La cacciatrice di storie perdute di Sejal Badani Newton Compton editori Recensione a cura di Monica Pasero
Ho letto questo libro in un momento piuttosto particolare della mia vita e forse per questo le emozioni trasmesse sono state così forti e penetranti in me, tanto da farmi piangere di gioia e sconforto durante la lettura… Ma credo che la capacità di questa autrice, nel farci emozionare, sia marcata in ogni pagina.
La storia prende fin da
subito e la lunghezza del testo ci permette di convivere con il libro per
diversi giorni; è quasi una sorta di carezza la sua compagnia, che rende la narrazione,
seppur a tratti cruda, un dolce e
piacevole momento di condivisione.
Questa è la storia di
una famiglia, tre generazioni di donne, così diverse tra loro, ma unite dallo
stesso sangue e dalla stessa caparbietà. Ribellione e sottomissione lottano nell’
anima delle protagoniste: tre donne con destini diversi, ma tutte alla ricerca
del loro vero essere che si ribella contro gli ostacoli che la loro mente
offre.
La narrazione si apre ai
giorni nostri, negli Stati uniti, dove una giovane donna, Jaya, lotta per
diventare madre, ma i suoi vari tentativi riducono il suo cuore in macerie; la
sua vita appare non trovare più il senso, l’abbandono del marito e il distacco
sempre più forte con la madre, la portano ad uno stato di dolore che sembra senza
via di uscita. Ma si sa, la vita è imprevedibile e una lettera dalla lontana
India, condurrà Jaya in quelle terre così lontane dal suo essere e qui conoscerà
le sue origini.
Farà da cicerone in
questo viaggio nel passato, Ravi fedele servitore della famiglia… Ravi condurrà
la giovane a scoprire tradizioni e luoghi che fino a ieri erano così lontani
dal suo modo di vivere. In queste terre dove la povertà regna, Jaya aprirà gli
occhi e il cuore a nuove visioni; tramite i racconti dell’ anziano servitore, scoprirà
la storia di sua nonna, Amisha, una donna sottomessa alle rigide tradizioni di
quei luoghi, ma con un cuore e una mente liberi, capaci di volare lontani…
In questo viaggio a
ritroso negli anni quaranta, Jaya capirà lo stato d’animo di sua madre e il suo
distacco… imparerà ad amare sua nonna e come in una fiaba conoscerà il grande amore di Amisha per Stephen, un amore negato da un
tempo in cui le tradizioni di una comunità, contavano più della felicità di un
essere umano. Questa è la storia di un
sogno ostacolato dall’ ignoranza di certe culture che imprigionano, ancor oggi, la donna
negandole la sua vera essenza.
Una storia avvincente,
intensa che ci dimostra ancora una volta che solo l’amore libera e ogni volta
che noi amiamo, davvero, noi apriamo le nostre prigioni e doniamo alla nostra
esistenza il suo vero e unico senso: amarsi e amare. Perché tutto può distruggersi, ma tutto con
amore si può sempre ricostruire.
Lettura consigliata.
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