A OLTRE SCRITTURA LIBERI PENSATORI CRESCONO, DARIO TONANI
INTERVISTA ALLO SCRITTORE, DARIO TONANI
“La fantascienza
è un monito dall’alto, sottoforma di immaginario,
ad un’umanità
sempre più propensa a distruggersi “
M.P.
Fantascienza: “la fantascienza è un genere letterario che narra storie che si basano sugli sviluppi della scienza e della tecnologia e sull'uso delle macchine e dei robot. A utilizzare questo termine per la prima volta nel 1926; furono gli ideatori della rivista «Amazing Stories» a (dall'inglese science-fiction, per indicare tutti quei racconti in cui l'immaginazione narrativa (fiction) incontra la materia scientifica (science) e l’ospite di oggi su questo argomento è Maestro. La sua carriera letteraria è vasta ed è costellata di successi a livello nazionale e internazionale.
Per quei pochi che non lo conoscono riporto la sua biografia: milanese, una
laurea alla Bocconi, è giornalista professionista. Ha pubblicato, in Italia e
all'estero, una decina di romanzi e oltre cento racconti su antologie,
quotidiani nazionali e sulle principali testate di genere italiane
("Wired", "Urania", "Giallo Mondadori",
"Segretissimo", "Millemondi", "Robot"). Per
Mondadori sono usciti i romanzi Infect@ (2007), L'algoritmo
bianco (2009), Toxic@ (2011); e poi Cronache
di Mondo9 (2015), Naila di Mondo9 (2018) e Mya
di Mondo9 (2022), appartenenti al ciclo di "Mondo9", la sua
opera più nota e premiata, entrata nella "Top 10" dei migliori titoli
di science fiction dell'anno in Giappone e Russia. Tutta la saga è disponibile anche
in audiobook. Tra i numerosi riconoscimenti, ha ricevuto il Premio Europa come miglior
scrittore di fantascienza del 2017.
Innanzitutto grazie di essere qui, come è nato questo grande amore per la fantascienza?
Tre classici – Ray Bradbury, Philip K. Dick e James G. Ballard – e
due moderni: Il Cormac McCarthy de “La strada” e lo Stephen King di almeno il
70 per cento della sua produzione.
La fantascienza può aprire a vari ipotetici scenari futuri, non sempre positivi per la sopravvivenza dell’umanità, fare da monito a ciò che potrebbe succedere… Se avessi la possibilità di viaggiare nel futuro cosa cercheresti di sapere, prima che sia troppo tardi?
Nelle mie lezioni di scrittura creativa tengo sempre a precisare
che la fantascienza non è e non deve aspirare a essere predittiva. Critica,
propositiva, almeno plausibile, ma mai deve porsi come obiettivo quello di
“azzeccare” il futuro. Le farebbe solo da fardello. Assodato questo, se avessi
la possibilità di viaggiare nel futuro (e di tornare indietro) mi godrei la
destinazione e il panorama, senza cercare di ricavarne un’utilità pratica.
Certo, se fosse in ballo il destino del mondo sarebbe tutto diverso e svestirei
subito i panni del turista… Penserei al cambiamento climatico e a come
invertire una deriva che a noi pare ormai ineludibile.
Einstein diceva: “L'uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun
topo al mondo costruirebbe una trappola per topi” e questa sua
affermazione apre davvero tante considerazioni sulla natura umana non sempre
propensa a creare per il bene comune. Una tua considerazione.
Nel regno animale, i predatori cacciano per necessità, e solo il
giusto per soddisfare le esigenze personali e del branco, l’uomo invece ha nel
proprio DNA l’ambizione di potere e una certa scellerata predisposizione
all’autodistruzione…
Intelligenza artificiale sì o Intelligenza artificiale no?
