Un biglietto di solo andata per Berlino di Angela Parise recensione

Un biglietto di solo andata per Berlino di Angela Parise

E quando l’amore arriva, non sei mai pronto! E nessuno, può insegnarti realmente ad amare! Chi può dire sinceramente di conoscere l’amore a fondo? Di averlo vissuto come doveva, senza il timore, ma solo accogliendolo nella sua vita?  Pochi sono giunti a questo, perché l’uomo, da sempre, innanzi all'amore diviene fragile, incapace di coglierne l’essenza e così subentra la paura dell’abbandono e il cammino diviene insicuro e timoroso del domani. L’autrice, di questo romanzo, ci conduce a conoscere le paure, i sogni, le chiusure di Hans, un
giovane cresciuto in un mondo freddo, fatto di facciata e arrivismo che lo ha indotto a pensare che l’amore in fondo  non esiste, ma è  solo un  atto di comodo per ottenere, prendere, defraudare. La sua visione disillusa lo porterà  a chiudere ogni emozione a chiave, negando a se stesso il suo bisogno dì amore, ma  poi arriva lei, Marta che come una folata di vento  inaspettata, lo trascina  con il suo entusiasmo e i suo sogni nell’ inverno più caldo della sua vita. Tra le pagine di una Berlino innevata,  fiorisce questa dolce e tormentata storia d’amore, dove  le distanze, le paure,  le diversità, gli inganni, si mescolano. Portando i due  protagonisti a scoprirsi a piccoli  passi e crescere  insieme.
 Un libro scorrevole dalla prima  all’ ultima pagina, la penna entusiasta  di Angela, rende la narrazione mai noiosa.  I dialoghi spesso sono smorzati da un tocco giovanile che porta alla lettura la giusta leggerezza.   Romanzo  indicato a tutte l’età,  in cui perdersi sorridere e ritrovarsi. Una favola moderna  in pagine pulite e scritte con garbo,  dove l’autrice mostra tutta la sua bravura, conducendo  il lettore in riflessioni che evidenziano l’importanza del conoscersi, la necessità di riscoprirsi  giorno dopo giorno, rivalorizzando  il nostro cammino. Trasformando le nostre paure in sicurezze. Tutto questo grazie alla forza dell’amore vero che conduce sempre i nostri passi uno verso l’altro.

 Monica Pasero.


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