INCONTRO CON L’EDITORE, ALESSIO MASCIULLI. (Intervista a cura di Monica Pasero)
Nulla
come l’evoluzione personale
può portare
un uomo a realizzare grandi progetti.
Solo la perseveranza, unita alla passione
per ciò che si fa,
spinge oltre a mete fino a ieri impensabili.
Monica
Pasero
Oggi nel mio spazio arriva un uomo, un editore, che ha fatto della sua passione il suo lavoro. La sua linea editoriale è improntata su una condivisione, uno scambio reciproco tra autore ed editore, un’unione di menti e passioni comuni che possano così diffondere al meglio sia la parte culturale che quella promozionale. Uniti in fondo si vince sempre! E chi meglio di un Editore, che è anche uno scrittore, può comprendere le ansie, i bisogni, le frustrazioni e soprattutto le aspettative dei suoi autori.
Della sua Casa Editrice dice: “Niente in Natura è costituito da un solo elemento ma tutto è l’unione armonica di più entità che si amalgamano tra esse e così, costruendo contatti giorno dopo giorno, la Masciulli Edizioni si evolve sempre di più. La nostra priorità è non abbandonare mai gli autori nei quali investiamo e crediamo e ci impegniamo con ogni mezzo e in ogni situazione per restare sempre al loro fianco.”
Ma conosciamolo meglio:
Alessio Masciulli nasce a Pescara il 30 maggio 1978 e vive a
Catignano, uno splendido paesino abruzzese. Nel 2008 pubblica il suo primo
romanzo Credevo bastasse amare, Falco Editore, e inizia a promuovere con il suo
coraggio, i suoi scritti, nelle librerie e nelle scuole di tutta Italia per
portare messaggi di positività e amore per la vita. Viene invitato in tante tv
e radio nazionali, (Radio 101, RDS, KissKiss, Deejay, Capital, Radio Norba, Uno
Mattina, La Vita in Diretta…). Il suo libro viene recensito da Quattroruote,
Famiglia Cristiana, Panorama, L’Espresso e tante altre riviste di settore.
Successivamente pubblica Favole sotto le stelle, una raccolta di poesie e nel
2012 un nuovo romanzo intitolato Mandami una farfalla che è una sorta di
secondo tempo della sua opera prima. Il 2014 è l’anno di Voglia d’evoluzione,
Tracce Edizioni, il libro che segna un netto stacco da tutta la sua precedente
produzione. Voglia d’evoluzione è un testo che spinge il lettore verso il
coraggio di scegliere la propria strada senza mai aver paura delle conseguenze.
A Oltre Scrittura ho il piacere di ospitare l’editore, Alessio Masciulli
Innanzitutto ti ringrazio di aver accettato il mio invito, e ti chiedo subito: cosa ti ha spinto da autore e voler diventare Editore?
Grazie infinitamente per la
gentilezza e per avermi concesso questo importante spazio per farmi conoscere.
Mi ha spinto la voglia di poter essere utile agli altri e mettermi a disposizione
per poter aiutare gli autori a veicolare le loro emozioni su carta. Da autore
ho percepito difficoltà e ostacoli che da editore cerco di superare insieme ai
miei autori. Credo che avendo vissuto per anni da ambo le parti si possa avere
molta più esperienza e umanità ed evitare i classici errori dovuti al non
sapere cosa c’è oltre la barricata. Giudicare e criticare è facile ma vi
assicuro che sono due mondi distinti e allo stesso tempo pieni delle stesse
insidie.
A quanto leggo la tua Casa editrice è improntata sulla
filosofia della condivisione e della collaborazione. Un reciproco scambio. Vuoi
spiegare ai nostri lettori cosa richiedi ai tuoi autori, e cosa proponi tu per
loro?
Sì tutto il mio lavoro è basato
sulla condivisione. Per prima cosa ci tengo a precisare che come casa editrice
non chiediamo nessun contributo per la stampa dei libri. Durante la pandemia ci
siamo visti costretti a chiedere un minimo acquisto di copie da parte dall’autore
perché eravamo impossibilitati a organizzare eventi, ma ora siamo tornati al
vecchio registro. Quello che chiediamo è impegno e condivisione dei nostri
eventi, partecipazione, collaborazione e promozione di se stessi al massimo.
