Libro ospite Sospiri d'inchiostro di Flowers e Damian kant
Libro ospite
Sospiri d'inchiostro
di Flowers e Damian kant
Esiste un canone preciso che
stabilisce quale sia la sessualità corretta in un rapporto di coppia ? Il Tradizionale
storce il naso al Trasgressivo spesso marchiato, in questo modo, dalla forte chiusura mentale
di alcuni che vivono il sesso come qualcosa di sbagliato il famoso “tabù”
L’amore, la sessualità sono libere espressioni di
corpi, di anime che si ritrovano lungo lo stesso cammino, si riconoscono, si annusano, si studiano e alla fine si
vogliono. Qui scatta l’eros, il
quale deve essere libero d’esprimersi come meglio richiedono i
nostri istinti. Il miglior modo, per avere una vita sessuale soddisfacente, è proprio quello di non reprimere le nostre fantasie, ma
condividerle con il nostro compagno e vivere il gioco, l’intesa che influirà
positivamente sul nostro benessere pisco fisico.
Sospiri d’inchiostro
nasce con la consapevolezza che gli argomenti trattati non saranno del tutto condivisibili, molti penseranno
a una regressione nella libertà
femminile. La donna resa schiava per
amore, solo la parola li farà irritare, ma qui di schiavitù e di violenza sulle donne non se ne parla proprio! In queste pagine la donna vive liberamente la
sua sessualità con gioia, sembra un contro senso, ma non
è mai stata cosi libera come in questo suo
ruolo da slave.
Prologo
Ottobre 2012
Intorno
a lei, il buio! Seduta su quella sedia aspettava il suo arrivo e a ogni flebile
rumore il cuore accelerava i battiti. Sapeva che lui sarebbe arrivato e giunto
il momento, dove lei sarebbe stata “Sua”. Totalmente!
«Apparterrò
a Lui» pensò, ansimante. Le sue fantasie si susseguivano, la razionalità non
trovava più alcuna spiegazione logica sul perché fosse in quella stanza e sul
motivo che la teneva inchiodata a quella sedia.
La
sua lucida follia invece sapeva e con lei attendeva il corso degli eventi.
Erano passati una decina di minuti da quando era entrata in quella stanza, abituandosi
alla penombra. Aveva seguito scrupolosamente le indicazioni scritte sul
biglietto trovato all’ingresso. Si era spogliata, indossato una camicia bianca
e tolto la biancheria intima, rigorosamente nera e lasciato le scarpe
nere con tacco, appena acquistate, come da lui richiesto. Aveva eseguito le
istruzioni senza fiatare, in fondo, era ciò che voleva: “Obbedire a lui”. Il
suo corpo tremava, forse per il freddo o per quell’attesa sfibrante: non le era
mai piaciuto aspettare e lui lo sapeva, ma faceva parte del gioco. I capezzoli,
ormai duri come rubini, premevano contro la morbida stoffa della camicia, quasi
a volersene liberare. Doveva stare calma! Tutto avrebbe avuto luogo, ogni cosa
doveva avere un suo tempo. Ora era quello dell’attesa, della fantasia in cui la
sua mente vagava e in quel buio che la circondava, evocava i demoni della
lussuria, misti a quelli della sua ancor innata ingenuità. Voleva veramente
servirlo? Sarebbe stata pronta a soddisfare ogni sua richiesta? O meglio, a
soddisfare se stessa, la sua parte più scura, bramosa di sensazioni, emozioni,
così affamata e avida? In cuor suo
sapeva che era così, ciò che desiderava era essere la sua “schiava”. Il ventre
si scaldò mentre assaporava quella parola e il centro del suo piacere cominciò a
inumidirsi. Ripercorse per un attimo i mesi passati, quando la sua vita mutò radicalmente.
Tutto ebbe iniziò quel giorno di quasi un anno prima …
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