A OLTRE SCRITTURA LA SCRITTRICE MONICA ZAULOVIC ( Intervista a cura di Monica Pasero)


Una sferzata di energia

che soffia tra arte e poesia


Proprio come la Bora, che soffia impetuosa sulla sua città natale, sono i suoi pensieri sempre in movimento, energie pure che fluttuano tra cuore e anima, pronti a donarsi alla carta. Fin da ragazzina la sua voglia di comunicare è stata forte, ma la sua timidezza la spingeva a soffocare, a rinchiudere nei tanti cassetti quei suoi versi e quel desiderio di dare al mondo una parte importante del suo sentire. Pian piano, grazie anche all’ausilio della scuola, quei cassetti si sono aperti rivelando al mondo il suo talento, e donando a lei forza per crescere artisticamente e realizzare così i suoi sogni. Da qui i primi concorsi letterari che hanno aperto la strada ai tanti successi giunti negli anni. L’artista di oggi ha un vasto mondo interiore, si rivela un animo curioso, aperto alle innovazioni, allo sperimentare, tanto che crea il “Quadrittico letterario” una nuova forma espressiva che arricchisce e rivoluziona il mondo della poesia fin adesso conosciuto.Una donna piena di energia, che ama mettersi in gioco e destreggiarsi in varie attività legate alla comunicazione e al mondo artistico. Nelle sue opere si evidenzia anche la sua grande sensibilità che la porta a scrivere testi di utilità sociale.  Posso dire che all’ospite di oggi: originalità, fantasia, passione, professionalità e voglia di fare, proprio non mancano. La sua vitalità si percepisce come una sferzata di energia pura, rigenerante, dove volontà, entusiasmo, e quell’ostinata voglia di vivere, di conoscere e lasciare la sua impronta personale in questo passaggio sono le sue carte vincenti. 

A Oltre Scrittura ho davvero il piacere di ospitare la scrittrice, poetessa, giornalista e molto altro ancora, Monica Zaulovic.

 

Innanzitutto la ringrazio di essere qui, parto subito parlando di una sua opera, pubblicata nel 2012, “Io voglio capire” edita da Ferrari Editore, in cui affronta un tema, a me personalmente caro, la disabilità, ponendo l’attenzione sull’esigenza di comprendere e valutare le infinite risorse che si celano nelle persone con handicap. Ancora oggi troviamo diverse barriere, e non solo architettoniche, direi soprattutto mentali neiconfronti dei portatori di handicap. Aprire ad una nuova visione dove la disabilità non viene vista solo come ostacolo bensì come risorsa è davvero possibile? Nella sua esperienza personale cosa manca per arrivare a tale vittoria?

 

Grazie a Lei, mi fa piacere essere qui. Il settore delle diverse abilità è un settore a me molto caro. Ho lavorato nel settore per quasi 20 anni e, a tutt’oggi, sono membro di un Consiglio Direttivo che si occupa attivamente di scelte importanti per il futuro. Purtroppo c'è poca conoscenza e, contemporaneamente, molta ignoranza verso questo settore. Personalmente ho abbracciato quest’area vent'anni fa, ero giovanissima.  Con il mio lavoro scolastico ed extra-scolastico ho avuto la possibilità di vivere e di capire certe realtà. La condivisione della quotidianità ti permette di notare le piccole cose che, però, sono le più importanti.  Il valore aggiunto consiste nell'assenza dell'unidirezionalità ma nella bidirezionalità. Capisci un sacco di cose, sperimenti nuove modalità di ascolto, di comunicazione, scopri quelli che nel libro “Io voglio capire” definisco “canali speciali”, affini percezioni che personalmente, ancora ad oggi, mi hanno permesso di vivere in modo nettamente diverso. È una realtà indubbiamente diversa che però assolutamente è da conoscere.