Noi siamo un appoggio all’autore, forniamo aiuto, realizziamo gratuitamente
locandine, eventi, video, interviste, booktrailer e tante presentazioni, ma il
grosso deve farlo sempre l’autore presentandosi in maniere professionale sui
social e creando interesse verso i lettori. A nulla valgono i nostri sforzi se
poi un lettore va sui loro social e vede gattini, vacanze, post polemici, post
politici e foto private. Con ciò non voglio screditare chi lo fa ma nell’era in
cui viviamo mi sento di poter affermare che i social sono il primo biglietto da
visita per chi deve scoprirti e conoscere cosa proponi. Se vengo sulla tua
bacheca perché hai scritto un libro, e voglio saperne di più, e vedo che sei il
primo a fregartene pubblicizzando altro, vado oltre.
Un autore che si affida alla tua Casa editrice, quali requisiti deve avere?
Deve semplicemente credere nel suo sogno di voler diventare un vero scrittore. Non servono frasi del tipo: scrivo perché mi fa bene, scrivo per lasciare qualcosa ai miei nipoti, scrivo perché ci voglio provare, scrivo perché mi dicono che sono bravo e tante altre cose simili. Per tutto questo ci sono le stamperie e i grandi ‘editori’ online. Un piccolo editore che fa il suo lavoro con correttezza ha bisogno di chi da grande vorrebbe fare seriamente lo scrittore, ha bisogno di soldati letterari da guerra, ha bisogno di chi ci investe, di chi crede in se stesso, di chi inventa strategie e si mette in gioco, di chi impara dagli altri andando agli eventi dei colleghi, di chi fa esperienza e vuole crescere. Scrivere è una bella cosa per tutti, utile a chi soffre, a chi ha una bella storia da condividere, è una terapia che può salvare le vite, scrivere significa denudarsi e respirare con il cuore, significa rilassarsi, stare meglio. Scrivere è tante cose belle, ma pubblicare poi è un’altra cosa. Proprio un’altra cosa. Quando pubblichi metti in moto un processo dove qualcuno crede in te e ci lavora, ci sono soldi che si investono, tempi, notti e giorni, ci sono investimenti, tasse, spese e meccanismi che vanno rispettati e capiti. Se per un autore scrivere è solo una passione ci sono i siti dove mandi il file e ti inviano il libro a casa, paghi e sei felice. Hai soddisfatto il tuo ego e non hai fatto male a nessuno. L’editoria è un altro mondo, un’altra storia. O ci credi con tutto te stesso e diventi un treno senza paura collaborando fianco a fianco con il tuo editore o lascia perdere, tanto dopo 5 mesi avrai venduto al massimo 40 copie, avrai tolto il saluto al tuo editore perché darai la colpa a lui del fallimento e resterai esattamente dov’eri prima. Ti conviene?
Nella tua esperienza è ancora importante, oggi, promuovere un
contenuto di qualità o conta soprattutto puntare su tematiche più commerciali?
Il contenuto di qualità per noi
viene sempre prima su tutto. Abbiamo dei libri in catalogo straordinariamente
belli sui quali abbiamo investito, ma che hanno venduto pochissimo per motivi
incomprensibili. Magari l’autore non ci ha più creduto o semplicemente doveva
andare così. Difficilmente puntiamo su tematiche prettamente commerciali anche
se un libro che vende tanto ovviamente fa piacere a tutti. Secondo me conviene
sempre investire su un libro scritto bene e con alti contenuti. Abbiamo alzato
parecchio il livello di selezione nell’ultimo anno proprio perché avere tanti
libri in catalogo non serve, ma averne pochi e buoni sicuramente funziona
meglio.
Tra i libri da te pubblicati, ti va di segnalarcene uno?
Sempre più scrittori, sempre meno lettori! Un realtà davvero imbarazzante… Un tuo pensiero.
Purtroppo è una triste verità. Tutti vorrebbe che il proprio libro fosse il più letto del mondo ma nessuno si ingegna a leggere quello degli altri. In realtà però devo dire che tra i miei autori ci sono parecchi lettori forti e questo mi fa tanto piacere. Se tutti almeno una volta provassero a leggere, capirebbero quant’è bella la lettura e quanti miracoli può compiere.