È un tema al quale sono molto sensibile. Credo che lo storytelling attorno all’intelligenza artificiale sia oggi troppo sbilanciato sugli aspetti ansiogeni e allarmistici: sottrazione di posti di lavoro, mancato rispetto del copyright, razzia di contenuti originali e dati sensibili da parte di chatbot rapaci, diffusione di fake news a scopi illeciti. Proviamo a pensare a ciò che di buono le AI sono in grado di produrre già oggi: gestione tempestiva delle emergenze, analisi ottimale dei big data, implementazione di nuovi modelli predittivi. Aggiustare la prospettiva aiuta a non ragionare di pancia, a capire meglio e a essere più obiettivi…
Parliamo del tuo ultimo libro. “Il Trentunesimo giorno” edito da Mondadori, ti va di svelare ai nostri lettori qualcosa in più?
Partiamo da tre parole, che ne sono probabilmente la sintesi più
fedele: perdita, sopravvivenza, riscatto. Il romanzo,
definito da Mondadori una “Eco-distopia”, affronta in chiave thriller, science
fiction e mistery il tema del cambiamento climatico e degli eventi
meteorologici estremi. Dopo trenta giorni di pioggia flagellante e
ininterrotta, accade qualcosa “nel” e “al” cielo che sarà di gran lunga peggio
di un mese di diluvio universale. Ai sopravvissuti, con le loro debolezze e
meschinerie, spetterà il compito di ristabilire una normalità che non sarà più
la stessa di prima…
Dopo cosi tante pubblicazioni, tutte con un riscontro favorevole, dove
cogli idee e storie sempre nuove e avvincenti per i tuoi lettori? Qual è il tuo
segreto?
Nessun segreto, solo passione, spirito d’osservazione e la
professionalità acquisita da una lunga gavetta e “militanza” sul campo…
Sogniamo a occhi aperti. Facile, due nomi: Christopher Nolan e
Denis Villeneuve. E, ti dirò, mi piacerebbe che fossero loro a decidere se
portare sul grande schermo la Saga di Mondo9 o “Il trentunesimo giorno”. Non
disdegnerei però soprattutto una bella fiction tv, almeno tre stagioni…
Immaginario e Scienza tra le due aggiungo Spiritualità: qualcosa che impalpabile agli occhi ma sentita nel cuore. Qual è il tuo rapporto con lo spirito?
Ti rispondo in qualità di autore, perché credo che tu ti riferisca
a come traduco la spiritualità nelle mie storie. Ti basti sapere che quando
parlo dei miei personaggi mi riferisco a loro come “coscienze”: singole o in
termini di comunità. Lo spirito non è solo fede, è fiducia, speranza, capacità
di guardare e di andare oltre.
La fantascienza è un genere sovversivo, adatto a chi vuole porre domande scomode. diceva lo scrittore Philip K. Dick, Una tua considerazione.
Concordo al mille per mille con Dick. Non amo la fantascienza che
suggerisce soluzioni e risposte; pratico quella che mette alla sbarra le nostre
sicurezze e convenzioni più solide, le smonta e le rimonta dandoci una
prospettiva nuova, inedita, persino paradossale…
Definisciti in una sola parola.
Tormentato.
Scrittore amato sia in Italia che all’estero, come si arriva a
questi risultati? Un consiglio per i tanti giovani emergenti che sognano di calcare
le tue orme.
Umiltà (manca in moltissimi autori alla prime armi), sacrificio
(se ne è perso il valore, chi scrive - soprattutto all’inizio - vuole tutto,
subito e possibilmente senza grande fatica), voglia d’imparare (e non di
arrivare. La scrittura non è una destinazione, ma un percorso). What else?
Progetti futuri?
Non me lo chiedere, per favore, non ne parlo mai. Sorry. Ma
qualcosa posso dire: a partire da dicembre, per sei mesi, terrò un corso di
scrittura creativa alla Scuola Holden di Torino, il tempio italiano dello
storytelling. E sarà incentrato proprio sulla fantascienza.
Un sogno nel cassetto?
Non tengo i sogni nel cassetto, cerco di averli sempre nella
cassetta degli attrezzi. Grazie mille della chiacchierata, stay tuned…
Ringraziando Dario Tonani per il tempo dedicatomi, ricordo ai nostri lettori
Il Trentunesimo giorno, link di acquisto
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