Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach recensione
E quando la voglia di volare è più forte della
paura di cadere, così che inizia il viaggio… Un po’ com’è successo a Jon, giovane
gabbiano coraggioso che animato dalla penna di Bach, porta ai lettori un’
avventura straordinaria in cui si nascondono grandi verità espresse in un volo
di un essere che ha trovato la sua consapevolezza, la sua libertà
individuale, credendo appieno nelle sue capacità. Spingendosi oltre… In questo
romanzo, in cui è il mondo animale protagonista, si riscontrano moltissime similitudini
umane e Jon le rispecchia tutte. Quando l’uomo si evolve, spinge il suo
pensiero oltre a quello
societario, punta tutto verso l’impossibile, un po’ come
fa il gabbiano Livingston imparando a piroettare e volare sempre più alto a
rischio della propria vita, senza esempi, né incentivi né lusinghe dai suoi
simili, anzi beffeggiato e bistrattato, visto come un essere contro natura. Ma Jon non teme il giudizio dello stormo, non teme la sua differenza.
Jon vola nel suo mondo interiore
fatto di sogni di obbiettivi, di vita, la sua vita! E nella ricerca spasmodica
del suo volo perfetto si accorge che è finalmente è “libero” non saranno mai gli orizzonti varcati,
le mete raggiunte a condurlo a trovare
la vera libertà, ma le barriere
distrutte nel suo animo a liberarlo! Mai più paure, delusioni. L’impossibile non
esiste nei sogni di un essere che vuole volare. L’autore ci conduce così in una
narrazione dai molti significati in cui la figura del gabbiano diviene solo un
pretesto per il nostro volo! Ogni essere
umano ha tutto ciò che serve per volare per raggiungere il proprio sogno. Bach
lo racconta tramite le ali di un gabbiano che nel suo intento attraversa diverse
vite, scoprendo che ogni essere e in
continua evoluzione e per giungere a conquistare il volo perfetto occorre sbagliare
tanto e tanto ancora, ma quando si comprenderà che il volo non è nella
perfezione del vivere ma nell'essenza dell’ essere, allora varcherà le soglie
di terre nuove, dove la libertà non sarà mai più una battaglia da vincere.
Monica Pasero
Commenti
Posta un commento