A OLTRE SCRITTURA IL RAPPER, MUSICISTA E PAROLIERE ANDREA DI GIA' IN ARTE DREW KOMPAS
Dio creò la
musica,
affinché
l’uomo lasciasse danzar l’anima.
Monica
Pasero
Segui
i tuoi sogni sono comete,
apri le ali e vola verso la luce…
Credi
in te!
Drew
Kompas
Ho sempre pensato che solo perdendoci, vedendo
la parte più brutta di noi potessimo davvero ritrovarci.
L’artista di oggi porta, nella sua rinascita esistenziale,
un bel messaggio di speranza alle nuove generazioni e lo fa testimoniando che
la vita dà sempre una seconda possibilità; ci tende sempre una mano per
rialzarci per trovare la via, la luce e
comprendere che meritiamo il meglio in questo cammino. E solo noi possiamo far
sì che le nostre paure si trasformino in energie positive e i nostri sogni possano così
spiccare il volo.L’artista di oggi mi dà a pensare a quanto una
passione possa salvarti la vita! Quando
intorno a te nulla ha più un senso,
quando corpo, mente, anima e cuore sono
in declino e tu vedi che tutto ti spinge nell’oscurità, una passione può fare
la differenza. Può portarci a vedere un piccolo spiraglio, un sorriso che
si accende improvviso e l’anima che trema, il cuore che batte e ancora e ti
ricorda che sei
vivo! Sei ancora qui! Ed è tempo, il tuo tempo, di volare alto verso la
vita che ti aspetta. Ed è proprio così che ha fatto questo giovanissimo artista
il quale ha preso in mano ciò che
rimaneva della sua vita e si è amato. Ha deciso di rimettersi in gioco e oggi,
quando la sua anima trema di gioia,
Andrea canta, regalandoci emozioni, riflessioni e la testimonianza che
la vita ha sempre un nuovo meraviglioso inizio se ci si crede. Nei suoi testi
comunica pensieri, vissuti, stati d’animo e una forte ribellione al
sistema; porta la sua grande voglia di unicità e di rivalsa
contro i demoni del passato. L’energia
che sprigiona dona alla sua musica vitalità, grinta e speranza, evidenziandone
così la sua grandissima passione. Ad
Oltre Scrittura ho il grande piacere di ospitare Andrea di Gia’ in arte
Drew Kompas, musicista, compositore,
rapper e molto altro ancora.
Andrea, sono molto lieta di averti oggi nel mio
spazio e parto subito col chiederti: la
musica, come già si intuisce nell'introduzione, è stata per te
la mano tesa verso la tua rinascita. Vuoi raccontare ai nostri lettori,
quando hai compreso che questa era la tua strada?
Sì, Monica, la musica è una conseguenza della
ribellione della mia anima. Era da tempo che non ascoltavo più il mio pensiero,
più profondo e più vero, ma un giorno qualcosa dentro di me ha iniziato ad
urlare, sempre più forte, ero io, la parte reale che voleva essere ascoltata.
Sono stato talmente ammirato da ciò che mi disse quella voce e dalla forza che
mi ha dato che non ho potuto fare nient’ altro che portarne la testimonianza
all’ esterno; non facendo nient’ altro che scrivere sotto dettatura di quella
forza.
Oggi, spesso,
la musica ha un uso puramente commerciale: la necessità di trasmettere
un messaggio diviene secondaria. L’importante è scalare le classifiche di
vendita. Quanta importanza dai al
messaggio nei tuoi brani?
Non cerco tecniche per farmi piacere dal
pubblico medio, indagando sulle tendenze del momento, bensì ascolto
semplicemente quella parte che non ha né tempo, né moda, lasciando che essa
guidi la mia penna sul foglio.
Durante il tuo percorso artistico hai avuto
modo di collaborare con altri validi
artisti. Come sono nate queste collaborazioni e cosa ti hanno lasciato?
Durante il mio percorso, ho collaborato con
vari artisti, quasi tutti capitati, secondo me, per un motivo ben preciso:
alcuni per una mia crescita altri invece, purtroppo per cercare di distruggere
quel canale che collega la mia mente al mio spirito; cercando d’impormi ciò che
avrei dovuto dire, secondo loro, per raggiungere il successo.
Ad esempio
parlare di argomenti affini al rap, come droga e delinquenza. Ma visto che il
mio “io” viaggia al contrario di tutto questo, non ho potuto fare altro che
allontanarli e proseguire da solo. Mentre le collaborazioni femminili
appartengono a fidanzamenti con ragazze nel settore musicale, le quali per una
serie di coincidenze sono state per l'appunto anche le mie compagne tranne una.
