“Qui altrove e Oltre “di Stefania Onidi. Montecovello Editore Recensione a cura di Monica Pasero


La bravura di un poeta è saper giungere al lettore, facendo si che oltrepassi quel confine che solitamente lo vede fermo, dimentico di ciò che ha appena letto.
La poesia non deve essere solo letta, ma vissuta, sviscerata, amata o odiata poco importa, l’essenziale che porti nel lettore la necessità di soffermarsi su quei versi rendendoli propri. L’autrice di quest’opera ne ha le capacità!

 La sua penna scorre delicata, senza intoppi sulla carta, alternando vari momenti del suo vissuto e non, dimostrando in queste pagine un’anima sensibile e soprattutto un grande amore per la vita.   Mi soffermo sul titolo di quest’opera “Qui altrove e Oltre “ che mi conduce alle seguenti riflessioni:
  “Qui” lo assocerei in questa silloge al capitolo“Luci” in cui mi colpisce il bisogno dell’autrice di imprimere su carta il suo essere “madre” che esterna  con  liriche dolci  e delicate, dove si percepisce la sua emozione, l urgenza del ricordo, quegli attimi  d’’attesa in cui ci porta ad accarezzare una parte della sua intima esistenza, donandoci  versi soavi , versi di luce, presenti, vivi nell’ oggi:“E chiedi vita, mentre immagino i tuoi occhi assomigliare ai miei “. Qui … proprio nel suo cuore. Altrove mi conduce al capitolo “Colori” in cui tutto muta, le liriche sono un omaggio alla natura, alle stagioni, alla bellezza che ci circonda, ma sono anche un viaggio nell'altrove, nella  mutevolezza umana con i suoi stati chiaro- scuro. In alcuni componimenti, cito tra tutti “Novembre”, mi ritrovo piacevolmente trasportata nella mia infanzia e mi par di leggere una bella poesia di un testo scolastico. L’autrice sa trasformare versi genuini in veri e propri dipinti immaginari per ogni stagione della vita. Oltre, mi conduce invece al capitolo “ Dissolvenze” che ci porta per l’appunto “Oltre” a questa realtà e lo fa con liriche diverse che spaziano nell'immaginario umano, un viaggio nel sentimento, nell'ignoto, ma anche nel leggendario dove la fantasia prende il sopravvento e tra pensieri, insicurezze, riflessioni e anche un po’ di magia si giunge alla fine di questa raccolta.   Una silloge ricca di tutto quello che serve a un poeta per definirsi tale: sensibilità passione e amore per la vita nella sua totalità, ne consiglio caldamente la lettura.

Monica Pasero.













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