Prefazione del libro
SULL’ ALTARE DEL DIO SCONOSCIUTO
Alessandro Pierfederici
“Desiderava solo amare ed essere amato, dal suo destino
di vittima sacrificale sull’altare di quel dio
sconosciuto che
dominava ogni vita sulla Terra.”
Siamo tutte vittime sacrificali sull’altare di un dio sconosciuto che tira le fila del nostro destino? Oppure abbiamo la possibilità di combattere per la nostra felicità? Essere noi padroni del nostro destino?
In questa narrazione ci troveremo di fronte a questo quesito.
Pierfederici, con la sua già nota bravura descrittiva,
ci catapulta in una storia di altri tempi, ambientata nei primi del novecento. Sa alternare passaggi poetici a vissuti più
crudi; che ci terranno incollati fino all’ultima pagina.
Protagonista indiscusso di questa narrazione è l’animo
umano.
Sono i sentimenti, le lotte interiori ad alimentare
queste pagine. Quella guerra intima che tutti, prima o poi, viviamo; dove i
nostri sogni, desideri, si ribellano alla dura realtà; a quel destino che
sembra non lasciarci via di fuga.
Protagonista di questa appassionante narrazione è
Ruggero un giovane animo sensibile, cresciuto tra le braccia di una madre
amorosa ma all’ ombra di un padre padrone, abituato al comando: il
Generale de’ Falconieri.
Una figura imponente che strapperà Ruggero dalle sue
ambizioni e sogni giovanili, trascinandolo nel crudo e gelido mondo militare.
Ruggero dovrà snaturare il suo essere per sopravvivere
alle intemperie di quei luoghi, dove rigore e durezza sono pane quotidiano.
In quella caserma fredda e colma di misteri inizia la
sua nuova vita, strappato all’amore materno, bruscamente si ritrova solo a
dover affrontare quel passaggio dall’ infanzia all’ adolescenza, dove il
bambino si sveste d’infantili bisogni e il giovane uomo, acerbo alla
durezza della vita, affiora come germoglio bisognoso di cure, ma in
una terra arida alla sua crescita, al nutrimento che ora gli serve.
Tra quelle mura
Ruggero dovrà imparare a vivere, a resistere ai mutamenti del suo spirito,
alle paure che lo affliggono, a quella evasione che ripercorre ogni
notte, tra demoni vecchi e nuovi, dove visioni giungono alla sua anima
in quell’ età in cui le pulsioni
giovanili si fanno forti, ma il timore sovrasta il desiderio e il tormento si insinua nel suo
cuore, ora bisognoso di poesia di musica, d’amore; ancora confuso su quale tipo
d’affetto realmente brami; combattuto tra la purezza dell’ amore materno a quello
carnale di una donna.
Ruggero sconta da innocente un’ingiusta prigionia,
insieme a lui molti altri giovani con la propria storia e le proprie lotte
interiori. Molti sono gli ostacoli che dovrà affrontare per ribellarsi a quel
destino che appare segnato. Un’oasi lontana sembra la via giusta per
ricominciare a sognare, ma si sa, spesso l’illusione alimenta in noi
quella tormenta che ci rende ciechi innanzi al cammino giusto da fare. I
misteri e i segreti che aleggiano tra le mura di quella caserma, a poco a poco si
sveleranno. Un gioco di ruoli, di comando, di rigore dove apparentemente vince
il più scaltro; seppur l’amore ha sempre l’ultima parola.
Tralasciando la parte narrativa, la vicenda in sé, il dramma.
Analizzando nel profondo l’opera posso dire che rispecchia perfettamente
quella guerra interiore che tutti noi, quotidianamente, affrontiamo;
ribellandoci a piccoli o grandi soprusi, ingiustizie, tentazioni, desideri,
bisogni repressi, timori. A quegli amori non corrisposti, a quella natura non
sempre incline a ciò che la società vuole, alle scelte sbagliate, ai rimorsi, a
quelle mancanze che non trovano nutrimento. Donne, uomini, presenze tutte
bisognose di un luogo in cui ritrovar pace nello spirito, amore, o
solamente ristoro. Lontani da una vita
che non sentono più propria. Ribellandosi
così a questo dio banditore che in qualche modo tira le fila del loro
destino; o solamente lasciando libero il cuore di lottare per ciò che
desidera, senza reprimere più la loro vera natura? A voi le conclusioni.
Monica Pasero
Un testo profondo, una
narrazione intensa dai risvolti inaspettati. Un grande lavoro descrittivo in
cui si alterna la bellezza dei luoghi narrati unita alle vicende dei
personaggi. Un bel viaggio nelle
emozioni in cui ritrovare la bellezza della lettura, quella autentica.
Libro consigliato!
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