A Oltre Scrittura il Maestro d' Arte, Stefano Zampieri
“La pittura accompagna la mia vita fin da quando ero un bambino. In sessant’anni di amore e odio, con questa passione, ho toccato e sperimentato materiali diversi, forme innovative, ricerca di spazi, luoghi, suoni e strumenti. Ricerca è la parola che più identifica il mio percorso artistico e personale…
L’essere umano è in continua evoluzione sia fisica che spirituale e di
conseguenza lo può essere anche la materia: se plasmata, rimodellata, può diventare
qualcosa altro…
“Nulla muore ma tutto si trasforma”; con questa citazione presento l’ospite
di oggi: un uomo in continua evoluzione, proprio come la sua percezione
artistica che, dopo anni di studio e ricerca, ha maturato portandolo alla
concezione che ogni elemento, anche il più umile, può trasformarsi ed
eccellere.
Ma conosciamolo meglio
Stefano
Zampieri, classe 1954. A soli 10 anni fece già parlare di sé; sia per la quantità della sua produzione sia per
essere il pittore più giovane della rassegna artistica, alla Mostra dei Cento Pittori di Via Margutta – Roma, dove presentò
opere di medio formato con tecnica ad olio. In quell’ occasione il pittore
Carlo Zam della sua arte disse: “Muove colori e forme astratte in larghe e
corpose campiture, inconsuete per la sua età. Ha una capacità di intendere la
vita e l’arte in misura dualistica”.
Pittore, Ceramista, Disegnatore di spazi, anzi “Redisegnatore”
di spazi. Ed ancora mobili sia di nuova progettazione sia “rivisitati” anzi
“riscritti, come il grande critico d’arte, Prof. G. Selvaggi ebbe a consacrare
in un incisivo articolo a nome “le Riscritture di Zampieri”.
Il colore predomina nelle sue opere, un colore
ricercato soprattutto nella natura “tramite l’uso delle spezie, degli elementi
minerali, polvere di pietre preziose, smeraldo turchese e semi preziose, ossidi
di miniera, che rendono la sua opera un linguaggio universale di emozioni e
sensazioni che ci arrivano da tutti i nostri sensi.
Alle ricerche del Maestro Zampieri non mancano gli abiti femminili e una serie di collezioni di “opere da indossare” comunemente chiamate gioielli.
Per Zampieri: “la creazione delle opere e la
loro destrutturazione e revisione è il motore che lo anima. Nulla è impossibile. Si può
reinventare ogni cosa, anche la più umile, e renderla unica, firmata, come
unica è la vita di coloro che se ne accorgono”.
Innanzitutto la ringrazio di
essere qui; come è nata la sua passione per la pittura?
La pittura, il colore e la forma sono sempre stati i miei compagni fin dai
6 anni di età perché era l’unico modo di evitare le lezioni di pianoforte e
violino stante il fatto che la mia famiglia era composta da prime parti della
musica Sinfonica. (madre Pianista, padre Violinista e Direttore d’orchestra)
Visto che poi dipingevo e facevo “buchi nei muri” i miei genitori decisero
ben presto di donarmi cartoni telati pennelli ed altro.
Come giunse ad una collettiva in così giovane età?
Essere presente nel ’64 ai 100 pittori di via Margutta fu la normale
evoluzione di quel che sperimentavo tra le pareti domestiche, e la famiglia
spinse affinché fossi candidato e poi selezionato alla partecipazione.
C’è un artista a cui si sente affine, che l’ha ispirata?
Essendo un contemporaneo ho avuto la possibilità, vista la velocità che
sempre più ha la comunicazione, di poter viaggiare, vedere e respirare lo
spazio di tantissimi artisti sia del passato che attuali, certo l’amore per
Matisse, Lautrec e Modigliani hanno fatto il loro ingresso in me, ma, fin
quando non ho realizzato “il mio segno” scevro dalla loro influenza, non ho mai voluto
esporre le mie opere che ancora risentivano del loro influsso benefico.
Uno sguardo importante nei suoi lavori è rivolto al mondo femminile, quale
tra tutte le sue creazioni rappresenta meglio la sua concezione di donna?
