Con animo imprescrittibile: diario di un disertore, di Orazio Maria Valastro. Recensione a cura di Monica Pasero

 “Sono un disertore eternamente minacciato e per questo in cerca di

una favolosa rivincita? Sono un disertore in fuga dal mio passato, eternamente

desideroso di un avvenire nel quale rigenerarmi trasformando

me stesso e il mondo? La mia Nemesi cerca di riconciliare il passato e

l’avvenire accogliendo nel respiro magico di ogni attimo nuove ipotesi

d’amore verso la vita, sostenendo o ristabilendo la fiducia in me stesso

e nel mondo.”  (tratto dal libro)

 

Con animo imprescrittibile: diario di un disertore, 

di Orazio Maria Valastro.


Ci troviamo innanzi ad un testo autobiografico, in cui l’autore ci conduce in un viaggio nel suo passato, ripercorrendo gli episodi salienti del suo difficile vissuto.

Un travaglio il suo, nato per una “scelta” che per lo Stato Italiano, in quei tempi, era un reato punibile con il carcere.  L’inadempienza al servizio di Leva obbligatorio cambiò radicalmente il suo destino. Punito per la sua indole pacifista, venne imprigionato insieme ai suoi sogni, visse anni duri. Convisse con la violenza, le umiliazioni, le mancanze, la solitudine, ma mai la resa s’avvertì nel suo animo. Visto come un criminale. Un disertore. Crebbe pagando per questa sua scelta ma senza ripudiarla mai, rimase forte in lui la consapevolezza d’essere nel giusto e la sua ribellione interiore non si placò.

L’autore si mette a nudo aprendo totalmente il suo cuore, mostrandoci il suo dolore e narrando quel periodo nei minimi particolari, ricordando la tragica perdita del figlio, l’amore per l’adorata madre, il fratello…

Una vita vissuta tra fughe e ritorni, esili forzati dove reinventarsi, cercare di costruire dalle macerie una nuova esistenza lontana dall’ Italia, dalla sua amata Sicilia divenuta ora la sua prigione.

Questo non è un libro di facile lettura, la profondità con cui viene raccontata la storia è tanta, e deve essere rispettata, s’avverte il desiderio dello scrittore di far immedesimare il lettore in questo suo tragico vissuto.

Una storia dolorosa che riporta in auge l’importanza della libertà di scelta. Conduce alla riflessione su quanto la nostra libertà personale sia in pericolo e vincolata da chi ci governa.

Un uomo contrario alla Guerra, alla violenza, imprigionato con criminali che hanno fatto della violenza il loro pane quotidiano… Difficile da comprendere.

Difficile anche analizzare questo testo, visto che di per sé è già un’attenta analisi delle emozioni, degli stati d’animo, delle aspirazioni e disperazioni di quest’ uomo che non si è mai arreso alla sua condizione, ma con fatica è riuscito a ricostruirsi.

Sotto le macerie di un sistema sbagliato, ha trovato spiragli di luce: lo studio, l’amicizia, l’amore, il suo bisogno di crescere non solo come persona ma anche come anima, dove ha potuto seminare il suo futuro, e con volontà e perseveranza ci è riuscito! Oggi è un uomo libero, e riporta nelle sue parole la veridicità di un animo combattivo che nonostante le terribili vicissitudini del passato ha saputo dare un senso alla sua vita.

Un uomo dalla mente libera non sarà mai realmente prigioniero. Lui non lo è stato.

Lettura interessante

Monica Pasero

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