 

Nel 2015 in collaborazione con l’autore Dante Pattini nasce “Il metodo di studio in parole semplici” a tal proposito mi ricorda una frase di Libero Bovio che diceva: “Come è facile scrivere difficile, e come è difficile scrivere facile!” e mi viene da pensare che spesso utilizzare termini molto complessi non indichi per forza avere appreso il mestiere di insegnante. Qual è la chiave giusta, soprattutto oggi, per arrivare concretamente a comunicare con gli studenti?

 D’impulso mi verrebbe da rispondere “bastone e carota” ma meglio spiegare: ho sempre avuto un ottimo rapporto con i miei studenti, di ogni ordine e grado. Ho sempre riso con loro un sacco, seppure possa risultare forse un’immagine poco professionale, poco autorevole ma non è così. Io da sempre amo ridere con loro. Stimolo il loro senso critico in ogni cosa e poi ci ritroviamo a ridere assieme delle sciocchezze, a volte anche delle assurdità, che ritroviamo in rete o nei libri di testo. Il nostro ridere assieme non ha mai comportato mancanze di rispetto. I ruoli diversi permangono, ogni tanto ci vuole più fermezza (bastone) ma anche la leggerezza e il buon umore (carota) sono ingredienti fondamentali.


Oltre alla prosa, la poesia fa parte della sua vita fin da bambina, e proprio in questi ultimi giorni è nata la sua nuova silloge “Coraticum” edita da Il Cuscino di Stelle Editore. Un titolo in latino dal significato molto bello, e mi porta a pensare che l’opera racchiuda nei suoi versi esortazioni sul non perdersi mai d’animo, sull’avere coraggio, è così?

 

Ho scelto il titolo “Coraticum” esattamente per la sua etimologia: spinto dal cuore. Sento la letteratura e ancor di più la poesia sia il prodotto uscente grezzo e puro direttamente dal cuore. Abbiamo il Sudoku di turno al mare, abbiamo le app e i giochini sui cellulari, anche qui penso alle nuove generazioni, scopri il significato intrinseco di quelle sei parole… la poesia non è cosa così obsoleta. Il coraggio non deve essere letto solo come superamento della paura, va ricordato il suo fondamentale nesso con la forza del cuore.

In questa silloge davvero singolare troviamo altre unicità, oltre la bellezza dei versi, rivela quel carisma in più che la contraddistingue. “Questa silloge vuole essere viva, pizzicando la vostra anima e sperimentando nuove forme espressive. Nasce oggi il Quadrittico Letterario.” scrive così il Saggista Marini nell’ introduzione dell’opera, e qui le chiedo di raccontarci come è nata questa idea, e spiegarci brevemente cosa consiste un “Quadrittico letterario”?

 Il Quadrittico letterario consiste in quattro liriche che possono essere affrontate in modo univoco. Allo stesso modo regalano uno significato più completo e globale se si affrontano in modo completo, tutte e quattro assieme. Nella mia Silloge presento due Quadrittici di forma diversa, uno lega le liriche attraverso dei connettivi logici, l’altro attraverso dei connettivi temporali.

Nel suo percorso letterario, di gratificazioni ne sono arrivate davvero tante. Nel 2020 ha ottenuto un riconoscimento di merito ad un concorso insignito della Medaglia Premio di rappresentanza del Presidente del Senato della Repubblica Italiana e con l'alto patrocinio del Parlamento Europeo.  Due parole a tal proposito.

Mi piace mettermi alla prova, sperimentarmi e crescere. Ho partecipato a diversi concorsi letterari Nazionali e Internazionali che mi hanno regalato molte soddisfazioni. Questo è stato indubbiamente tra i più importanti, specie perché lo scritto era un pezzo di una lunga testimonianza riguardante l’esodo istriano, in cui sono stati coinvolti anche diversi miei familiari.

La sua grande vitalità la spinge a spaziare in diversi campi e la troviamo attiva come critica d’arte, presente anche nel mensile Arte Mondadori. E nell’arte spazia un mondo fatto di percezioni, sensazioni, che scuotono i nostri moti interiori, e svela in fondo ciò che ognuno di noi vuole vedere. Quanto è difficile valutare un’opera lasciando da parte, appunto, il nostro personale gusto? Nella sua critica artistica dà più peso alla tecnica o alle emozioni ricevute?