Sinceramente quelle che vengono esposte al pubblico mi rappresentano tutte e rappresentano la grande capacità del “femminile” di essere oltre, avanti, forme e colori sinuosi ed eterei così come è l’universo femminile che io conosco, (altre opere che non raggiungono queste vette non le ho mai presentate e fanno parte solo della mia più intima ricerca).
In molte sue opere pittoriche spiccano corpi con volti anonimi, inespressivi, sono le forme e i colori ad esprimersi. Perché questa scelta?
Come disse Modigliani, “Quando troverò degli occhi che vale la pena ritrarre…lo farò.” Ora io lascio che la trama venga letta e sceneggiata dagli spettatori, perché penso che la lettura di un buon libro sia meglio di un ottimo film. Il lettore può sognare la sua regia e renderla perfetta con il solo potente messaggio forma colore.
L’arte può essere interpretata come una forma comunicativa dell’anima? Una sua considerazione.
Certamente, soprattutto quando si parla di Arti che comunicano direttamente
un messaggio a chi ne usufruisce e la pittura, tra le altre, ha questa dote di
immediatezza…
Tra tutti gli oggetti a cui ha dato una nuova vita, quale gli ha dato più
filo da torcere?
Ogni materia presenta difficoltà sue intrinseche, ma laddove non è
possibile ripristinare ciò che si “tocca” per tornare allo stato iniziale, come
il legno ed i metalli preziosi, allora si sono problemi grossi. Per esempio,
quando si progetta un gioiello, se si sbaglia vistosamente si deve tornare allo
stadio iniziale di “fusione dell’oggetto ed iniziare da capo. Per il legno
addirittura non è possibile farlo perché una volta “tagliato” non si tornerà
mai allo status iniziale; lo studio delle materie quindi è sostanziale per
“toccarle”.
Il pittore Carlo Zam della sua arte disse: “Ha
una capacità di intendere la vita e l’arte in misura dualistica”. A distanza di
anni da quella esternazione, le sue opere rappresentano ancora il pensiero di
Zam?
Ebbene sì,
anzi se fosse possibile sarei diviso anche in più parti ognuna parallela ma che
al bisogno si fondono con le altre. La creatività ha necessita di un lato
“studioso” di un lato “tecnico” e di altre sfaccettature che sono tutte
basilari per arrivare ad un’opera. Direi che sono “tante persone” che
condividono un solo corpo!
Ha illustrato con i suoi tratti diverse opere, ricordo “Matutinum”, con racconti e poesie autografe di Angela Giassi e DiStanze, raccolta poetica di Marco Petruzzella (editi da Progetto Cultura). Gli schizzi che propone in queste due opere sono stati estemporanei del suo sentire o raffigurano le liriche contenute?
Stessa impronta per la collana Silla96, di cui sono il direttore artistico, che attualmente è arrivata a 6 titoli, di cui uno è quello Di Marco Petruzzella - DiStanze.
Le opere come gli scritti viaggiano su due livelli autonomi per creare un’Opera nell’opera, un dialogo non fatto di didascalie, e la voglia di inserire in ogni volume un “Originale” è quella di rendere prezioso ancor di più quel che arriva nella libreria del lettore.
Se potesse viaggiare nel tempo e anticipare un artista del passato, quale opera realizzerebbe e perché?
Anticipare un Artista è una domanda incredibile! Certo una
mia “Riscrittura” della Guernica sarebbe meravigliosa! Cosi attuale cosi
proiettata nel domani!
Progetti futuri?
A parte continuare nel progetto Libri, Il prossimo futuro mi
vedrà impegnato nella realizzazione di 42 camere d’Artista in un hotel, dove
ogni spazio racconterà una delle mie visioni della donna e nella realizzazione
di 12 appuntamenti, uno al mese, con open Studio nella struttura nuova che sto
attrezzando. Un modo di far entrare nella mia casa il visitatore, prendendo
anche un caffè insieme.
Il saper andare oltre
a ciò che di primo acchito si vede è un dono dei grandi visionari e sognatori
che sanno trasformare un immaginario in una realtà prossima. Lei si ritiene un
sognatore?
Un piccolo sognatore perché la strada per la “libertà
espressiva la sento ancora lunga e spero che mi sia dato il tempo, tanto, che
mi necessita.
Visitate il sito del
Maestro Zampieri a questo Link
Commenti
Posta un commento