Viandante dei sogni di Sergio Camellini. Recensione a cura di Monica Pasero.
E in queste
liriche mi colpisce la scrittura semplice, immediata, sempre più snobbata nella
poetica odierna. Un ritorno al bello. Al pulito. “A quell’acqua e sapone.” Dove
la poesia fa davvero il suo dovere: quello d’arrivare al lettore, qualsiasi
cultura lui abbia, e lasciare il proprio messaggio, la propria emozione, portandolo
a vivere gli stati d’animo del poeta, e di riflesso anche i suoi.
Parola principe
della narrazione è il sogno che il poeta invoca, esortando il lettore a
seguirlo a non perdersi d’animo, ma ricercarlo in ogni suo giorno.
Il sogno
portatore di realtà venire, fulcro della agognata felicità. Motore della nostra
esistenza, quell’onirico viaggio che percorriamo ogni giorno nel nostro intimo
popolato di aspettative, amori e futuri immaginari che ci permettono in qualche
modo di andare avanti, nonostante quell’ombra che oscura il domani.
In questo mondo
invaso dal caos, dove il futuro diviene difficile colorarlo. L’autore ci regala
versi, realtà dal sapore amaro, che addolcisce con la sua inesauribile speranza.
“Una goccia d’ottimismo
del mio verso libero
volerà a ricercar
fraternità,
affinché
l’amore delle genti
non precipiti
negli abissi dell’oblio
per farsi nullità,
accarezzo un sogno:
il bene c’era, c’è e ci sarà.”
Il poeta colora
di speranza queste sue liriche, utilizzando ad hoc parole che come una melodia
ben riuscita sanno rimanere. Liriche da cui trapelano le debolezze, malinconie,
le paure, le passioni e i sogni di un uomo che si racconta, o forse svela il
suo ardito immaginario.
Leggendo queste
poesie mi sento serena, si avverte questa sua dolce malinconica voglia di non
smettere di sognare, di lasciarsi cullare nell’ immaginario, e in esso donarsi…
Come rifugio da un mondo non sempre benevolo, e nella sua poetica può
estraniarsi, nascondersi dalla brutture della vita.
“Sognate! Immaginate!” Ci invita l’autore di questa
delicata silloge che profuma di bucato appena fatto, di vita vissuta, di
ricordi… Come uno di quei quaderni in cui i nostri primi pensieri prendevano
forma, e lasciavano che il nostro cuore si aprisse al domani con
spensieratezza.
Lettura
Consigliata.
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Questa brillante recensione arricchisce davvero, poche volte ho trovato letterati capaci di entrare nell'animo con tanta delicatezza. A Monica Pasero, porgo i sensi della mia più profonda stima.
RispondiEliminaé stato un piacere leggerla. Tutta la mia stima! Quando si arriva al cuore è un grande traguardo.
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