Richard. P. Feynman Che ti importa di cosa dice la gente?

 

(…) In piedi davanti al mare
meravigliato della propria meraviglia: io
un universo di atomi
un atomo nell'universo.

 

Richard. P. Feynman

Che ti importa di cosa dice la gente?

Altre avventure di uno scienziato curioso raccolte da Ralph Leighton.

 

Ecco le onde scroscianti
montagne di molecole
ognuna ottusamente intenta ai fatti suoi
miliardi di miliardi di lontane
eppure formano all'unisono spuma bianca

Ere su ere
prima di un occhio che poteva vederle
anni dopo anni
martellare possenti la riva come ora.
Per chi, per cosa?
Su un pianeta morto
che non ospitava alcuna vita.

Senza requie mai
torturate dall'energia
prodigiosamente sprecata dal Sole
riversata nello spazio.
Una briciola fa reggere il mare.

Nel profondo del mare
tutte le molecole ripetono
l'altrui struttura
finché se ne formano di nuove e complesse
Ne creano altre a propria immagine
e inizia una nuova danza.

Crescono in dimensione e complessità
esseri viventi
masse di atomi
DNA, proteine
​​danzano figure ancora più intricate

Fuori dalla culla
sulla terra asciutta
eccolo
in piedi;
atomi con la coscienza
materia con la curiosità

In piedi davanti al mare
meravigliato della propria meraviglia: io
un universo di atomi
un atomo nell'universo.

Ho letto questa poesia per caso e sono venuta a conoscenza di questo Saggio edito da Zanichelli, curato da Ralph Leighton; una raccolta di esperienze personali del fisico, Richard P. Feynman, (11 maggio 1918- 15 maggio 1988) premio Nobel (1965).   

Capendoci poco, o meglio nulla di fisica, mi soffermerò solo sull’ aspetto umano di quest’uomo.

Uno scienziato davvero singolare sia per il suo modo d’approcciarsi al prossimo che alla scienza. In questa raccolta di aneddoti, legati sulla sua vita personale e non, conosceremo più a fondo lo scienziato nel suo pensare quotidiano, nel suo modo di vedere le cose sotto punti di vista differenti dai soliti.

Questo suo metodo l’ha appreso dal padre che, fin da bambino, lo ha spinto ad essere curioso, a porsi domande, ad andare sempre oltre a ciò che di primo acchito appariva. Appassionandolo così, tramite le sue sagge parole, alla scienza  alla comprensione della natura e di tutto ciò che lo circonda.  

Per ogni cosa c’è una risposta, occorre solo trovarla. Osservando il tutto sotto una luce nuova fino ad ora non sperimentata, forse è stato questo il suo punto di forza.

Il suo animo curioso, controtendenza. Uno scienziato fuori dai soliti schemi, libero da etichette; e seppur ha mantenuto sempre una mente razionale nello studio; è ugualmente riuscito a spaziare con la fantasia andando sempre quel passo oltre per comprendere meglio ciò che stava facendo.

Si profila in queste pagine un uomo semplice, umile, lontano dall’ etichetta del tempo. Uno scienziato di fama mondiale che preferisce dormire in una piccola e sconosciuta locanda, disposto a portarsi un badile per i bisogni, che in un lussuoso hotel?

Ecco questo esempio evidenzia bene l’uomo Feynman, il suo saper andare oltre alle convenzioni; vivere come si vuole; trovare il bello anche se non è segnalato da nessuna parte, ricercare luoghi nuovi, esplorare le bellezze che si nascondono in ogni angolo di questa Terra.

Ma questa sua verve entusiasta, colma di quel “ma che ti importa della gente?”, la deve al suo primo grande amore, sua moglie, Arlene, che nei lungi anni di malattia, tramite lettere e incontri settimanali, ha sempre preso la vita con un sorriso, insegnando al giovane marito l’importanza di vivere come si vuole a prescindere dal giudizio altrui, alla paura di cosa possa pensare la gente.

Seppur conscio della malattia di Arlene, ha preferito viverla, sapendo che sarebbe stato per poco; qui subentra il concetto della relatività del tempo che Feynman evidenzia nella scelta di sposare Arlene, pur con il disappunto della famiglia, vedendo quel poco tempo non come una mancanza ma un’opportunità di vivere il loro amore.

Feynman ha imparato nel dolore a trovare nuove opportunità, godere appieno del tempo donato, viverlo intensamente.  

Dopo la morte della sua amata Arlene. Feynman non ha smesso di imparare, apprendere e nel tempo ha ritrovato una stabilità sentimentale grazie alla nuova compagna Gwenet che l’ha reso padre di due splendidi bambini, Michelle e Carl.

Una buona parte di questo libro è dedicato alla tragedia dello Shuttle, del 1986 dove persero la vita 7 persone. Feynman era uno degli scienziati nella commissione d’inchiesta, in cui si doveva valutare le cause dell’incidente.  Non entrerò in merito alle sue parole; personalmente preferisco soffermarmi sull’ uomo, mi piace il suo modo di essere: chiaro disponibile al dialogo, non schiavo di formalismi.   

Amava la trasparenza, era schietto e soprattutto amava il dialogo. Ciò lo portava a essere così con tutti; che fosse, innanzi ad una platea durante una conferenza, o a una rassegna Stampa oppure insieme a gente comune; il suo modo di rapportarsi non cambiava.  “Un uomo tra gli uomini…”   Negli studi utilizzava la stessa forma, il cosiddetto metodo Feynman, che consisteva appunto nello spiegare un concetto a sé stesso o ad altre persone in modo semplice e comprensibile

Un uomo libero di pensiero e di animo.

Nelle ultime pagine del Saggio c’è questa considerazione che vale la pena riportare.

“Da giovane pensavo che la scienza avrebbe prodotto cose buone per tutti. La sua utilità era ovvia, era un bene. Durante la guerra ho lavorato alla bomba atomica questo risultato della scienza ha posto un problema gravissimo la possibile distruzione dell’umanità. Ciò mi ha portato riflettere e chiedermi se nella scienza era insito un male?

Il dubbio il saper vedere sempre oltre alla risposta apparente è l’unica via per migliorare questo nostro Pianeta.

“E nostra responsabilità ribadire il valore di questa libertà: insegnare che il dubbio non va temuto, ma accolto e discusso; esigere tale libertà è un dovere nei confronti delle generazioni a venire”.  R. P. Feynman

Un libro che consiglio per la forza delle parole contenute, quello sprono ad essere uomini migliori al di là dei tempi delle condizioni in cui viviamo.

Siamo nati tutti con grandi capacità ma solo pochi riescono a svilupparle.  

Occorrono menti aperte e nuove visioni e spiriti forti, tenaci, che non si arrendono mai e soprattutto come dice Arlene: “Ma che t’importa di cosa dice la gente?”. Forse è questa è la chiave per avere una vita appagante e colma di scoperte.

Monica Pasero



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