Quattro chiacchiere con...

 

Quattro Chiacchiere con l’autrice 

del romanzo storico, 

Giugno Bruciava

 


Giuditta, la protagonista, simboleggia la forza delle donne. 

Non esiste un’epoca giusta per ribellarsi, ma esistono donne di ogni epoca

tanto caparbie da averlo fatto!

 

Un libro sicuramente da leggere.

 

Ne parliamo insieme all’ autrice Maria Franzè

 

Conosciamola meglio

 

 Maria Franzè è nata in Calabria, a Vibo Valentia. Attualmente vive a Roma, dove si è laureata in Lettere presso L’Università “La Sapienza”. Lavora nell’editoria dal 2000. Ha collaborato con varie riviste online. Ha scritto e pubblicato libri di narrativa, racconti, poesie, fiabe, recensioni letterarie e articoli di attualità. Le sue ultime pubblicazioni sono Giugno bruciava (LFA editore 2023) Conto senza resa (Morphema editore 2023), Ritmo binario (Amarganta edizioni 2023),  Era Elia (Pav edizioni 2022), Anita (Masciulli edizioni 2021), Qualcosa di noi (Masciulli edizioni 2019), e Le donne, i bambini e la guerra (GM Press editore 2018), Il risveglio (2009). Conduce laboratori di scrittura creativa per bambini, ragazzi e adulti.

 

Giugno Bruciava,  

edito da Lfa Editore

Genere Narrativa storica

Pagine 128

Disponibile in formato cartaceo

 

  Descrizione opera

Giugno 1867, in un paesino sperduto dell'entroterra calabrese, simile a tanti altri sparsi nell’ex Regno delle Due Sicilie, dopo cinque anni di assenza, Giuditta ritorna al suo luogo natale: è una giovane donna e indossa abiti maschili. I compaesani, intenti a lavorare nei campi, accolgono il suo arrivo con astio e indignazione sussurrando mezze frasi circa il passato innominabile della donna.  Chi è Giuditta? Qual è la sua colpa? Una volta giunta in paese, Giuditta si svela lentamente attraverso gli incontri ravvicinati con le donne esonerate dai lavori di campagna, perché troppo anziane o perché di salute malferma. Dialoghi, racconti di vita, ritratti impietosi, che alzano il sipario, mostrando una realtà di miseria, di ignoranza e di avversione del popolo contro la politica repressiva del nuovo regno d'Italia, di prepotenza ed esosità dei proprietari terrieri. Ma perché Giuditta ritorna? Se lo chiedono tutti.  Giuditta non sapendo più che significato dare alla propria esistenza, la donna affronta il suo passato, con il quale non ha ancora del tutto fatto pace e con cui ha un conto in sospeso.

Nata in una famiglia poverissima, Giuditta, dopo la morte del padre si ritrova a vivere con la sorella mentalmente disturbata, Nuzza, che sembra mal tollerare la sua presenza e con la madre, una donna che si arrende alla vita dopo la morte del marito. Smarrita e senza punti di riferimento, Giuditta affronta il matrimonio che le viene imposto dalle leggi della società. Tiberio, un marito mai amato, violento, che la spinge alla ribellione. Subisce ma non si piega, non si fa trascinare dalla corrente: è consapevole dell'ingiustizia in cui è costretta a vivere.

La tragica morte della sorella la spingerà alla fuga con Peppe, un carbonaio ed ex garibaldino. Un uomo dal grande carisma, amorevole e attento. Unirsi a Peppe è per lei una sorta di liberazione, così come vestirsi con abiti maschili e decidere autonomamente del proprio futuro. Nei gesti di Giuditta c’è tutta quella voglia di riscatto sociale che è anche alla base del fenomeno del brigantaggio nel periodo postunitario.

La ribellione della donna si compirà in un atto violento e definitivo. 


Intervista 


Da chi si è fatta ispirare per creare la sua protagonista, Giuditta?

 Dalle figure femminili del brigantaggio calabrese post -unitario come Maria Oliverio ad esempio.

Cosa l’affascina di quel particolare periodo storico?

Il XIX secolo è il secolo in cui nascono le idee portanti della società contemporanea. Il liberalismo, con i suoi tanti volti. Il pensiero democratico. Il socialismo e il comunismo, variamente intesi. Il pensiero reazionario; quello nazionalista; le teorie razziste. Non si può comprendere l’età contemporanea senza conoscere le visioni   politiche, sociali e culturali dell’Ottocento.

 

Tratta tematiche importanti come la violenza delle donne, la netta disparità tra uomo e donna, ma porta in alto il valore della ribellione. Giuditta testimonia tutto questo. Quale sarà la battaglia più dura che dovrà affrontare?

La battaglia più dura la dovrà combattere con sé stessa per non affondare in un contesto fatto di violenza, inganni, ipocrisie e soprusi.

 

Tra queste pagine l’amore vince?

Forse in un certo senso sì, perché è l'amore che muove le azioni di Giuditta in bene e in male.

 

C’è un messaggio che vuole che arrivi forte e chiaro ai suoi lettori?

La voglia di riscatto che porta sempre alla liberazione dalle catene imposte dalla società (nel caso della protagonista di Giugno bruciava) o da noi stessi.

 

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