Gli autori riscontrano molte difficolta a trovare il proprio libro nelle librerie fisiche. Tu come Editore come aiuti i tuoi autori a tal proposito?
Il discorso distribuzione è molto
complesso e negli ultimi anni diventa sempre più ingarbugliato. Avere a che
fare con le grandi librerie e le grandi distribuzioni è un caos. Avere uno o più
distributori costa un botto. Purtroppo gli autori certe dinamiche non le
capiscono o non le conoscono affatto, ma far arrivare un libro di un piccolo
editore sugli scaffali significa perdere il 50% del prezzo di copertina che
sommato al 40% di costi di pubblicazione e i diritti d’autore capite bene che
alla fine non resta nulla. L’autore crede, sbagliano all’infinito, che per vendere
copie basta che il suo libro arrivi sopra ogni scaffale. Ma al di là dei costi è
la trafila che è complessa e se l’autore non è richiesto e, tornando alla
domanda 1, non si pubblicizza per farsi conoscere con strategie vincenti, per
le librerie avere delle copie non vendute diventa solo un peso e spesso quelle
copie vanno perse, non pagate! E indovinate un po’ chi ci rimette
economicamente?
In questi ultimi anni si è sentito molto parlare del “Cammino
letterario”, in sintesi vuoi raccontare ai nostri lettori in che consiste?
Il Cammino Letterario è nato nel 2021 a Popoli (Pe) mentre passeggiavo. Ho fatto una mia riflessione paragonando il cammino fisico al cammino virtuale che c’è tra scrivere la parola fine su un libro e la sua vendita. Tutto quello che facciamo nella vita è un cammino, un processo, un percorso e così ho pensato di simboleggiare la pubblicazione di un libro con il camminare e ho coinvolto tutti gli autori possibili, anche di altre case editrici (sempre per il mio motto che la condivisione crea occasioni) nell’andare fisicamente da Catignano (Pe), dov’è la sede della casa editrice fino a Roma percorrendo 240 km in 6 giorni e presentando più di 150 libri durante il tragitto. Da lì sono nate altre 3 edizioni fino a quella di quest’anno dove partirò di nuovo da Catignano ma stavolta girerò tutta l’Italia percorrendo circa 5000 km (ovviamente non tutti a piedi) e arrivando a Pescara presentando tanti autori e tanti libri durante il percorso. A proposito se tra chi sta leggendo quest’articolo ci fosse uno scrittore è invitato a raggiungermi un una delle 21 tappe per raccontarmi il proprio libro. Farò una video diretta insieme con ogni autore.
E giungo alla mia ultima domanda, di rito per Oltre
Scrittura, quanto nella tua vita è stato importante sognare?
Sognare è tutto per me. Ogni progetto realizzato è stato prima un grande sogno e a volte mi stupisco che dopo tanti anni rivedo quei piccoli dettagli disegnati nei miei sogni quasi in maniera impercettibile. Credo che ogni uomo o donna dovrebbe cullarsi sempre nei sogni e credere che sono tutti possibili. La vita è una scelta continua e spesso, anche senza rendercene conto, ci troviamo in una data situazione solo perché lo abbiamo scelto noi e ci sta bene. Se ci lamentiamo del nostro lavoro, ma non sogniamo di fare altro, siamo noi che scegliamo indirettamente di stare lì. Se ci lamentiamo per un insuccesso, siamo noi che scegliamo di non fare di più. Cambiare tutto è sempre possibile, bisogna dare le priorità giuste alle cose giuste, non è colpa di nessuno se ci troviamo in un posto o in un momento sbagliato, ma siamo noi ad averlo scelto in parte. Sognare ci permette di aggiustare le cose ma bisogna volerlo davvero. Non si può sognare di fare lo scrittore se nella vita ci piace più fare altro.
Ringraziando l'editore, Alessio Masciulli per questa interessantissima intervista, vi invito a visitare il suo SITO e LA PAGINA FACEBOOK DEDICATA
Commenti
Posta un commento