INCONTRO CON L’EDITORE, Nino Bozzi ( Intervista a cura di Monica Pasero)
“Il successo di un romanzo
dipende da quella forza mistica
che
si chiama passaparola”
Martin Arnold
Ha saputo
muoversi e adeguarsi a nuovi metodi di comunicazione. Attivo sui Social, lo
troviamo infatti intento a leggere diversi brani dei suoi autori sui suoi
canali Tik Tok e Instagram. Il suo impegno, però, non è solo mediatico,
partecipa a fiere editoriali importanti sponsorizzando così gli autori che gli
affidano le loro opere.
Personalmente lo
ritengo un uomo di grande umiltà e sempre pronto a tendere una mano. Un
professionista che negli anni ha saputo adeguarsi ed evolversi ai tempi che
cambiano, senza mai perdere la passione per il suo lavoro.
Ma conosciamo meglio la sua Casa Editrice: “La CTL Editore, Libeccio Edizioni e Nino Bozzi Editore è un gruppo editoriale non a pagamento con sede a Livorno, ma opera in tutta Italia. Negli anni si è ritagliato uno spazio nel difficile mondo dell’editoria. Ha pubblicato molti autori, anche di ottimo livello. Il suo catalogo spazia dal romanzo alla saggistica, thriller, gialli, libri per bambini, racconti brevi, poesia e molto altro. Malgrado le difficoltà che le piccole e medie case editrici incontrano per la distribuzione s’impegna a diffondere e promuovere le opere dei suoi autori, portandoli all’attenzione del maggior numero di lettori. Ha partecipato al BOOK Festival di Pisa nel 2017-2022, Lucca 2020 e 2022, Libro aperto di Firenze 2018, e Salone del Libro di Torino 2022-2023.”
A Oltre scrittura
ho il piacere di ospitare l’editore, Nino Bozzi.
Innanzitutto ti
ringrazio di essere qui e ti chiedo: quando è nata la tua Casa Editrice. Cosa
ti ha spinto a lavorare in questo settore?
Innanzitutto,
grazie Monica per questa opportunità e grazie a chi ti segue. La CTL è nata
effettivamente nel 2010 da un progetto di una precedente Casa editrice di cui
ero un operatore, la spinta a rilevare tale realtà è data dalla pazzia che
affligge molte delle persone che decidono di aprire una CE.
Per la tua
esperienza trentennale, quanto è difficile, oggi, essere Editore?
Monica non si può
esprimere in parole le difficoltà di questo settore dove i veri guadagni li fa
la distribuzione, e non puoi immaginare le difficoltà che affronto nel rapporto
con molti degli aspiranti scrittori.
Hai un valido autore di talento, con un buon
libro, ma per qualche motivo il suo libro non decolla, cosa gli consigli?
Questo non è un caso limite, anzi direi che di autori validi che non decollano, e non decolleranno mai, sono moltissimi. E sai a chi si dà la colpa? All’editore naturalmente… Incolpare gli altri è sicuramente la cosa più facile da fare. Invece bisognerebbe domandarsi: “Perché qualcuno che non mi conosce dovrebbe leggere il mio libro?” “Io quanti libri di autori sconosciuti o esordienti compro e leggo?” “Che cosa posso fare?” La media dei libri venduti per ogni autore in Italia è di circa di 50 copie, se un editore si imbattesse in un buon libro e impegnasse 5000 euro in pubblicità, su quel libro che cosa ne ricaverebbe?
La tua Casa
editrice non è a pagamento, vuoi spiegare ai nostri lettori cosa richiedi ai
tuoi autori e che cosa proponi?
Propongo un
contratto che credo sia ottimo, inoltre li aiutiamo sui Social a rendere
visibile il loro libro. Inoltre chiedo, non tanto per me ma per loro, di
impegnarsi a porsi un obbiettivo di vendita, seguendo i nostri consigli. A tal
proposito vorrei informarti che da settembre spero di avviare proprio con gli
autori una serie di video chiamate per parlare di quello che fanno per
promuoversi e quello che dovrebbero fare.
Tra i tanti libri
pubblicati, ti va di parlarcene di uno in particolare?
Non sarebbe
carino di parlare di un libro di un solo autore. Ci sono molte scelte nel
nostro catalogo, chiaramente non sono tutti capolavori, ma troverete ottime e
interessanti letture.
