Richard. P. Feynman Che ti importa di cosa dice la gente?
(…) In piedi davanti al mare
meravigliato della propria meraviglia: io
un universo di atomi
un atomo nell'universo.
Richard. P. Feynman
Che ti importa di cosa dice la gente?
Altre avventure di uno
scienziato curioso raccolte da Ralph Leighton.
Ho letto questa poesia per caso
e sono venuta a conoscenza di questo Saggio edito da Zanichelli, curato da
Ralph Leighton; una raccolta di esperienze personali del fisico, Richard P. Feynman,
(11 maggio 1918- 15 maggio 1988) premio Nobel (1965).
Capendoci poco, o meglio
nulla di fisica, mi soffermerò solo sull’ aspetto umano di quest’uomo.
Uno scienziato davvero
singolare sia per il suo modo d’approcciarsi al prossimo che alla scienza. In
questa raccolta di aneddoti, legati sulla sua vita personale e non, conosceremo
più a fondo lo scienziato nel suo pensare quotidiano, nel suo modo di vedere le
cose sotto punti di vista differenti dai soliti.
Questo suo metodo l’ha appreso
dal padre che, fin da bambino, lo ha spinto ad essere curioso, a porsi domande,
ad andare sempre oltre a ciò che di primo acchito appariva. Appassionandolo così, tramite le sue sagge parole, alla
scienza alla comprensione della natura e di tutto ciò che lo circonda.
Per ogni cosa c’è una
risposta, occorre solo trovarla. Osservando il tutto sotto una luce nuova fino
ad ora non sperimentata, forse è stato questo il suo punto di forza.
Il suo animo curioso, controtendenza.
Uno scienziato fuori dai soliti schemi, libero da etichette; e seppur ha
mantenuto sempre una mente razionale nello studio; è ugualmente riuscito a
spaziare con la fantasia andando sempre quel passo oltre per comprendere meglio
ciò che stava facendo.
Si profila in queste pagine un uomo semplice, umile, lontano dall’ etichetta del tempo. Uno scienziato di fama mondiale che preferisce dormire in una piccola e sconosciuta locanda, disposto a portarsi un badile per i bisogni, che in un lussuoso hotel?
Ecco questo esempio evidenzia
bene l’uomo Feynman, il suo saper andare oltre alle convenzioni; vivere come si
vuole; trovare il bello anche se non è segnalato da nessuna parte, ricercare
luoghi nuovi, esplorare le bellezze che si nascondono in ogni angolo di questa
Terra.
Ma questa sua verve entusiasta,
colma di quel “ma che ti importa della gente?”, la deve al suo primo grande
amore, sua moglie, Arlene, che nei lungi anni di malattia, tramite lettere e
incontri settimanali, ha sempre preso la vita con un sorriso, insegnando al
giovane marito l’importanza di vivere come si vuole a prescindere dal giudizio
altrui, alla paura di cosa possa pensare la gente.
Seppur conscio della malattia
di Arlene, ha preferito viverla, sapendo che sarebbe stato per poco; qui subentra
il concetto della relatività del tempo che Feynman evidenzia nella scelta di
sposare Arlene, pur con il disappunto della famiglia, vedendo quel poco tempo
non come una mancanza ma un’opportunità di vivere il loro amore.
Feynman ha imparato nel
dolore a trovare nuove opportunità, godere appieno del tempo donato, viverlo
intensamente.
Dopo la morte della sua amata
Arlene. Feynman non ha smesso di imparare, apprendere e nel tempo ha ritrovato
una stabilità sentimentale grazie alla nuova compagna Gwenet che l’ha reso padre
di due splendidi bambini, Michelle e Carl.
Una buona parte di questo
libro è dedicato alla tragedia dello Shuttle, del 1986 dove persero la vita 7
persone. Feynman era uno degli scienziati nella commissione d’inchiesta, in cui
si doveva valutare le cause dell’incidente.
Non entrerò in merito alle sue parole; personalmente preferisco soffermarmi
sull’ uomo, mi piace il suo modo di essere: chiaro disponibile al dialogo, non
schiavo di formalismi.
Amava la trasparenza, era
schietto e soprattutto amava il dialogo. Ciò lo portava a essere così con
tutti; che fosse, innanzi ad una platea durante una conferenza, o a una
rassegna Stampa oppure insieme a gente comune; il suo modo di rapportarsi non
cambiava. “Un uomo tra gli uomini…” Negli
studi utilizzava la stessa forma, il cosiddetto metodo Feynman, che consisteva
appunto nello spiegare un concetto a sé stesso o ad altre persone in modo
semplice e comprensibile
Un uomo libero di pensiero e
di animo.
Nelle ultime pagine del Saggio
c’è questa considerazione che vale la pena riportare.
“Da giovane pensavo che la
scienza avrebbe prodotto cose buone per tutti. La sua utilità era ovvia, era un
bene. Durante la guerra ho lavorato alla bomba atomica questo risultato della
scienza ha posto un problema gravissimo la possibile distruzione dell’umanità.
Ciò mi ha portato riflettere e chiedermi se nella scienza era insito un male?
Il dubbio il saper vedere
sempre oltre alla risposta apparente è l’unica via per migliorare questo nostro
Pianeta.
“E nostra responsabilità
ribadire il valore di questa libertà: insegnare che il dubbio non va temuto, ma
accolto e discusso; esigere tale libertà è un dovere nei confronti delle
generazioni a venire”. R. P. Feynman
Un libro che consiglio per la
forza delle parole contenute, quello sprono ad essere uomini migliori al di là
dei tempi delle condizioni in cui viviamo.
Siamo nati tutti con grandi capacità
ma solo pochi riescono a svilupparle.
Occorrono menti aperte e
nuove visioni e spiriti forti, tenaci, che non si arrendono mai e soprattutto come
dice Arlene: “Ma che t’importa di cosa dice la gente?”. Forse è questa è la
chiave per avere una vita appagante e colma di scoperte.
Monica Pasero
Commenti
Posta un commento