chiedessero di essere raccontati, le loro vite fossero troppo in
silenzio, e io li ho accontentati, aggiungendo la mia intenzione di realizzare
dei racconti, che siano ponti fra il passato e il nostro sconclusionato
presente. Non so se abbiano la forza di rappresentare anche chi sia l’uomo di
oggi, ma io ho scommesso su di loro con tutto l’impeto della mia immaginazione
e con tutta la fiducia verso la parola.
Biografia autrice
Grazia Procino, docente di
Lettere presso il Liceo Classico di Gioia del Colle(Ba), ha pubblicato haiku
nella raccolta collettiva edita da Fusibilia, la raccolta poetica “Soffi di
nuvole”( Scatole parlanti, 2017) e i racconti “Storie di donne e di uomini”(
Quaderni edizioni, 2019). Una sua poesia è stata selezionata per l’IPoet di
gennaio 2019 da Lietocolle e un'altra da Maurizio Cucchi nella rubrica La
bottega della poesia su La Repubblica di Milano.
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