IL BOSCO SENZA TEMPO DI STEFANO CARNICELLI
“E poi la felicità svanisce, e tu ti trovi a sopravvivere,
prosegui il tuo cammino, chiudendo le porte al ricordo. Vai avanti per ciò che
sai fare, che hai sempre fatto. Il tuo lavoro: l’unica cosa che ti rimane, ma
un giorno ti rendi conto che ora hai bisogno d’altro. Così decidi che è tempo
di cambiare. Torni indietro, nel luogo della tua crescita, dove nelle memorie di
bambino provi a rinascere.
E cosi farà il
protagonista di questo imperdibile romanzo, scritto dalla penna sensibile di Stefano Carnicelli.
Riccardo, dopo la tragica morte della sua famiglia,
ritorna alle sue origini. Accolto con amore dalla gente del posto. Nella casa
che fu dei suoi genitori prova a rincominciare. Un bosco veglia il paese, alto e imponente abbraccia con i suoi rami il piccolo borgo. In
quel bosco, Riccardo scopre la magia
di quei luoghi ,tra le fronde del suo grande faggio, vivrà episodi passati che
debutteranno nuovamente nel tempo di
oggi in quelle terre che furono scenario di ieri. Tra queste vicende non posso
che non soffermarmi sul commovente racconto che fa l’autore, interprete in
prima persona di quei tragici momenti di distruzione, durante il devastante terremoto del Aquila. Pagine piene di speranza, di dolore e di consapevolezza, in
cui Stefano con
grande amore, testimonia e dedica una
parte del suo libro alla sua città condividendo
con il lettore il suo commovente ricordo,
ma “Il bosco senza tempo” ha tante altre realtà, tra tutte mi sento di ricordare la tragica e dolcissima storia di Pluto ( un uomo ) e il suo commovente cammino nella vita, che lo porterà a vivere un’ identità bizzarra, ma meravigliosa
per lui. Pluto è solo uno dei tanti personaggi che troverete in questo incantevole
scritto. Un libro che respira, parla, racconta, di quanto la vita sia dura,
quanto sia difficile spesso sorridere ancora.
Un libro che insegna l’importanza del crederci, del ricominciare sempre. Perché tra le fronde di un bosco incantato,
la vita profuma ancora, e in quei luoghi
magici ognuno di noi potrebbe riscoprirsi ancora vivo.
Perche “il
bosco senza tempo” non è poi così lontano da ognuno di noi, basta chiudere gli
occhi e bussare alla propria anima e
un’ebbrezza profumata d’abete
accarezzerà ancora il nostro cammino.
Monica Pasero
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