“Quelli che dicono che non ci sono certezze in quel gioco d’azzardo che è l’editoria hanno quasi ragione. In ultima analisi il successo di un romanzo dipende da quella forza mistica che si chiama passaparola” (Martin Arnold). Una tua considerazione?
Credo che il
passaparola sia l’unica vera forma di pubblicità utile per la vendita. Il problema
è far capire agli autori questa verità, e soprattutto come farlo. Vedi, ci sono
tantissimi autori, anzi direi tutti, che postano o addirittura fanno spam compulsivo
ovunque della copertina del proprio libro, il link dove comprarlo, ma non si
chiedono perché un lettore dovrebbe spendere i suoi soldi, soprattutto il suo
tempo, per leggere, lui, uno sconosciuto che neanche cerca di entrare in
sintonia con lui? Magari non risponde neanche ai miei commenti. Entrare in
empatia con le persone non sarebbe male. Lo so è difficile per molti. Il nodo
della questione penso stia nella non comunicazione, pensiamo che visto che
siamo connessi con tutto il mondo, basti fare un post, scrivere su di un blog,
avere un sito perché tutti ci ascoltino, mentre la comunicazione umana è fatta
soltanto per il 7% di parole, tutto il resto non passa dalla tastiere, se io
non mi interesso a te tu non ti interesserai mai a me, se non ti dimostro
interesse, non avrai mai interesse per me.
Perché investire, oggi, in un libro?
Non si può investire
in un libro! Si dovrebbe investire sullo scrittore, ma a condizioni molto
chiare. Agli
autori che mi contattano chiedo quanto siano Social e come si muovono sui propri
canali, oppure che cosa fanno nella vita. Chi mi risponde: “Ma io cerco un
editore che si occupi di tutto, dalla realizzazione di un bel libro (ovvio) a
pubblicizzarlo ovunque, consiglio altri editori. Vedi, dobbiamo partire dalla
consapevolezza che stiamo parlando di aspiranti scrittori. Malvaldi è uno
scrittore, oppure Carrisi, e loro non devono sbattersi per farsi conoscere, ma
un esordiente non può pensare di essere Umberto Eco, e volere lo stesso
trattamento. Inoltre avrai notato che adesso molti grandi editori vanno a
pescare autori tra i Blogger o YouTuber, chiaro hanno già un pubblico a cui
vendere.
Le nuove
generazioni stanno rischiando di perdersi il bello della vita: come leggere un
buon libro. Come riportare nei giovani la voglia di chiudere il Social e aprire
un libro? Un tuo pensiero.
Educandoli fin da
bambini, certo che i bambini di 3/4 anni che adesso usano continuamente il
telefono non potranno insegnare molto ai loro figli. E vogliamo parlare della
stimolazione esagerata che subiscono dai vari Devices?
Un consiglio per
un autore o autrice alle prime armi. Cosa fare? E soprattutto cosa non fare?
Leggere,
impegnarsi per diventare uno Scrittore con la S maiuscola, uno che se proprio
non campa con la scrittura che almeno ne abbia un reddito. Capire che cosa vuol
diventare! Tornando a quello che ho detto prima, se io voglio pubblicare un
libro per la soddisfazione di farlo, ma non voglio leggere, non voglio imparare
le regole della scrittura, non voglio impegnarmi per farmi conoscere, non sono
Scrittore! Sono uno che scrive e non ho il diritto di chiedere a nessun editore
di essere trattato come uno Scrittore. Esiste il Self publishing, per chi
vuole soddisfare il proprio ego e per chi è interessato possiamo parlarne.
Quello che sconsiglio è spendere soldi in campagne pubblicitarie, ufficio
Stampa, e altre magie: se non vi siete creati una nicchia di lettori, una certa
autorevolezza, una grande empatia, butterete denaro al vento e alla fine chiederete
all’editore di sostenervi.
Hai mai pensato
di scrivere un libro?
No, non sono uno
scrittore, ma un lettore sì.
E giungo alla mia ultima domanda di rito per
Oltre Scrittura, quanto è stato importante per te sognare?
Credo che sognare
abbia un grande valore, se poi il sogno diventa un obbiettivo possibile, e ci
impegnano a cercare di raggiungerlo.
Ringraziando Nino Bozzi per questa interessante intervista, ricordo il suo sito
PER INFO SCRIVETE
ALLA SUA EMAIL infoctleditore@gmail.com
Commenti
Posta un commento