Decisamente alla tecnica, questo nel campo artistico e in quello letterario. Le emozioni ricevute sono sempre una grande bella risorsa ma, negli anni, crescendo personalmente e professionalmente, ho imparato a scindere le due cose.

Tra i suoi libri ho acquistato: “Dispretti” i dispetti degli spettri, che leggerò nei prossimi giorni, il titolo mi ha davvero incuriosita e le chiedo: che rapporto ha con l’invisibile, il sovrannaturale?

 

Preciso che sono una persona credente, Cristiana Cattolica, quindi seppur il titolo possa trarre in inganno, la mia motivazione mi portava a lidi diversi.  I dispettri esistono da sempre e, in effetti, mi sono resa conto, dalle molteplici email inviate dai miei carissimi lettori, che molte persone hanno vissuto esperienze di un certo tipo più o meno a livello soprannaturale, spirituale o quel che sia. Personalmente ho avuto un “forma mentis” che mi ha permesso di confrontarmi e di rendermi conto che, a prescindere dalla mia scelta, sono assolutamente consapevole che l'energia esista. È anche vero che la forza dell'energia, della famiglia, della tradizione, della cultura, del contesto è assolutamente fortissima e va sempre tenuta in considerazione.  Credo tantissimo nelle energie ma prevalentemente io credo nel SENTIRE. Ed è stato proprio questo sentire che mi ha permesso di rapportarmi con il mondo del sociale in un determinato modo, è questo mio sentire che mi permette di raggiungere degli obiettivi così alti nel mondo della letteratura, è questo sentire che mi ha permesso di riuscire a creare un’empatia con i miei allievi, è questo mio sentire che mi ha spinto con un sorriso a ideare una forma poetica. Riconosco, amo e seguo il mio SENTIRE.

Insegnante, scrittrice, critica d’arte, organizzatrice di eventi e giornalista, ma chi è Monica nella vita di tutti giorni?

 

Una giovane donna, soddisfatta della sua vita e delle sue scelte. Rifarei tutto ciò che ho fatto ad occhi chiusi, nessun rimpianto nessun rimorso. Mi piace divertirmi e vivere della compagnia degli amici.

 La poesia come la scrittura in alcune occasioni possono essere foriere di messaggi, nel suo scrivere c’è un messaggio che porta avanti? E se sì, qual è?

Per l’educazione che ho ricevuto, familiare, ambientale e sociale, in primis ciò che “batteva” era il concetto di COERENZA. Fantastico, virtuoso, importante. Poi è diventato faticoso e limitante. Io ho scelto nella mia vita di accettare e di scegliere una libertà non semplice (da gestire) la libertà del sapersi contraddire. Non mento, creo oggi con la mia idea attuale ma so che domani potrebbe cambiare. Le fondamenta non si toccano, ma voglio poter cambiar idea, voglio sapermi contraddire: da adulto dovrebbe crollare l’orgoglio e dovrebbe emergere la dignità...

Progetti futuri?

(Ride) Sono mite, modesta e umile pertanto punto al Premio Strega e perché no, al Nobel per la Letteratura.

E giungo alla mia ultima domanda, di rito per gli ospiti di Oltre scrittura, quanto è importante sognare nella sua vita?

Sogni, desideri, aspettative? (Ride) …potremmo aprire una rubrica ad hoc (ride).

 

Ringraziando la scrittrice Monica Zaulovic per averci dedicato il suo tempo, invito gli amici lettori a visitare il suo sito cliccando qui


 

PRESENTAZIONE DELLA SILLOGE POETICA CORATICUM

Ricordo agli amici della zona che Venerdì 23 settembre  alle ore 18.00

 presso il Bar Libreria Knulp sito in via della Madonna del mare 7A  ( Trieste) 

si terrà la presentazione della sua nuova silloge.

 

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Intervista a cura di Monica Pasero

 

 

 

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