Ho collaborato anche con Tzo, rapper e amico caro, con il quale abbiamo attraversato
un percorso di crescita nell’ arte di
strada.
Bussola. Così hai sintetizzato il tuo nome
d’arte. Hai una bussola speciale che ti
indica la rotta in questo cammino. Vuoi parlarcene.
Sì, la mia bussola è per l’ appunto la mia
anima, la quale mi ha salvato e sussurrato segreti, aprendomi gli occhi sulle
strade affini realmente a me, incendiandomi di coraggio per qualsiasi salto
che, lei, con folle e amabile certezza sa essere giusto
Nei tuoi testi si evidenzia grande speranza. Un linguaggio giovane fresco, il tuo, ma nel contempo ricco di valori che oggi
sembrano sempre meno nelle nuove generazioni; eppur tu li racconti, li traduci
ai giovanissimi, parli la loro stessa lingua spingendoli a creder in loro stessi, spronandoli alla luce. Il dolore trasforma l’essere umano a volte lo
abbruttisce a volte, come nel tuo caso, crea energie belle; crea il dono di sé
agli altri. Quanto è importante che l’arte rimanga dono e non solamente un
trampolino per valorizzare se stessi?
Ho scelto il rap, e anche qualche altro genere
come contenitore, per bloccare, in una sorta d’incisione nel tempo, le parole
che mi salvano e che spontaneamente emergono in me. Dapprima avverto un urlo
dentro di me e poi faccio da eco ad esso; ci sono emozioni che giudico eterne,
senza tempo e, a mio parere, meritevoli di essere bloccate in un eterno:
"Adesso"
Oltre ad essere un valido Rapper e compositore
ti diletti anche nella scrittura, “La
differenza dal vedere al guardare” è la tua opera inedita di prossima
pubblicazione. Due parole su questa tua
nuova sfida.
Sì, ciò che dico nei miei testi a volte esige
un contenitore diverso, così ho scelto il libro, perché mi sembra il contenitore più
adatto per poter raccontare una storia, la cui composizione è differente da una
canzone, ma utile per completare, in unico mosaico il mio pensiero le mie
emozioni.
Se dovessi dare un consiglio ad un ragazzo che
sta passando un brutto periodo quale sarebbe?
Il
consiglio che potrei dare: è di ascoltare
la propria anima,come feci io, è
proprio lei che mi dettò: "La
differenza tra vedere e guardare" e
mi consigliò come uscire dall’ inferno in cui ero caduto; portando alla luce il
mio interno. Direi, anche, di ascoltare le proprie passioni e ritornare nel
punto, in cui si era prima che il male prendesse il sopravvento; così da
chiedersi: cosa realmente vogliano realizzare e ricordarsi che la vita ci appartiene.Una volta che ho iniziato a
fare ciò che volevo, ho squarciato l’ inferno, addentrandomi in una dimensione
nella quale si può solo piangere di gioia e non essere mai sazi di vivere.
Andrea
descriviti in una sola parola,
quale e perché?
La parola con la quale mi descrivo è
"Adesso" perché Dio mi ha fatto un dono grande,
Tra i tanti brani che hai composto, qual è
quello a cui sei più legato e perché?
Sono legato a quasi tutti i brani che ho
composto, perché ognuno di essi rappresenta un pezzetto dell’ Universo che ho
dentro, ho creato qualcosa che si incatena, come particolari di un quadro o capitoli
di un libro.
Parlaci
del tuo nuovo disco.
Il nuovo disco, in collaborazione con tzo,
porta il nome "Crepa" per via del messaggio
che v è al suo interno.
"Un fiore per quanto fragile possa essere troverà un modo per sfondare il
cemento" questo passaggio vuole rappresentare l’ anima che viene in
superficie per imporre le sue leggi e i suoi piani combattendo e distruggendo
qualsiasi strato voglia soffocarne le intenzioni.
Progetti futuri?
Nei miei progetti futuri c'è un nuovo disco, si
chiamerà "Adesso" ed è in via di lavorazione, insieme ci sarà anche
il libro "La differenza tra vedere e guardare"
E giungo alla mia ultima domanda, di rito per Oltre Scrittura,
e ti chiedo: quanto è importante nella tua vita il sogno?
Il sogno è una delle cose più importanti, nella
nostra vita, perché ci obbliga a compiere i passi verso le nostre destinazioni.
Il sogno, a mio parere, altro non è che una cometa da seguire, la quale la si
può vedere nell’attimo in cui chiediamo all’anima di mostrarci la differenza
tra vedere e guardare.
Ringraziando Andrea di Gia’ per questa
bellissima intervista ricordo che potete seguirlo sul suo Canale You tube.
Intervista a cura di Monica Pasero
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